A2A presenta il nuovo Piano Strategico 2024-2035. Crescono gli investimenti per rafforzare la solidità industriale del Gruppo, grazie agli straordinari risultati conseguiti nei primi tre anni del Piano 2021-2030
A2A presenta il nuovo Piano Strategico 2024-2035
Crescono gli investimenti per rafforzare la solidità industriale del Gruppo, grazie agli
straordinari risultati conseguiti nei primi tre anni del Piano 2021-2030
Business allineati ai trend di lungo periodo per generare valore sostenibile,
garantendo solidità finanziaria e rendimenti per gli azionisti
Infrastrutture, persone, imprese, decarbonizzazione e sviluppo future-fit,
gli elementi chiave della strategia.
Prosegue l’impegno per la transizione ecologica del Paese
• 22 miliardi di euro di investimenti in 12 anni di cui:
– 6 per l’Economia circolare
– 16 per la Transizione energetica
• Oltre il 70% degli investimenti previsti entro il 2030 è autorizzato o già in corso di
realizzazione
• CAPEX ammissibili rispetto alla Tassonomia europea: 78% medio nel periodo di
Piano
• RAB reti elettriche a 3,4 miliardi di euro a fine 2035, grazie ad investimenti e
all’espansione del perimetro di gestione, in crescita media annua di oltre il 10%
• EBITDA: 2,2 miliardi di euro al 2026 e superiore a 3,2 miliardi di euro a fine arco Piano
• Oltre il 40% dell’EBITDA al 2035 relativo ad attività regolate o a bassa volatilità
• Utile netto ordinario pari a 0,6 miliardi di euro nel 2026 e maggiore di 1 miliardo di
euro al 2035
• Politica di dividendi: crescita annua di almeno il 3% nel periodo di Piano
• PFN/EBITDA inferiore a 2,8x in arco piano
• Si conferma l’impegno del Gruppo a mantenere l’attuale rating
• Debito Sostenibile: oltre l’80% nel 2026 e 100% nel 2035.
2
“Presentiamo oggi un nuovo Piano industriale che traguarda il 2035, anno chiave in Europa per la
transizione ecologica. Il Gruppo ha dimostrato la capacità di raggiungere importanti obiettivi
industriali ed economici, in anticipo rispetto a quanto previsto nel primo Piano decennale
presentato nel gennaio del 2021. Forti di questi risultati abbiamo scelto un orizzonte più ampio, per
definire un traguardo intermedio rispetto al net zero del continente al 2050. Abbiamo aumentato gli
investimenti a 22 miliardi, di cui il 44% destinati a business con bassa volatilità, per infrastrutture
dedicate all’Economia circolare e alla Transizione energetica che si confermano i pilastri della nostra
strategia.” – commenta Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato di A2A – “ Il nostro obiettivo
è continuare a contribuire al processo di decarbonizzazione del Paese attraverso investimenti
concreti per sostenere l’elettrificazione dei consumi, lo sviluppo delle rinnovabili, la chiusura del
ciclo dei rifiuti e migliorare l’efficienza del ciclo idrico. In questo contesto di lungo periodo si
inquadra anche l’operazione straordinaria da 1,2 miliardi di euro per l’ampliamento della rete
elettrica, che consentirà di raggiungere una RAB di 3,4 miliardi nel 2035 consolidando la nostra
posizione come secondo operatore italiano e tra i primi in Europa per energia elettrica distribuita.
Saremo in grado di creare valore sostenibile assicurando solidità finanziaria e rendimenti ai nostri
azionisti”.
Milano, 12 marzo 2024 – Il Consiglio di Amministrazione di A2A, presieduto da Roberto Tasca, ha
esaminato e approvato il nuovo Piano Strategico 2024-2035 che rilancia e estende gli obiettivi di
crescita industriale del Gruppo nel lungo periodo.
La transizione ecologica si conferma il cardine della strategia del Gruppo, con i due pilastri
Economia circolare e Transizione energetica che guidano un piano di investimenti da 22 miliardi
di euro in dodici anni, focalizzato su infrastrutture, persone e imprese, decarbonizzazione e
sviluppo future-fit.
