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ANCHE IN VALTELLINA LE RAGIONI DELLO SCIOPERO GENERALE DEL 16 DICEMBRE DI CGIL E UIL. DELEGAZIONI VALTELLINESI ALLA MANIFESTAZIONE DI MILANO ALL’ARCO DELLA PACE

today13 Dicembre 2021 17

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Di seguito il comunicato relativo allo sciopero generale promosso da CGIL e UIL per la giornata di GIOVEDI’ 16 DICEMBRE “Solo un’assunzione su dieci è a tempo indeterminato e la media mensile delle pensioni erogate in provincia di Sondrio ammonta a 842 euro.

Bastano questi due dati per confermare che anche in Valtellina si trovano le ragioni dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per l’intera giornata di giovedì 16 dicembre.

Le due organizzazioni sindacali guidate da Guglielmo Zamboni (Cgil) e Vittorio Giumelli (Uil) hanno deciso di promuovere questa giornata di astensione dal lavoro di otto ore perché la legge di bilancio e i provvedimenti messi in campo non danno risposte sufficienti alle esigenze del Paese. "Vogliamo dei cambiamenti concreti per le lavoratrici e i lavoratori, i pensionati e le pensionate e per rafforzare la coesione sociale e territoriale", premettono i segretari.

I motivi che hanno portato Cgil e Uil a proclamare lo sciopero a livello nazionale sono ben chiari: è fondamentale contrastare la precarietà e garantire occupazione stabile a partire da giovani e donne, oltre a un intervento fiscale equo per i redditi bassi e medio bassi e per una maggiore redistribuzione e progressività.

Occorre inoltre una riforma delle pensioni che consenta flessibilità in uscita, facilitando coloro che fanno lavori gravosi e i lavoratori precoci, prevedendo la pensione di garanzia per i giovani e la valorizzazione del lavoro di cura.

Non stiamo parlando di teoria e i dati valtellinesi lo dicono chiaro.

Secondo le statistiche di Anpal, solo l’11% delle assunzioni in provincia di Sondrio è a tempo indeterminato.

Questo vuol dire che su dieci neoassunti, solo uno ha un posto fisso.

Spesso anche coloro che vanno in pensione o si dimettono da un tempo indeterminato vengono sostituiti da lavoratori assunti con contratti a termine.

Il risultato è che nelle aziende della Valtellina ci sono sempre più precari.

Altro che valorizzazione del capitale umano: in pratica si punta sempre di più sul risparmio.

Le pensioni sono la cartina tornasole di quanto accade nel mondo del lavoro e anche in questo caso la situazione è drammatica.

Secondo i dati dell’Inps relativi all’agosto del 2020 (gli ultimi disponibili) la media degli assegni ammonta a 842 euro.

Questo vuol dire che per tutti loro i benefici derivanti dalla riforma fiscale saranno limitati o addirittura inesistenti.E visto che lavoratori dipendenti e pensionati pagano le tasse fino all’ultimo centesimo (a queste categorie è dovuto il versamento del 90% dell’Irpef) è fondamentale una seria lotta all’evasione fiscale.

Ancora una volta, invece, il governo mette al primo posto le imprese.

Ma anche gli altri punti messi al centro dell’attenzione da Cgil e Uil hanno un profondo legame con la provincia di Sondrio.

Mentre la riforma regionale non risolve i problemi che caratterizzano il nostro territorio, noi chiediamo di aumentare le risorse per la sanità e per stabilizzare il personale.

Anche il taglio dell’Irap avrà una ripercussione diretta sulle risorse a disposizione della sanità: i fondi aggiuntivi messi a disposizione dal governo non consentono di recuperare quanto perso con i tagli degli anni precedenti.

Anche in Valtellina e in Valchiavenna, dove dopo lo sblocco dei licenziamenti si osservano le prime criticità – ad esempio con la chiusura della Noyfil di Andalo – servono nuove politiche industriali per affrontare la transizione ecologica e digitale ed è necessario dare soluzioni alle crisi industriali, contrastando le delocalizzazioni e con un ruolo forte e protagonista dello Stato.

Tutto questo, oggi, manca nel Pnrr.

Come previsti, intanto, sono arrivati i temuti rincari nelle bollette di luce e gas.

A partire da ottobre sono stati in media del 30% sulle fatture della luce e del 15% su quelle del gas, percentuali che in termini monetari si traducono in un incremento medio di circa 145 euro l’anno per l’energia elettrica e di circa 155 euro per il metano.

Gli interventi messi in campo dal Governo (su tutti l’azzeramento degli oneri di sistema per il prossimo trimestre e l’abbassamento dell’Iva sul gas al 5%) hanno permesso di contenere in parte questa “stangata”, che avrebbe potuto portare a un aumento del costo dell’energia addirittura del 45%.

Riteniamo che quanto fatto dall’esecutivo non sia sufficiente.

L’energia non è un bene di lusso, e come tale non può subire incrementi così sostanziosi e rapidi.

Ricordiamo che dallo sciopero è esonerato il settore della sanità pubblica e privata, comprese le Rsa, per salvaguardare il diritto prioritario alla salute dei cittadini in questa fase di emergenza pandemica.

Per tutti questi motivi Cgil e Uil di Sondrio sciopereranno e manifesteranno giovedì dalle 9 in piazza Castello a Milano.

Dopo il corteo, alle 10 in piazza Sempione (Arco della Pace) ci saranno gli interventi di delegati e attivisti e alle 11.45 il collegamento con Roma per le conclusioni dei segretari generali Maurizio Landini (Cgil) e Pierpaolo Bombardieri (Uil).

Invitiamo tutti i cittadini interessati a rivolgersi ai delegati e alle sedi sindacali per partecipare alla manifestazione.







Written by: radiotsn

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