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ORDINAZIONI SACERDOTALI CATTEDRALE DI COMO – 8 GIUGNO 2024 – ORE 10.00. PRESIEDE IL CARDINALE OSCAR CANTONI, VESCOVO DI COMO CONCELEBRA MONSIGNOR GIORGIO BARBETTA, AMMINISTRATORE APOSTOLICO DELLA DIOCESI DI HUARÌ (PERÙ)

today5 Giugno 2024 165

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NOVELLI
«Continua a parlare e non tacere, perché io sono con te». È un versetto del capitolo 18 degli Atti degli apostoli il motto scelto dai prossimi novelli sacerdoti per accompagnare il giorno della loro ordinazione, che sarà sabato 8 giugno, in Cattedrale, a Como, dalle 10.00. Il rito sarà presieduto dal Vescovo, cardinale Oscar Cantoni, e vedrà la presenza di tanti sacerdoti e fedeli provenienti dalle parrocchie di origine dei novelli e dalle comunità dove hanno svolto il loro ministero in questi anni. Fra i concelebranti: monsignor Giorgio Barbetta, amministratore apostolico della diocesi di Huarì (Perù).

 

  • Don Luca Albertoli, 33 anni a novembre, è originario della parrocchia di Como-Sagnino. Perito industriale e volontario della Croce Azzurra entra in Propedeutica. Negli anni del Seminario ha svolto il suo servizio pastorale allo sportello Porta Aperta Caritas di Como, tre anni a Gravedona e Uniti (Co), due anni a Uggiate Trevano e Ronago (Co) e l’anno del diaconato ad Albate e Muggiò (Co). Nell’estate 2022 ha visitato la missione diocesana in Mozambico.
  • Don Francesco Bernasconi, 35 anni a settembre, è originario della parrocchia di Valmorea (Co). Ragioniere e perito commerciale, entra in Propedeutica dopo alcuni anni di lavoro. Il suo ministero da seminarista lo ha svolto prima con un’esperienza di servizio presso la Casa di riposo di via don Guanella di Como, poi, per tre anni, ad Albate e Muggiò (Co), quindi due anni a Cugliate, Fabiasco e Marchirolo (Va) e, infine, l’anno di diaconato a Gravedona (Co).
  • Don Alex Di Biase, 31 anni il prossimo luglio, è di Cittiglio (Va). Dopo il diploma da geometra e alcuni anni di studio alla Facoltà di Matematica entra in Propedeutica. Da seminarista ha vissuto un’esperienza di servizio al Centro Diurno della Caritas di Como. Poi è stato per tre anni a Uggiate Trevano e Ronago (Co), due anni a Lomazzo (Co), mentre l’anno di diaconato lo ha vissuto a Regoledo (So).
  • Don Pietro Grandi, 29 anni fra pochi giorni, è della parrocchia di Como-Sagnino. Dopo la laurea in Fisica entra in Propedeutica. Negli anni del Seminario il suo servizio pastorale è iniziato prima con un’esperienza alla “Casa di Gino” di Como-Lora, poi tre anni a Bellagio (Co), due anni a Como-Tavernola e l’anno di diaconato a Casnate (Co). Nell’estate 2023 ha visitato la missione diocesana a Carabayllo, in Perù.
  • Don David Caruana ha 34 anni ed è di Colico (Lc). Laureato in Ingegneria matematica, lavora in alcune imprese del milanese. Da sempre chierichetto e animatore in Oratorio, si avvicina all’esperienza dell’Operazione Mato Grosso in occasione di un recital in parrocchia. Dopo un’esperienza di volontariato in Perù, decide di lasciare il lavoro e si trasferisce a Sofignano (in provincia di Prato). Qui matura la decisione di ripartire per il Perù ed entrare in Seminario a Pomallucay nella diocesi di Huarì. Ordinato diacono in Perù nel luglio 2023, ha trascorso l’anno di diaconato a Sofignano (Po).

 

«Abbiamo la gioia di celebrare l’ordinazione di quattro novelli sacerdoti della nostra diocesi e di un giovane, originario sempre della nostra Chiesa e che, nel carisma dell’Operazione Mato Grosso, ha visto maturare la sua vocazione e la scelta di formarsi in Perù, dove svolgerà il suo ministero, nella diocesi di Huarì, il cui amministratore apostolico è monsignor Giorgio Barbetta, nativo di Berbenno (So). Abbiamo, dunque, tanti motivi per esprimere la nostra gratitudine a Dio, di fronte a chi, con coscienza e libertà, ha risposto il proprio sì alla chiamata del Signore». Don Alessandro Alberti, rettore del Seminario vescovile di Como, si esprime così guardando alle Ordinazioni dell’8 giugno. C’è una parola che sta molto a cuore a don Alessandro: «avere cura: delle relazioni, del senso di comunità, della costruzione della fraternità. Nell’umanità di oggi il prete, con i suoi limiti e le sue risorse, è chiamato a essere un uomo di pace, che affronta i conflitti senza dividere, che vive la carità pastorale, che sa coinvolgere secondo lo stile del Vangelo, valorizzando le ministerialità presenti nelle nostre comunità». Ai novelli che saranno ordinati sabato, don Alessandro rivolge il suo augurio di ogni bene: «fra poche ore non saremo più seminaristi e rettore, ma confratelli. Ho assicurato loro la mia vicinanza, la presenza e la disponibilità a confrontarci di fronte alle sfide che la vita gli metterà davanti».

 

«Ho sempre frequentato l’Oratorio e per me è stato fondamentale avere l’esempio di preti felici di essere preti», dice don Luca e aggiunge: «vedere la loro felicità ha suscitato in me tante domande. E la loro testimonianza, insieme a tante figure di riferimento che mi sono sempre state vicine, mi hanno aiutato a crescere nella vocazione. Nella mia vita mi sono sentito voluto bene». «Posso dire che la mia vocazione nasce da lontano – è la riflessione di don Francesco –: sono sempre andato a Messa la domenica, frequentavo l’Oratorio e anche l’esempio dei miei genitori è stato fondamentale. Ho vissuto esperienze importanti, come le Giornate Mondiali della Gioventù, avevo un lavoro, una ragazza, però sentivo che mi mancava qualcosa per essere veramente felice e realizzato nella mia vita». «Abbiamo la consapevolezza che, rispetto al passato, siamo chiamati a confrontarci con una realtà dove la fede si assottiglia e i numeri della Chiesa sono sempre più piccoli – è l’osservazione di don Alex –. Ma non dobbiamo spaventarci. Soprattutto i giovani sono portatori di una domanda di fede e, proprio perché l’ho sperimentato su me stesso, posso dire che non dobbiamo avere paura, di metterci in dialogo e di chiedere aiuto». «Mi auguro di riuscire a coltivare e a far crescere le amicizie nate in questi anni e quelle che verranno, soprattutto in uno stile di fraternità e comunione con gli altri preti – ci dice don Pietro –. Sappiamo che non sarà facile, ma ho il desiderio di comunicare agli altri il bene che ho incontrato io… e ai giovani dico: non abbandonate le domande che avete dentro di voi e trovate qualcuno che sappia aiutarvi a leggerle». «Il mio desiderio – è il pensiero di don David, che rientrerà in Perù – è di saper servire i poveri e di occuparmi dell’educazione dei giovani e dei bambini, soprattutto in Oratorio, prendendomi cura dei loro bisogni materiali e spirituali».

 







Written by: Radio TSN

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