La straordinaria performance degli ultimi tre anni
Il precedente Piano 2021-2030 ha accelerato la crescita industriale del Gruppo, segnando un
importante cambio di rotta rispetto al passato e traguardando obiettivi economici superiori alle
attese. I CAPEX medi annui dei primi tre anni del Piano sono stati oltre il doppio di quelli del periodo
2018-2020 (1,6 vs. 0,7 miliardi di euro), nel 2023 l’EBITDA ordinario è cresciuto a oltre 1,9 miliardi di
euro (+63% vs. 1,2 miliardi di euro del 2020) e l’utile netto ordinario si è attestato a 0,6 milioni di euro
(+90% vs. 0,3 milioni di euro del 2020). I target economici raggiunti sono il risultato dello sforzo
industriale e commerciale che ha portato A2A, nel triennio 2021-2023 a crescere e a superare
quanto previsto nel primo Piano decennale1 su numerosi KPI di business, tra cui la base clienti (da
2,9 del 2020 a 3,5 milioni di clienti del 2023 e +0,2 milioni vs. 2023P1), la capacità di generazione
di energia da fonti rinnovabili (FER) (da 0,1 del 2020 a 0,6 GW del 2023 e +0,2 GW vs. 2023P1) e
la riduzione del valore delle perdite di rete nel ciclo idrico (da 20,2 del 2020 a 16,7 m3/km/gg del
1 Valore pianificato nel primo Piano decennale 2021-30, presentato a gennaio 2021
2023, meno dei 18,3 previsti per il 2023P1). Forte degli straordinari risultati ottenuti, il Gruppo ha
deciso di rilanciare le proprie ambizioni al 2035, con un nuovo Piano.
La vision di A2A, Life Company
In un contesto che vede il cambiamento climatico, l’inquinamento e lo spreco di risorse come
fattori sempre più impattanti sulla qualità della vita, si rafforza la responsabilità e l’impegno di A2A
come Life Company. Con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dei target nazionali e
internazionali di decarbonizzazione, il Gruppo punta ad accrescere la leadership
nell’elettrificazione dei consumi, nello sviluppo delle rinnovabili e nell’economia circolare.
La sostenibilità continua a indirizzare la strategia anche del nuovo Piano, con l’obiettivo di generare
valore, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico-finanziario. In tale ottica, uno dei punti
chiave è quello di realizzare infrastrutture sui territori per coinvolgere e supportare persone e
imprese nella Transizione energetica e in modelli virtuosi di Economia circolare. La
decarbonizzazione caratterizza l’intero Piano: viene confermato l’obiettivo al 2030 dichiarato nel
primo Piano decennale (2021-2030) e rafforzato il target al 2035, con una previsione di riduzione
del fattore emissivo complessivo di Gruppo del 65% rispetto al valore del 2017. Un risultato
raggiungibile grazie ad azioni concrete, come ad esempio la diminuzione della generazione da cicli
combinati (CCGT), l’avvio di un impianto di Carbon Capture e l’azzeramento delle emissioni scope
2 per l’acquisto di energia. Il terzo elemento chiave del Piano è lo sviluppo in logica future-fit, che
allinea gli investimenti ai principali macrotrend di mercato e ottimizza il rischio-rendimento,
puntando sui business che guideranno il futuro del settore2.
Circa il 90% dei CAPEX cumulati previsti nel nuovo Piano sono concentrati su attività future-fit che
al 2035 genereranno il 90% dell’EBITDA del Gruppo.
Rilancio dell’ambizione sui pilastri della transizione ecologica
22 miliardi di euro i CAPEX complessivi, di cui 10 su business a bassa volatilità. L’impegno
industriale consentirà di generare valore sostenibile, portando a fine Piano l’EBITDA associato ai
business dell’Economia circolare a 1 miliardo di euro e quello generato in ambito Transizione
energetica a oltre 2,2 miliardi di euro.
Il Piano presenta importanti elementi di concretezza con oltre il 70% dei CAPEX previsti entro il 2030
già autorizzato o in corso di realizzazione da parte del Gruppo.
Inoltre, il 78% degli investimenti risulta ammissibile al Regolamento UE sulla Tassonomia.
2 Tra i quali: sviluppo FER, CCUS, Capacity Market e accumuli, reti elettriche, e-mobility, recupero materia ed energia,
idroelettrico, ciclo idrico.
Verso una maggiore circolarità di materia ed energia
Nell’ambito dell’Economia circolare, il Gruppo prevede circa 6 miliardi di euro di investimenti,
destinati al trattamento e chiusura del ciclo dei rifiuti, al ciclo idrico integrato e al teleriscaldamento.
