I genitori e gli amici del 17enne inghiottito dalle acque del torrente Masino ieri pomeriggio, dopo essersi immerso in una delle piscine naturali del corso d’acqua, non si danno pace. Sono arrivati a Cataeggio da Rho, questa mattina, guardano verso i flutti vorticosi in cerca di un minimo indizio che possa segnalare la presenza del giovane. Il padre del giovane è lì, non molla la ringhiera di protezione che si affaccia sul luogo della sciagura. Ma tutto, ogni singola operazione dei soccorritori è duramente messa alla prova dagli alti volumi idrici alimentati dalle precipitazioni ingenti dei giorni scorsi.
Questa mattina, il personale del Soccorso Alpino, della Guardia di Finanza, dei Vigili del Fuoco e dei Sommozzatori e della Protezione Civile con i droni, assieme ai Militari dell’Arma dei Carabinieri, non hanno un attimo di sosta. Si sono immersi, hanno scandagliato palmo a palmo il fiume, ed ora sono in attesa che arrivi anche una telecamera di profondità. Secondo alcune tesi raccolte sul posto, sembrerebbe infatti che il corpo del povero 17enne possa essersi incagliato nei meandri della pozza in cui il giovane si è tuffato ieri alle 14,00.
I soccorsi sono stati rapidissimi: in meno di 15 minuti, infatti, Soccorso Alpino e Guardia di Finanza sono giunti sul luogo della tragedia, essendo già impegnati nel soccorso ad una giovane scivolata nello stesso torrente.
Ieri sera a Talamona, un 53enne residente nel paese, in evidente stato di alterazione ed in preda all’ira, ha improvvisamente iniziato a lanciare sassi contro l’abitazione dei propri vicini. Da qui la chiamata al 112, con la richiesta di intervento delle forze dell’ordine. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Sondrio sono prontamente intervenuti con l’intento di calmare l’uomo e di farlo desistere, ma alla loro vista, il 53enne […]