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Svincolo della Sassella e del Trippi, il PD provinciale: “No a danni irreparabili”

today16 Febbraio 2024 76

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«Strade per le Olimpiadi 2026 già fuori tempo massimo, esploriamo tutte le soluzioni progettuali possibili prima di fare danni irreparabili».

Il segretario provinciale del Partito democratico Michele Iannotti interviene nel dibattito sulle infrastrutture legate all’evento internazionale dopo le prese di posizione dell’assessore regionale Massimo Sertori, del sindaco di Sondrio Marco Scaramellini e, per ultimo ma solo in ordine di tempo, del presidente della Provincia Davide Menegola, che appellandosi alle tempistiche già oltre i limiti spingono perché i due interventi previsti, cavalcavia del Trippi e della Sassella, vengano realizzati senza più tentennamenti, nonostante le firme raccolte tra i cittadini e nonostante sul tavolo sia stata messa una soluzione alternativa.

«Già ora la data di fine lavori stabilita da Anas va oltre il periodo in cui si svolgeranno le gare olimpiche – dice Iannotti – siamo, quindi, già fuori tempo massimo. E allora sfruttiamo questa occasione per rivedere il progetto per armonizzarlo davvero con i bisogni dei residenti in provincia di Sondrio e con l’ambiente, bene primario della nostra Valle».

Una questione di buon senso, lontana da logiche partitiche. «In questa come in altre partite – rivendica il segretario dem – ho cercato di tenere una posizione non di contrapposizione politica a priori, critica quando serviva, ma sempre propositiva, perché da amministratore pubblico di lungo corso ho imparato che è giusto mettersi nei panni di chi ha la responsabilità di amministrare. Seguendo la stessa logica mi rivolgo, facendo riferimento alla tempistica di realizzazione degli svincoli della Sassella e del Trippi, a chi sostiene che siamo fuori tempo massimo e dunque a Sertori, Scaramellini e Menegola. Nessuno mette in discussione il fatto che le Olimpiadi invernali 2026 rappresentino una straordinaria occasione per i territori coinvolti di promozione nel mondo, di crescita turistica, sportiva, di sviluppo economico, ma devono anche essere l’occasione per valorizzazione e salvaguardare il nostro patrimonio ambientale e paesaggistico, che appartiene prima di tutto a chi lo vive; ed è proprio per questo che vanno esplorate tutte le soluzioni progettuali possibili prima di fare danni irreparabili».

Iannotti ricorda come sulla Sassella sia stata ingiustamente ritenuta inattuabile la proposta presentata a suo tempo dalla minoranza del consiglio comunale di Sondrio, che prevedeva la realizzazione di un sottopasso, in luogo del cavalcavia previsto, perché avrebbe potuto causare problemi di natura idrogeologica, «ignorando che molti capannoni, ed edifici commerciali, hanno in quella zona magazzini o posteggi interrati, il che evidenzia come il reflusso idrologico paventato possa essere ben controllato tramite sistemi di drenaggio che si avvalgono delle più moderne tecniche costruttive».

«Riguardo al progetto del cavalcavia del Trippi – spiega Iannotti – la Soprintendenza speciale per il Pnrr ha recentemente chiesto di esplorare una diversa ipotesi progettuale, meno impattante di quella presentata. Di fronte a questo, da subito, senza nemmeno dare il tempo di capire il merito delle richieste, l’assessore Sertori si è precipitato a ricordarci che quella soluzione è già stata scartata dal commissario Sant’Andrea. Premesso che riconosciamo tutti la necessità di risolvere la criticità viabilistica dei due nodi stradali, che le risorse economiche stanziate con l’occasione dell’evento olimpico devono servire a quello scopo e che le soluzioni progettuali che Regione Lombardia vuole portare avanti saranno comunque pronte dopo le Olimpiadi, non è il caso di aprire un confronto, un dialogo, che porti alla definizione di soluzioni progettuali che scongiurino un forte impatto ambientale e che, soprattutto, non compromettano la possibilità di ricercare in futuro soluzioni di continuità? L’intervento del cavalcavia del Trippi, ad esempio, se realizzato come quello proposto, pregiudicherebbe in via definitiva la possibilità di proseguire nel progetto più complessivo che metterebbe in sicurezza tutto il tratto che arriva fino a Tresivio».

Il segretario provinciale del Pd ricorda anche che sono più di due anni che vengono sollevate perplessità e dubbi sul metodo che è stato intrapreso dalla Regione Lombardia per dialogare – «o meglio non dialogare» – con il territorio attorno alla definizione di questi interventi. «Chiunque abbia avanzato critiche – sottolinea Iannotti – è stato accusato, più o meno velatamente, di ostruzionismo, di lavorare contro gli interessi del territorio da parte dei rappresentanti istituzionali di Regione Lombardia, che, è utile ricordare, ha gestito direttamente la partita relativa a questi due interventi e tutto l’iter conseguente, insieme al Governo e ad Anas. Peccato che, a suo tempo, sia caduta invano la richiesta di convocazione del Collegio di Vigilanza sull’Accordo di programma della Statale 38, organismo previsto con Legge regionale che poteva svolgere il compito di ascolto e confronto del territorio. Forse se fosse andata diversamente oggi non saremmo in questa situazione».

«Siamo un territorio con problematiche complesse, che proprio per questo necessita più di altri, di una programmazione, di una visione che vada oltre la risoluzione dei problemi quotidiani – conclude Iannotti -. Purtroppo, però da anni vediamo passare sulle nostre teste decisioni che ci riguardano, prese a Milano o a Roma, senza un minimo di condivisione e di ascolto. Per questi due interventi, siamo ancora in tempo per rimediare: definiamo una tempistica certa, apriamo un confronto e prendiamoci la responsabilità, tutti insieme, di portare avanti progetti condivisi per il bene del territorio e dei cittadini, soprattutto di quelli che lo vivono».







Written by: Redazione

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