Dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, un impegno costante per la sicurezza in rete.
Le principali minacce online a bambini e ragazzi
Pedopornografia, adescamento, cyberbullismo e altri rischi.
Negli ultimi 10 anni, il panorama del rischio online per i minorenni si è ampliato, arrivando ad esprimersi
con manifestazioni cibernetiche per ogni tipo di fragilità tipica dell’adolescenza.
La pandemia ha impresso un’accelerazione ulteriore al processo di alfabetizzazione informatica dei
bambini e degli adolescenti, mostrando subito la complessità che tale anticipazione può determinare.
Sono ben 3444 le denunce sporte negli Uffici della Specialità nel 2023 che hanno riguardato forme di
aggressione online in danno di minorenni: un numero impressionante di casi in cui le fragilità evolutive,
lo sviluppo tecnologico, la socializzazione via web hanno prodotto un disagio e pericolo per bambini e
ragazzi richiedendo un impegno incessante della Polizia di Stato e degli specialisti della Polizia Postale.
Nel corso del 2023, nell’ambito dell’attività di repressione svolta dal Centro Nazionale per il Contrasto
alla Pedopornografia online- CNCPO, sono stati trattati complessivamente 2702 casi, che hanno consentito di denunciare 1131 soggetti adulti, di cui 108 tratti in arresto per reati connessi alla materia degli abusi tecnomediati in danno di minori.
Per quanto concerne l’attività di prevenzione svolta dal C.N.C.P.O. nel 2023, attraverso una continua
e costante attività di monitoraggio della rete, sono stati visionati 28355 siti, di cui 2739 inseriti in black
list e oscurati, in quanto diffondono contenuti pedopornografici.
Nel 2023 sono stati trattati 353 casi di adescamento online; anche quest’anno la fascia di età fino ai 13
anni è quella più colpita da attenzioni malevole con 239 casi rispetto al totale delle vittime.
Gli spazi web dedicati all’anoressia e bulimia sono rappresentati da blog personali, spesso ospitati su
piattaforme internazionali di cessione gratuita di spazi web, nei quali si dichiara, talvolta con “fierezza”,
la propria condizione di anoressiche attraverso diari alimentari, racconti di episodi personali, citazioni
pseudo scientifiche a supporto del proprio stile alimentare che sembrano esprimere una ricerca di
legittimazione globale attraverso la rete, dall’altra i gruppi di messaggistica istantanea sui quali
sembra stia recentemente avvenendo uno spostamento massiccio di ragazzi e ragazze con disturbi
alimentari.
I gruppi di messaggistica istantanea sono costruiti, in generale, secondo una logica di sollecitazione
alla partecipazione dei singoli membri: nei gruppi pro-ana e pro-mia il costante, continuo, ripetuto
invio di messaggi diventa ossessivo e talvolta prodromico al rafforzamento di un senso di
appartenenza e identità, purtroppo, patologica.
La prassi utilizzata più di frequente è quella di attivare blog tematici ed informativi, rivolti alla
generalità degli utenti i quali possono venire reindirizzati privatamente a gruppi più ristretti, su
piattaforme diverse di social network o di messaggistica.
Le social challenge, sfide e prove di coraggio, sono una delle “relative” novità che si sono imposte
all’attenzione dei media perché comportano concreti rischi per i ragazzi. Si tratta di sfide che si
diffondono tra i giovani attraverso la viralizzazione di video nei quali i ragazzi si sfidano a compiere
azioni più o meno pericolose, allo scopo di crescere in popolarità sul web.
Il “Black out game” è una delle declinazioni di questo fenomeno che è stata messa in connessione alla
morte di alcuni giovani, in Italia e in altri paesi del mondo. Secondo questa pratica, i ragazzi
metterebbero in atto procedure, o si farebbero aiutare da coetanei, per indursi un progressivo stato di
asfissia, vicino allo svenimento per sperimentare l’euforia conseguente al rispristino della respirazione
normale, riprendendosi e caricando i video su circuiti di videosharing.
Si possono ancora annoverare fra le più “famose” challenge diffuse in rete, l’ingestione di tabs di
detersivo, il binge drinking (bere molto alcol in poco tempo sino a perdere il controllo), del knockout
(colpire con un pugno uno sconosciuto senza motivo), del deodorant challenge (spruzzarsi il
deodorante sino a produrre ustioni).
