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Il turismo è un oggetto complesso. Ma, oltre i luoghi comuni, qual è oggi l’andamento del mercato turistico? “Lusso e low cost”, due settori dal futuro in crescita, ma il “middle tourism”? Roberto Pinna, direttore del Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco

today8 Agosto 2023 195

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In questi giorni si vedono molti titoli che parlano di un calo nel turismo. Certo, la situazione ad oggi – non ancora definitiva – sta indicando valori molto simili a quelli di un paio di anni fa. Ma il turismo è un oggetto complesso, da una parte è una pratica culturale individuale, legata al piacere, al tempo libero, al desiderio di conoscere il mondo. Dall’altra, è una vera e propria industria moderna e, nonostante il turismo non sia un settore a sé stante ma sia trasversale ad altri settori, la promozione del turismo è a tutti gli effetti parte di una politica economica/sociale. Per questo motivo, a parte le solite motivazioni legate al tempo o alla crisi, il punto di partenza dovrebbe essere dove si va, o dove andrà la domanda turistica. Tutto ciò per dimostrare che ormai l’offerta non riflette più la composizione del mercato e si fonda ancora su criteri socio-economici e socio-demografici passati. Oggi, per creare un prodotto, promuovere e rilanciare una proposta turistica territoriale è necessario cambiare, cominciando a ragionare su segmentazioni incrociate, ovvero per passioni/interessi, e perché no, anche per “psicografica” basata sugli stili di vita. Certo, per noi operatori dovrebbe essere chiaro, soprattutto ponendoci la logica domanda: com’era fino a ieri l’offerta turistica? Era veramente costruita basandosi su precisi target: il turismo luxury, il turismo low cost o budget e il middle tourism, ovvero, la maggior parte dell’offerta del nostro territorio. Tutto era improntato per la media: prodotti, ricettività (3 stelle e 4 stelle), ecc. Era quindi l’offerta a creare le proposte come voleva, ma oggi, non essendoci più certezze, è la domanda a creare i prodotti e le esperienze che vuole… Oggi, la domanda e la struttura del mercato si sono evolute, polarizzate e, sembra che siamo diventati tutti ricchi, o tutti poveri! Da un lato abbiamo il turismo luxury e dall’altro il turismo budget. Ma come sono i consumatori?  La risposta è semplice: bipolari nei loro comportamenti di acquisto e ciò si riflette anche nel turismo. I nuovi trends nel turismo sono chiari e, come il mercato sta indicando, lo saranno ancora di più: una grande polarizzazione fra turismo luxury e turismo cheap o low budget, in cui, purtroppo, il turismo medio tenderà a sparire per lasciare il posto ad un nuovo tipo di turismo, che potremmo definire “l’upscale tourism”. È un modo d’intendere il turismo e i suoi prodotti non tanto con la vecchia concezione del turismo di lusso, ma con quella di un lusso accessibile, alla portata di tutti. Le prospettive di crescita della domanda per i prossimi anni ci indicano che il luxury travel crescerà del 6,2%, mentre il low cost o budget tourism del 4,8%. E, dall’altra parte, cosa accade con il middle tourism? Non scomparirà, ma si modificherà e non lo si dovrà intenderlo come un turismo “povero”, perché la logica irrazionale della domanda fa sì che il turista già da oggi alterni le vacanze in “accessible luxury” a dei “weekend low cost”. Perché il turista oggi è eccentrico, ama il servizio e le comodità…, ma allo stesso tempo è anche alla ricerca dell’unicità. Ad ogni modo, è certamente poco flessibile e molto intransigente. Insomma “Datemi quello che desidero, e facilmente!”. Nel turismo ci sono poche certezze, ma una è chiara: non esiste più il turista classico, ma convivono diverse tipologie di turisti nella stessa persona. Resta comunque inteso che sia il “turismo luxury” che il “turismo low cost” hanno un nesso d’unione: l’Experience.  I turisti ricercano valore e per questo le esperienze devono essere memorabili e particolari. I territori e i suoi attori che hanno capito il trend dovranno reagire, cercando di segmentare l’offerta seguendo una logica di “l’upscale tourism”.  Che fare allora per continuare ad operare e garantirci il successo? La risposta è che bisognerà uscire dalla nostra comfort zone…incominciare a chiedersi cosa è importante per il turista/cliente e metterlo in pratica, costruendo un prodotto a lui più congeniale. Nel turismo non serve ragionare o agire di pancia ma bisogna usare il cervello!  Perché il turismo non dovrà essere solo territorio o servizio, ma soprattutto un metodo, in modo che il turismo diventi una vera opportunità di crescita per le economie locali.

Roberto Pinna

Direttore Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco

 

Immagine: Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco







Written by: Radio TSN

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