A2A mira a rafforzare la propria leadership nazionale nel settore ambientale attraverso il
potenziamento e la realizzazione di nuove infrastrutture per i rifiuti urbani e industriali, arrivando a
trattarne oltre 7 milioni di tonnellate al 2035 (da 5,5 milioni nel 2023) grazie a circa 4 miliardi di nuovi
investimenti. Al continuo impegno del Gruppo per azzerare il conferimento in discarica, si aggiunge
l’obiettivo di favorire la chiusura del ciclo dei rifiuti con la loro trasformazione in prodotti End-of-
Waste nelle filiere di legno, plastica, ceneri, vetro, carta e compost. Un’ulteriore linea di sviluppo del
nuovo Piano riguarda il trattamento dei rifiuti industriali che, grazie a un nuovo modello commerciale
e operativo integrato e digitalizzato, permetterà di incrementare il trattamento di tali rifiuti a 2,4
milioni di tonnellate a fine Piano (da 1,1 milioni di tonnellate nel 2023) grazie ad investimenti per circa
1,4 miliardi.
Elemento centrale nel nuovo Piano si conferma la tutela della risorsa idrica, su cui il Gruppo ha
investito molto negli ultimi anni (130 euro per abitante servito nel 2023, circa il doppio della media
italiana registrata nel biennio 2022-23). I 700 milioni di euro previsti in arco piano, porteranno la
RAB e l’EBITDA del comparto rispettivamente a 1 miliardo di euro (da 0,5 miliardi di euro nel 2023)
e a oltre 100 milioni di euro al 2035.
Verso una maggiore elettrificazione dei consumi e un’energia più verde
L’impegno di A2A per la Transizione energetica si concretizza con 16 miliardi di euro di investimenti
per favorire l’elettrificazione dei consumi e lo sviluppo della rete di distribuzione elettrica, delle
rinnovabili e dell’energia flessibile.
Nel comparto della distribuzione elettrica, A2A concretizzerà un’importante crescita dimensionale
attraverso un’operazione straordinaria da ca. 1,2 miliardi di euro, per l’acquisizione di gran parte
della rete della provincia di Milano e, nel bresciano, della Valtrompia: 17 mila chilometri di rete
elettrica, su cui sono dislocati 800 mila POD e 60 cabine primarie. L’operazione risulta
particolarmente strategica per il Gruppo, in quanto focalizzata su asset future-fit in linea con la
Tassonomia UE, in territori contigui a quelli già gestiti e in cui è possibile attivare sinergie operative.
L’operazione permetterà, inoltre, di realizzare maggiori investimenti per circa 1,4 miliardi di euro entro
il 2035 sulla rete di distribuzione elettrica.
Questa acquisizione si inserisce nella strategia generale di sviluppo delle reti elettriche che
prevede 4 miliardi di euro di CAPEX in arco piano, che permetterà ad A2A di generare 500 milioni
di euro di EBITDA al 2035 e di consolidare il proprio posizionamento come secondo operatore
italiano e tra i primi 20 in Europa per energia elettrica distribuita. Il nuovo perimetro delineato e gli
importanti investimenti associati consentiranno di accrescere la RAB da 1 miliardo di euro nel 2023
a 3,4 miliardi nel 2035.
Il contributo del Gruppo alla Transizione energetica e alla decarbonizzazione del Paese si
concretizza, inoltre, con 4,6 miliardi di euro di CAPEX dedicati allo sviluppo di un portafoglio FER
da 5,7 GW nel 2035, in crescita di 3,1 GW rispetto al 2023, grazie al quale saranno prodotti oltre 10
TWh di energia verde al 2035. A supporto della crescita pianificata, A2A può contare su una
pipeline di impianti eolici e solari da oltre 1,8 GW, di cui l’83% composto da progetti sviluppati
internamente.
Il portafoglio di generazione, integrato e diversificato sia da un punto di vista tecnologico sia
geografico, continua ad essere una caratteristica distintiva del Gruppo che consente di contenere
il profilo di rischio e di sfruttare dinamicamente le opportunità offerte dal mercato, anche all’evolvere
del contesto energetico. Grazie a queste leve distintive, l’energy management di A2A è riuscita negli
ultimi 7 anni a ottenere un premio pari a circa il 10% sul PUN.
