L’andamento meteo caratterizzato da notevole variabilità ha determinato anche nelle ultime due settimane
condizioni molto predisponenti le infezioni di peronospora. In particolare si è osservata una comparsa
molto diffusa e generalizzata di macchie d’olio sulla nuova vegetazione, e in qualche caso anche
prosecuzione di infezioni su grappolo, soprattutto sottoforma di peronospora larvata. Le piogge molto
intense del fine settimana scorso (circa 50 mm in zona Sondrio e media valle, quasi 100 mm in bassa valle),
ma anche quelle di oggi (sinora 28 mm in bassa valle, dai 15 ai 20 mm nella media valle, oltre 30 mm in
Valgella) hanno determinato forti dilavamenti dei formulati (che in questa fase sono soprattutto ad azione
coprente-preventiva). Questo rende difficile tenere intervalli lunghi tra gli interventi, e costringe a ripetere
gli interventi preventivi. Peraltro l’elevata disponibilità idrica unitamente al rialzo delle temperature hanno
determinato nelle ultime settimane un recupero delle fasi vegetative della vite, con sviluppo notevole dei
grappoli (ormai in fase di prechiusura grappolo). Il carico produttivo è molto variabile e ovviamente
quest’anno ha risentito anche degli attacchi di peronospora (oltre che in diverse situazioni del meteo
freddo e piovoso in fioritura), ma dove questi fenomeni sono stati contenuti, in diverse casi è da medio a
elevato.
Ricordiamo che sul sito meteo della Fondazione Fojanini meteo.fondazionefojanini.it è possibile visualizzare
e scaricare in formato excell dati orari e giornalieri di temperatura, umidità bagnatura fogliare e pioggia
di numerose stazioni meteo (sia della Fojanini, sia di cantine/aziende che ci hanno consentito di collegare
le loro stazioni), che vanno da Traona a Tirano-Cologna, potendo così avere un’ampia ed esaustiva
panoramica della situazione meteo del versante vitato.
Situazione malattie: per la peronospora siamo in fase di leggero calo di rischio di infezione, sia perché la
vegetazione si sta avvicinando (anche se a rilento) alla fase di agostamento, sia perché il grappolo è meno
suscettibile ad attacchi diretti (ma può ancora manifestare sintomi di larvata), e anche perché il notevole
rialzo delle temperature dei giorni scorsi determina un rallentamento dello sviluppo del fungo, che è stato
invece molto virulento nelle scorse settimane, molto piovose e con temperature miti. Si consiglia di non
usare più (tranne nei casi di malattia ancora in fase di infettività, specialmente nelle zone più tardive o più
predisponenti come fondali, ecc.) molecole ad azione citotropica/curativa, come cimoxanyl e dimetomorf,
ma di passare a quelle con azione di copertura/elevata affinità con le cere, come zoxamide (Electis R,
Zoxium con aggiunta di rame), mandipropamide (Pergado SC + rame), o ciazofamide (Mildicut, Daramun,
Manamid, Back 100 SC), ricordando che con Mildicut si può effettuare un solo trattamento, mentre con gli
altri, che non contengono fosfonato di sodio, si può arrivare fino a 4 trattamenti (3 per la mis. 10.1 del PSR).
Ottimo come coprente/preventivo e con notevole resistenza al dilavamento è anche il fluazinam, che
presenta formulati registrati su peronospora oltre che su botrite (es. Nando maxi), in miscela con formulati
a diverso meccanismo di azione (attenzione, max 6 trattamenti tra folpet, fluazinam e dithianon per la mis.
10.1 del PSR).
Oidio: nell’ultimo periodo, complice l’aumento consistente delle temperature, in concomitanza con
l’elevata evaporazione di acqua dal terreno a seguito delle piogge intense, si è assistito ad un aumento di
rischio di infezioni di oidio, con comparsa effettiva di malattia sui grappoli soprattutto dove questi sono
coperti dalla vegetazione, nelle zone più umide, fondali ecc. La comparsa di oidio è di fatto tipica dell’inizio
luglio, si raccomanda pertanto di controllare bene la vegetazione e in caso di presenza importante e/o
diffusa, intervenire con meptyldinocap (Karathane star) con una dose bassa di zolfo (ne limita l’efficacia), e
poi di rifare un intervento successivo con un altro formulato e dosi più alte di zolfo. Anche i formulati a
base di bicarbonato di potassio, pur avendo scarsa persistenza, hanno un’azione di “pulizia” sull’oidio. Si
consiglia comunque di distribuire zolfo fino all’inizio dell’invaiatura. Diversamente, si consigliano in questo
periodo metrafenone (Vivando, Vulpin, Nabuccco) pyriofenone (Kusabi) o cyflufenamid (Rebel top, Cidely,
che sono anche parzialmente bloccanti) con almeno 300-350 g/ml/hl di zolfo WG granulare oppure un
formulato liquido (Thiopron, Heliosufre, Tiolene ecc.).
Black rot: nonostante le condizioni di questa stagione (fresche e con bagnature molto lunghe) siano state
molto predisponenti le infezioni di Black rot, in realtà nei vigneti della provincia non si è avuto sinora una
presenza né grave né diffusa di questa malattia. Il Black rot su grappolo si può confondere anche con
scottature, che nei giorni scorsi sono state segnalate con una certa frequenza soprattutto dove sono state
effettuate sfogliature molto intense, a seguito degli aumenti di temperatura e di irraggiamento.
Quest’anno attacchi di Black rot significativi sono stati segnalati quasi esclusivamente su varietà “resistenti”
o “tolleranti”, o su uva americana.
A tal proposito, raccomandiamo, anche su varietà resistenti, almeno un paio di interventi/anno
quantomeno a base di rame e zolfo, per preservare la resistenza ed evitare l’insorgenza di ceppi fungini in
grado di bypassarla, e anche perché comunque ANCHE I VITIGNI RESISTENTI VANNO TRATTATI CONTRO LO
SCAPHOIDEUS TITANUS, VETTORE DELLA FLAVESCENZA DORATA, rispetto alla quale non sono
assolutamente resistenti.
Operazioni agronomiche e concimazioni
In questo periodo, se non è stata ancora eseguita, si raccomanda di effettuare la cimatura, che consente
anche di eliminare una parte non indifferente di vegetazione colpita da peronospora in alto. Si raccomanda
anche di NON effettuare sfogliature spinte, che lasciano improvvisamente scoperti i grappoli (come già
ricordato questi si scottano facilmente), specialmente verso sera.
Una pulizia leggera della vegetazione e la cimatura consentono di arieggiare meglio la fascia grappolo
limitando così le infezioni (in questa fase, soprattutto di oidio).
Per contrastare le scottature si può utilizzare zeolite, che determina un leggero imbrattamento dei grappoli
e una schermatura alle radiazioni solari.
Concimazione: in questa fase si può distribuire un concime fogliare a base di magnesio (essendo questo
elemento fortemente dilavabile), e/o a base di calcio, che è indispensabile per garantire una maggiore
elasticità/resistenza della buccia, aspetto che negli ultimi anni è diventato molto critico, e contro il quale è
importante distribuire per tempo calcio per via fogliare, per 2-3 volte in questo periodo, per poi riprenderlo
verso fine stagione. Per evitare di accentuare le conseguenze di una carenza di magnesio e i conseguenti
squilibri tra magnesio, calcio e potassio, (che nei casi più gravi si traducono in disseccamento del rachide), si
consiglia di fare un uso di potassio da qui a fine stagione (ad esempio concimazioni fatte per “accelerare” la
maturazione) in modo limitato o non eseguirle per niente.
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