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“Sindaco di Bormio, la tangenzialina dell’Alute, dopo le Olimpiadi, verrà realizzata sì o no?”

today26 Giugno 2024 100 1

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Estate a Bormio cover
In occasione della serata “Bormio Venue Olimpica”, organizzata dall’Amministrazione del Comune di Bormio ieri, 25 giugno, e avente come tema la presentazione ai cittadini di alcune opere legate alle Olimpiadi 2026 con la richiesta di pareri e consigli, il Comitato a difesa dell’Alute ha letto un Comunicato inerente il tema.

Eccolo

La legacy dello Ski Stadium e del nuovo Pentagono
Innanzitutto, ringraziamo il Sindaco per l’opportunità che ci dà questa sera di esprimere la nostra opinione rispetto alle opere olimpiche e a quelle connesse.
L’eredità delle Olimpiadi 2026, la legacy, per Bormio va valutata nella complessità degli interventi previsti e non solo per lo Ski Stadium e il nuovo Pentagono.
L’eredità riguarderà anche i nuovi parcheggi, la nuova cabinovia e la tangenzialina dell’Alute.
Prima di entrare nel merito di alcune opere, riteniamo opportuno evidenziare un problema di metodo nel confronto democratico con i cittadini, gli operatori turistici, commerciali, artigianali e gli agricoltori di Bormio.
Perché il metodo diventa sostanza.
Perché il confronto non può essere esercitato solo per una vetrina d’immagine.
Avremmo preferito un coinvolgimento della popolazione da parte dell’Amministrazione comunale prima di decidere quali opere realizzare e non certamente a cantieri già aperti.
La partecipazione democratica avrebbe dovuto vedere un coinvolgimento vero e diretto dei cittadini per valutare realmente la necessità di alcune opere olimpiche per Bormio.
Ma sulla partecipazione democratica abbiamo già avuto un chiaro esempio di come questa Amministrazione intenda il confronto.
Non si offenda Sindaco, ma usciamo una volta per tutte dalle finte partecipazioni democratiche e di coinvolgimento dei Bormini.
Il referendum sulla tangenzialina dell’Alute, che è stato negato, ne è l’esempio.
Avrebbe potuto essere un’occasione per un vero coinvolgimento, per fare esprimere i cittadini rispetto ad un’opera “funzionale” allo svolgimento delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.
La verità è che si chiama la popolazione ad intervenire a scelte già fatte.
Sindaco, noi abbiamo un’altra opinione del coinvolgimento democratico.

Ora passiamo al merito.
Questa sera si discute di opere già avviate come lo Ski Stadium e l’ammodernamento del Pentagono.
Senza usare l’alibi delle Olimpiadi, siamo sicuri che lo Ski Stadium, dal costo di circa 13 milioni di euro, serva realmente allo sviluppo turistico di Bormio?
Il vero problema non è solo la sua costruzione, ma cosa se ne farà terminati i 15 giorni di gare olimpiche.
Il tema dei cambiamenti climatici e del conseguente rischio che non si possa più sciare ad una quota di circa 1200 m.s.l.m. è stato preso in considerazione nella costruzione dello Ski Stadium?
Come verranno utilizzate le due strutture cosiddette “Family Lounge” e “Hospitality Lounge”?
Queste sono domande legittime, non ideologiche, di merito.
Leggiamo sulla stampa di un utilizzo molteplice per eventi, spettacoli di varia natura, non solo sportiva, ma culturale e turistica. Per questo c’è già il Pentagono, una struttura che ha sempre avuto difficoltà nella sua gestione.
Quanto peserà la gestione dello Ski Stadium per le casse comunali?
Sempre nel merito delle opere olimpiche, la previsione della nuova cabinovia, dal costo complessivo stimato di circa 44 milioni di euro per i due tronconi, che verrà realizzata per garantire i tempi televisivi delle discese degli atleti, non ha nulla di sostenibile né dal punto di vista economico né ambientale, come invece previsto dal dossier di candidatura olimpica. Quanto peserà la gestione della stessa per le casse comunali?
Su questo sarebbe opportuno che il Sindaco dica chiaramente se verrà realizzata, almeno per rispetto ai proprietari dell’immobile che vedranno transitare i turisti dalle finestre della propria abitazione.

Ultima riflessione, non certamente per minore importanza: la tangenzialina dell’Alute, opera considerata collaterale e di supporto all’evento olimpico.
Un’opera che verrà realizzata in un’area di pregio agricolo e a rischio di esondazione, come avvenuto il 28 agosto 2023 quando il torrente Frodolfo ha allagato la piana dove dovrebbe essere prevista la rotonda di accesso.
Ad agosto dello scorso anno, quando il Sindaco ha comunicato alla stampa la sospensione della realizzazione della tangenzialina dell’Alute, molti Bormini hanno tirato un sospiro di sollievo. Molti si sono illusi che l’opera fosse archiviata.
Opera che mai nessun Sindaco si era spinto a realizzare.
Gli atti istituzionali sino ad oggi intrapresi vanno in un’altra direzione:
1) Il Comune, con le delibere di ottobre 2023, ha approvato il progetto definitivo della tangenzialina;
2) a novembre 2023 Regione Lombardia ha autorizzato, attraverso il Provvedimento Autorizzatorioo Unico Regionale (PAUR), la realizzazione della strada nella piana agricola dell’Alute, considerandola un’opera “funzionale” allo svolgimento delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026;

3) le permute di alcuni terreni nella piana dell’Alute, con il vincolo dato ai firmatari di rinunciare al ricorso al TAR di Lombardia avverso l’approvazione del progetto definitivo inerente alla realizzazione della tangenzialina di Bormio, non sono un segnale rassicurante;
4) il Comune di Bormio, nonostante fosse sua facoltà costituirsi o meno nel giudizio innanzi al TAR, ha deliberato di farlo al fine di chiedere che il ricorso dei proprietari e delle associazioni venga respinto.

Sindaco è arrivato il tempo della chiarezza, della trasparenza e della responsabilità.
Per questo oggi le chiediamo anche: la tangenzialina dell’Alute, dopo le Olimpiadi, verrà realizzata sì o no?

Comitato Promotore Referendario a tutela dell’Alute e sostenitori







Written by: Redazione

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