Nell’ottica di accompagnare persone e imprese nel percorso di Transizione energetica, il Gruppo
intende incrementare la base clienti, dai 3,5 milioni del 2023 ad oltre 5 milioni nel 2035, con
un’offerta sempre più mirata all’elettrificazione dei consumi, anche grazie a VAS3 e PPA4 (B2B e
mass market). A sostegno della crescita della base clienti, A2A può contare sul successo delle
campagne acquisitive passate, su una strategia multicanale, su una consolidata notorietà e sulla
soddisfazione dei clienti, elementi che consentiranno di ottenere una quota di mercato in aumento
dal 6% del 2023 a oltre il 9% nel 2035.
Il Gruppo è impegnato anche nella decarbonizzazione dei trasporti, con circa 0,5 miliardi di euro di
CAPEX per lo sviluppo della mobilità elettrica: la rete di ricarica crescerà da 2 mila punti nel 2023 a
34 mila nel 2035. La focalizzazione su location ad alto potenziale di saturazione e l’adozione di
tecnologie evolute come le infrastrutture City Plug, consentiranno di raggiungere circa 200 milioni
di euro di EBITDA in questo segmento al 2035.
3 Value added services, servizi a valore aggiunto
4 Power Purchase Agreement
2023 2026 2030 2035
Miliardi di euro
Energia EBITDA 1,1 1,1 1,3 >1,5
Ambiente EBITDA 0,4 0,4 0,5 >0,7
Smart Infrastructures EBITDA 0,5 0,7 0,9 >1,1
Corporate EBITDA (0,1) (0,1) (0,1) (0,1)
2023 2026 2030 2035
Miliardi di euro
EBITDA di Gruppo 1,91 2,2 2,6 >3,2
Utile Netto di Gruppo 0,61 0,6 0,7 >1
1 Escludendo poste non ricorrenti
EBITDA e utile netto di Gruppo
Il Piano Strategico 2024-2035 prevede un EBITDA ordinario in crescita da 1,9 miliardi nel 2023 a
2,2 miliardi nel 2026, a 2,6 miliardi nel 2030 e superiore a 3,2 miliardi nel 2035. Il tasso di crescita
CAGR 2023-2026, al netto dell’effetto scenario sul 2023, risulta pari al 9%, mentre il corrispondente
valore sul periodo 2023-2035 è pari al 6%.
Oltre il 40% dell’Ebitda, sia al 2026 sia al 2030, è regolato o contrattualizzato e caratterizzato da
bassa volatilità; per la restante parte – composta principalmente dai margini relativi alla generazione
elettrica, all’energy retail e agli impianti di trattamento rifiuti non regolati -, la rischiosità è mitigata
dall’hedging offerto dalla diversificazione delle fonti di generazione di elettricità, dalla base clienti
consolidata e dalla posizione di leadership nel settore del trattamento dei rifiuti in un mercato
sottodimensionato dal punto di vista impiantistico.
L’Ebitda della Business Unit Energia è atteso passare da 1,1 miliardi nel 2023 e nel 2026, a 1,3 miliardi
nel 2030 e oltre 1,5 miliardi di euro nel 2035, principalmente grazie al contributo della nuova
capacità rinnovabile (+3,1 GW rispetto al 2023 prevalentemente attribuibili alla crescita di capacità
installata solare), agli sviluppi negli impianti finalizzati a incrementare la flessibilità del sistema
elettrico (oltre 60 MW di capacità installata BESS realizzate tra il 2024 ed il 2030 e avvio del nuovo
CCGT di Monfalcone da 875 MW) e alla base clienti (oltre 5 milioni di clienti gas e elettricità al 2035).
La crescita della Business Unit Ambiente è trainata dalla realizzazione di impianti di trattamento
dedicati alla chiusura del ciclo dei rifiuti e dal potenziamento del recupero di materia ed energia. La
Obiettivi economici
marginalità operativa lorda (EBITDA) è attesa in aumento: da circa 0,4 miliardi di euro nel 2023 e nel
2026, a 0,5 miliardi nel 2030, a oltre 0,7 miliardi di euro nel 2035.
Nella Business Unit Smart Infrastructures, l’Ebitda pari a 0,5 miliardi di euro del 2023, è previsto che
raggiunga 0,7 miliardi di euro al 2026 e 0,9 miliardi di euro al 2030, per tendere al 2035 ad un livello
maggiore di 1,1 miliardi di euro. Tali risultati includono anche il contributo dell’operazione di
aggregazione nella provincia di Milano e Brescia (closing atteso nell’ultimo trimestre del 2024) che
apporterà un Ebitda aggiuntivo al 2035 di 0,2 miliardi di euro.