Insieme per un internet più sicuro
Le campagne della Polizia Postale per sensibilizzare i più piccoli.
La Polizia Postale, che condivide con i più giovani l’entusiasmo per la tecnologia, ha compreso quanto
sia promettente scommettere sulle nuove generazioni e le considera l’interlocutore elettivo verso cui
dirigere la sua attenzione.
L’azione di contrasto agli usi distorti e criminali delle nuove tecnologie rappresenta l’obiettivo
prioritario attuale della Polizia Postale e delle Comunicazioni che, come Specialità della Polizia di
Stato, monitora e decifra come il mondo della comunicazione tra le persone si stia modificando e come
tali modificazioni si orientino sino a spingersi verso condotte sbagliate e legalmente scorrette.
La presenza di un pool di psicologi dell’Unità
di Analisi dei Crimini Informatici, presso il Servizio, ha progressivamente aperto la strada ad un
confronto costante con gli aspetti più definitamente umani, che correlano con il crimine informatico.
La modulazione degli stimoli e degli input necessari a promuovere un incremento progressivo della
consapevolezza dei diritti e dei doveri dei giovani cittadini digitali ha progressivamente costituito un
presupposto metodologico imprescindibile: appositi form per l’illustrazione dei rischi e delle
opportunità di internet sono formulati con contenuti che si attagliano alla specifica fascia di età
interessata, integrati con gli aspetti giuridico-procedurali, arricchiti di spunti che includano la
comprensione dei compiti evolutivi propri delle varie età e dei vari contesti sociali in cui si svolgono le
iniziative.
Il target elettivo degli interventi di sensibilizzazione è costituito dagli studenti delle scuole
secondarie di primo grado: in un’epoca immediatamente successiva all’infanzia e in attesa di
assumersi responsabilità da piccoli adulti, i ragazzi mostrano i più alti livelli di entusiasmo verso i social
e le nuove tecnologie, con una forte predisposizione però all’impulsività, alla sottovalutazione delle
conseguenze delle azioni e una capacità di empatia verso gli altri ancora in via di sviluppo.
I ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado invece vengono stimolati ad un dialogo più
aperto e consapevole poiché se ne riconosce lo status di “navigatori navigati” e appare strategico
richiamare alla loro attenzione un importante acquisizione legata all’età: al compimento del
14esimo anno i ragazzi diventano penalmente responsabili in prima persona delle azioni che
compiono.
Tra i principali progetti, ricordiamo “Una vita da social”, “Cuori connessi” e “#neipannidicaino”.
I numeri…
675000 gli studenti raggiunti in presenza e in streaming nel 2023 nell’ambito delle campagne
di prevenzione delle specialità.
23 000 circa gli insegnanti incontrati nelle piazze italiane quando il truck di Una vita da Social
crea lo spazio psicologico e fisico dove costruire una rete sicura e legale per i ragazzi.
18 000 circa genitori incontrati in presenza presso le scuole, nelle piazze e online, estendendo
l’opera di sensibilizzazione al primo presidio di sicurezza per bambini e ragazzi: la famiglia.
21 000 circa altri adulti significativi, educatori, volontari e altre figure formali e informali di
riferimento per i minori, in un’ottica di potenziamento delle agenzia in grado di intercettare le
situazioni di disagio collegate all’uso delle nuove tecnologie da parte dei minorenni.
60 insegnanti formati attraverso percorsi specifici per proseguire l’attività di sensibilizzazione anche
dopo gli incontri con la realtà virtuale portati nelle classi dagli operatori della Polizia Postale.
80 istituti del Mezzogiorno coinvolti nell’uso della realtà virtuale per sensibilizzare gli studenti.
1700 studenti delle scuole secondarie di secondo grado sensibilizzati con l’uso di visori 3d presso
le regioni svantaggiate del Programma PON con il Progetto Nei panni di Caino.
1200 segnalazioni relative a situazioni di rischio online per bambini e ragazzi arrivate al
Commissariato di Ps Online, il portale istituzionale della Polizia Postale, presidio virtuale della
Specialità. Situazioni delicate e complesse in cui genitori, insegnanti e vittime minorenni stesse di
minacce cibernetiche hanno scelto un contatto diretto e concreto con la Polizia Postale.
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