Con due striscioni fortemente critici verso lo Stato e il Csm appesi alle pareti del Tribunale di Bologna, Paolo Di Gregorio, 74 anni, originario della provincia di Catania, da anni residente a Cino, ieri con alcuni amici è andato nel capoluogo dell’Emilia Romagna per una manifestazione pacifica e autorizzata dalla questura per «invocare giustizia per la figlia».
La giovane, una fioraia, a 20 anni, madre di una bimba fu uccisa nel giugno 2000 a coltellate a Cino dal marito violento che da tempo la maltrattava, Francesco Gussoni di Dubino ( Sondrio) dal quale si stava separando. Lo aveva denunciato, assistita dall’avvocato Enza Mainini alla Procura di Sondrio, ma la denuncia rimase «dimenticata» nel cassetto del magistrato che la ricevette a quel tempo in cui ancora non esisteva il Codice rosso per proteggere meglio le vittime di violenza. Di Gregorio ha protestato, per l’ennesima volta, stavolta a Bologna dove ora presta servizio quel magistrato 23 anni fa al lavoro a Sondrio. «Se avessero agito – sostiene Paolo Di Gregorio – mia figlia non sarebbe stata uccisa dal marito poi condannato a Sondrio a una pena di pochi anni di reclusione. Sarebbe stato fermato in tempo. Invece è stata ammazzata e ha lasciato orfana una bimba piccola che abbiamo cresciuto noi nonni».
Un primo weekend molto positivo, in crescita rispetto al 2022, e un secondo altrettanto buono: l'edizione 2023 di Teglio Sapori, la rassegna gastronomica lanciata negli anni Novanta dai ristoratori, non poteva sperare in un inizio migliore, con tanta gente nei ristoranti e richieste per i prossimi fine settimana. «Siamo partiti con il piede giusto - commenta *Fabio Valli*, promotore e coordinatore dell'iniziativa -. Il bel tempo e le temperature estive […]