L’Utile netto ordinario mostra un trend di crescita coerente con l’andamento della marginalità
operativa, da 0,6 miliardi di euro nel 2023 e nel 2026 a 0,7 miliardi nel 2030 e risulta maggiore di 1
miliardo di euro al 2035. Il tasso di crescita CAGR 2023-2026, al netto dell’effetto scenario sul 2023,
risulta pari al 10%, mentre il corrispondente valore sul periodo 2023-2035 è pari al 7%.
Allocazione selettiva del capitale
Il Piano Strategico si basa su una ponderata e selettiva allocazione del capitale, per garantire una
crescita sostenibile della redditività, fondata su tre direttive:
1) Strategica: gli investimenti sono allineati ai trend di crescita relativi a Economia circolare e
Transizione energetica, con focus su infrastrutture e attività a bassa volatilità.
2) Finanziaria: i capex garantiscono ritorni adeguati, con uno spread sul WACC di Gruppo di
almeno 200 punti base, contribuendo alla generazione e alla stabilità del flusso di cassa.
3) ESG: le risorse sono destinate alla decarbonizzazione e al contrasto al cambiamento
climatico, alla riduzione dello spreco di risorse e tutela della biodiversità, grazie a un sempre
maggior allineamento alla tassonomia europea.
Il rispetto di priorità e criteri permetterà al Gruppo un costante miglioramento del proprio ROI, atteso
mediamente sopra il 9% nel periodo di Piano.
Investimenti
Il nuovo Piano Industriale prevede CAPEX complessivi per 22 miliardi di euro, di cui il 44% focalizzati
su business a bassa volatilità.
Per il primo periodo 2024-2026 sono previsti CAPEX cumulati pari a 5,1 miliardi di euro
corrispondenti a una media annuale di 1,7 miliardi di euro, in aumento di 0,2 miliardi di euro rispetto
al periodo 2021-2023. Escludendo gli effetti dell’operazione straordinaria e partnership, il valore
medio annuo 2024-2026 è pari a 1,5 miliardi di euro.
Il periodo successivo 2027-2030 vede un cumulato di circa 6,9 miliardi di euro, pari ad una media
annuale di 1,7 miliardi di euro, mentre per gli anni 2031-2035 si prevedono complessivamente 9,6
miliardi di euro corrispondenti a una media annuale pari a 1,9 miliardi di euro.
Dei 22 miliardi complessivi, circa 6 miliardi sono relativi all’Economia circolare, con focus su WtE
(32%), recupero materia e trattamento dei rifiuti (25%), al teleriscaldamento (14%) e al ciclo idrico
(12%). 16 miliardi sono destinati alla Transizione energetica, dedicati principalmente allo sviluppo
delle reti elettriche (43%) e delle energie rinnovabili (29%).
Nel dettaglio:
• alla BU Energia sono destinati circa 7,8 miliardi di euro tra il 2024 e il 2035, di cui 1,6 miliardi
attesi nel periodo 2024-2026, 2,7 miliardi tra il 2027 e il 2030 e 3,5 miliardi nel 2031-2035.
Allo sviluppo delle rinnovabili sarà dedicato il 34% nel periodo 2024-2026 per crescere poi
fino al 64% nel periodo 2031-2035;
• la BU Ambiente investe 4,3 miliardi di euro in arco piano, di cui 0,9 miliardi tra il 2024 ed il
2026, 1,3 miliardi tra il 2027 e il 2030 e 2,1 miliardi nel periodo 2031-2035. Lo sviluppo di
nuovi impianti WtE tra il 2024 ed il 2035 rappresenta complessivamente il 43%, mentre il
recupero di materia e il trattamento dei rifiuti il 34%;
• per la BU Smart Infrastructures sono previsti 9,1 miliardi di euro tra il 2024 e il 2035, di cui
2,9 miliardi tra il 2024 e il 2026, 2,6 miliardi tra il 2027 e il 2030 e 3,6 miliardi tra il 2031 e il
2035. Circa l’80% degli investimenti in arco piano è destinato alle reti di distribuzione.
Sostenibilità finanziaria e generazione di cassa
Il Piano 2024-2035 conferma l’attenzione del Gruppo verso un’equilibrata e sostenibile struttura del
capitale finalizzata a mantenere il profilo di credito di A2A a un solido investment grade.
Il rapporto PFN/EBITDA è atteso a un livello sempre inferiore a 2,8x (per poi scendere sotto a 2,4x
a fine Piano), nel rispetto della capacità di indebitamento del Gruppo.
