Giochi di Orobea: l’opera lirica che celebra Milano Cortina 2026
Le Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026 hanno finalmente la loro opera lirica ufficiale: “I Giochi di Orobea”, un progetto innovativo ideato dall’Orchestra Antonio Vivaldi e presentato oggi a Palazzo Lombardia dall’assessore regionale Massimo Sertori, alla presenza del presidente Attilio Fontana.
Con loro, i protagonisti della produzione:
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Lorenzo Passerini, direttore artistico e musicale
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Andrea Portera, compositore e librettista
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Le registe Stefania Giorgia Butti e Livia Lanno
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Davide Menegola, presidente della Provincia di Sondrio
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Domenico De Maio, Education & Culture – Fondazione Milano Cortina 2026
Un’opera per rappresentare la Lombardia e la Valtellina
Fontana ha paragonato l’opera ai grandi eventi storici, come l’“Aida” commissionata per l’apertura del Canale di Suez:
“Anche i nostri Giochi Olimpici avranno la loro opera lirica. Una produzione giovane, lombarda, che racconta i nostri territori, da Milano alla Valtellina.”
Sertori ha sottolineato il ruolo culturale e valoriale del progetto:
“L’opera coniuga cultura, sport e territorio. Parla della Lombardia e della Valtellina attraverso un immaginario fantasy che resta fedele alle nostre radici.”
Ingresso ufficiale nell’Olimpiade Culturale
Per il suo valore artistico e simbolico, “I Giochi di Orobea” entra nel programma dell’Olimpiade Culturale Milano Cortina 2026, il cartellone multidisciplinare che accompagnerà l’Italia verso:
La prima mondiale al Teatro Sociale di Sondrio
L’assessore Sertori ha annunciato la data del debutto:
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Prima ufficiale: sabato 6 dicembre, ore 20 – Teatro Sociale di Sondrio
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Prove aperte: venerdì 5 dicembre, alle 10 (scuole) e alle 17 (pubblico)
Una scelta carica di significato per omaggiare i territori che ospiteranno le competizioni olimpiche.
Un’opera radicata nella Valtellina e orientata alle nuove generazioni
Nata nel cuore della Valtellina, l’Orchestra Antonio Vivaldi immagina un’opera che racconta diversità, sacrificio e rinascita: cinque “campioni” si sfidano per conquistare la sacra fiaccola del Dio Alpime (anagramma di Olimpiade).
Ognuno porta con sé una forma di diversità – età, genere, orientamento, etnia, disabilità – trasformandola in forza narrativa.
Sertori:
“È il messaggio che vogliamo trasmettere al mondo nel 2026.”
Linguaggio contemporaneo, musica ibrida e immaginario gotico-alpino
L’opera mescola:
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lirica
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pop
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musical
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elementi etnici
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parti recitate
Il mondo visivo unisce architetture gotiche lombarde, paesaggi alpini, neve, Duomo, mito e modernità.
Grande spazio è dato agli strumenti dell’intelligenza emotiva, per dialogare con il pubblico più giovane.
Una nuova italianità: endecasillabi, radici e innovazione
Passerini:
“Vogliamo un’opera che emozioni, che parli ai giovani e che unisca musica e sport in un’unica energia vitale.”
Portera:
“Orobea affronta la psiche moderna, le dinamiche sociocomportamentali e l’inconscio attraverso la musica.”
Le registe Butti e Lanno:
“Mito e sport diventano rito di unione. Due sguardi che si fondono in una sola comunità creativa.”
Il sostegno del territorio
Menegola:
“Cultura e sport raccontano chi siamo. Abbiamo sostenuto quest’opera perché parla alla comunità e all’Italia olimpica con un linguaggio nuovo, inclusivo e radicato nel territorio.”
Prossime tappe
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6 dicembre – Teatro Sociale di Sondrio: prima mondiale
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4 febbraio – Teatro Gaber, Milano: seconda rappresentazione, alla vigilia della Cerimonia di Apertura
Con il sostegno di partner privati come Autotorino e Iperal.