La Slp Cisl di Sondrio, l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa tra i
dipendenti di Poste Italiane, annuncia la sua ferma opposizione alla decisione del
Governo di privatizzare ulteriori quote dell’azienda. La mobilitazione coinvolgerà
l’intera provincia, con l’obiettivo di sensibilizzare cittadini, pensionati, associazioni,
istituzioni e forze politiche sull’importanza di conservare il carattere pubblico della più
grande azienda del paese.
Dante Spiniello, segretario provinciale della Slp Cisl Sondrio, evidenzia il ruolo
strategico che Poste Italiane svolge nella provincia, nota per un elevato traffico nella
consegna di corrispondenza e pacchi.
“La privatizzazione,” afferma Spiniello, “rappresenta un rischio per il futuro di migliaia
di lavoratori, potrebbe non solo ridurre il personale, ma incidere negativamente sul
mantenimento del servizio universale, compromettendo l’erogazione di servizi
essenziali per la cittadinanza e le piccole imprese.
Poste Italiane ha dimostrato negli anni di essere una realtà produttiva di utili, con bilanci
solidi che contribuiscono in modo significativo alle finanze pubbliche, risultati ottenuti
grazie all’impegno dei dipendenti.
Con il 65% delle azioni ancora sotto il controllo pubblico, la vendita di ulteriori quote al
settore privato potrebbe precludere la capacità di mantenere un servizio di alta qualità
e a costi contenuti, penalizzando soprattutto le fasce più deboli della popolazione in un
contesto già delicato per l’equilibrio economico nazionale.”
Le privatizzazioni, attuate con lo scopo di fare cassa, sono dannose per il paese, aggiunge
il segretario. “Ci opporremo con determinazione per far comprendere il valore della
nostra rappresentanza. Non dimentichiamo che Sondrio è un territorio totalmente
montano e rurale, esteso per ben 200 km”.
La Slp Cisl Sondrio, che ha ricevuto circa l’85% dei consensi alle recenti elezioni delle
Rsu (Rappresentanze Sindacali Unitarie), considera essenziale impedire questa
privatizzazione, ritenendola un’operazione errata.
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