Il rapporto FFO/Net Debt è sempre in area 25% fino al 2030, nel rispetto delle metriche richieste
dalle agenzie per il mantenimento del rating attuale, per poi superare il 30% a fine Piano. Si conferma
l’impegno del Gruppo a mantenere l’attuale rating.
La crescita equilibrata della marginalità operativa consente di generare un solido flusso di cassa da
impiegare per il finanziamento degli investimenti, con una cash conversion, data dal rapporto tra
Flusso di Cassa Operativo al netto degli investimenti di mantenimento ed EBITDA, pari a circa il
50%.
Struttura finanziaria e finanza sostenibile
Il Gruppo ha adottato una struttura finanziaria flessibile, necessaria in un contesto di mercato ancora
volatile con elevati tassi di interesse.
Per garantire la corretta gestione dei rischi finanziari è indispensabile un approccio proattivo alla
struttura di capitale, cercando di adottare un mix debito fisso – variabile tale da garantire un costo
medio del debito sostenibile. In particolare, è prevista una riduzione della componente a tasso fisso
nel corso del piano, in linea con le aspettative di riduzione dei tassi d’interesse nei prossimi anni.
Le esigenze di finanziamento verranno gestite con gli strumenti più adatti per garantire un’adeguata
diversificazione di fonti e di investitori ed un equilibrato profilo di scadenze.
Nell’orizzonte del piano la durata media del debito è sempre attesa sopra i 5 anni, riducendo così il
rischio di rifinanziamento. Il costo del debito, grazie ad una attenta gestione, è mantenuto sempre
sotto il 3,5%.
Il percorso di A2A nella Finanza Sostenibile si è ulteriormente rafforzato nel 2023, con la quota di
debito ESG sul debito totale che ha raggiunto il 70%. La Strategia Finanziaria di Piano permetterà di
accrescere ulteriormente il peso della Finanza Sostenibile a oltre l’80% nel 2026, oltre il 90% nel
2030, arrivando ad avere solo debito sostenibile al 2035.
Dividend policy
L’utile record dell’esercizio 2023 ha permesso di proporre la distribuzione di un dividendo in
crescita del 6% rispetto a quanto distribuito nel 2023 a valere sull’esercizio 2022.
La politica dei dividendi prevede una crescita sostenibile del dividendo per azione di almeno il 3%
annuo nel periodo di piano.
Environment, Social & Governance
L’impegno in ambito ESG rimane al centro del Piano Strategico, con iniziative concrete e target
misurabili.
In ambito Environment il Gruppo ha avviato la definizione di un Climate Transition Plan per ciascuna
Business Unit. A2A si è posta l’obiettivo di completare il monitoraggio relativo alla potenziale
interferenza dei siti industriali con la biodiversità e definire, entro il 2025, un Piano d’azione
finalizzato alla tutela e al miglioramento della salute ecosistemica dei territori in cui il Gruppo è
presente.
Per quanto concerne la dimensione Social, la principale novità riguarda l’avvio di un piano da 10
milioni di euro l’anno a supporto della genitorialità e a favore della conciliazione famiglia-lavoro. Con
la volontà di supportare la crescita professionale di tutti i dipendenti, il Gruppo ha intrapreso un
programma strutturato di upskilling e reskilling delle competenze tecniche e digitali dei dipendenti.
A livello Governance, cresce l’impegno del Gruppo nella formazione per i dipendenti su Compliance
& Business Ethics, con oltre l’80% dei dipendenti formati su Privacy, policy diritti umani, D.Lgs.
231/2001, codice etico, policy anticorruzione e whistleblowing. Ulteriori misure riguardano criteri e
obiettivi di sostenibilità per la selezione e la qualifica dei fornitori, come ad esempio raggiungere il
90% dell’ordinato assegnato a fornitori valutati con criteri ESG.
Il Polo formativo Valtellina preparerà per i prossimi tre anni i tirocinanti che già operano sul territorio Undici giorni dopo l'inaugurazione ufficiale del nuovo triennio del Corso di formazione specifica in Medicina generale nella sede di Regione Lombardia, il direttore generale Monica Fumagalli, il direttore sociosanitario Roberta Trapletti e il direttore sanitario Anna Maria Maestroni hanno accolto i quattro nuovi tirocinanti iscritti al Polo formativo dell'Asst Valtellina e Alto Lario. L'inaugurazione locale si è svolta […]