Le firme apposte questa mattina hanno ratificato il progetto per la riqualificazione complessiva dell’illuminazione pubblica cittadina, elaborato da Acinque partendo dalle richieste avanzate dall’Amministrazione comunale sulla base del Daie, il Documento di analisi dell’illuminazione pubblica esterna.
Il contratto di concessione del Servizio di riqualificazione, efficientamento, fornitura di energia elettrica, gestione e manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica con predisposizione di servizi di smart city, infatti, prevede la realizzazione di un impianto ad alta efficienza, con l’installazione di lampade a led, in sostituzione delle attuali e in aggiunta rispetto ai punti luce oggi presenti, che assicurano migliore resa a fronte di un minore costo energetico.
La sostituzione di 4700 corpi illuminanti e di 71 quadri elettrici consentirà un risparmio energetico attorno al 70 per cento. Oltre all’efficientamento complessivo e puntuale, la riqualificazione proposta da Acinque, forte di un consolidato know how nel comparto, porterà benefici dal punto di vista della sicurezza nonché della qualità del servizio di gestione.
Al momento della sottoscrizione, nella Sala giunta di Palazzo Pretorio, erano presenti: per il Comune, l’assessore alla Mobilità, all’Urbanistica e all’Ambiente *Carlo Mazza*; per il Gruppo Acinque,* Giovanni Chighine*, business unit leader di Reti e Infrastrutture. «Per la prima volta adottiamo lo strumento del project financing – sottolinea l’assessore Mazza -, e lo facciamo per un intervento ampio e articolato che riveste grande rilevanza per la città. Era necessario intervenire per uniformare e razionalizzare la rete: innanzitutto per ammodernarla, introducendo sistemi in grado di ridurre i consumi energetici e di conseguenza i costi, ma anche per ridefinire la qualità dell’illuminazione, agendo sul posizionamento, sulle temperature di colore, sulla corretta distribuzione dei fasci luminosi. Nel centro storico agendo sulla qualità estetica dell’impianto e sull’illuminazione architetturale; nelle altre zone della città, interessate da maggiori flussi di traffico, puntando su un’illuminazione funzionale a garantire la sicurezza, con luce potenziata in corrispondenza degli attraversamenti pedonali e illuminazione adattiva che fornisce la luce quando serve, ovvero in presenza di pedoni o ciclisti».
La rete cittadina ne beneficerà in termini di efficientamento, sostenibilità ambientale, sicurezza, qualità estetica, elevando Sondrio al livello delle *smart cities* più evolute, in cui le nuove tecnologie sono al servizio dei cittadini. L’intervento, secondo quanto previsto dal contratto, avrà inizio a seguito della definizione del progetto esecutivo da parte di Acinque, che dovrà essere approvato dalla Giunta comunale, e si concluderà nel 2025.
«Esprimo soddisfazione per l’obiettivo raggiunto – afferma Chighine, business unit leader di Reti e Infrastrutture -, che si pone in linea con la mission del gruppo di rappresentare una realtà al servizio dei territori, oltre che di dare un contributo alla transizione energetica. Auspichiamo che la collaborazione con il Comune continui secondo la linea già tracciata».
Grazie al telecontrollo, inoltre, si potrà avere un quadro preciso dello stato dei quasi cinquemila punti luce in tempo reale, con la possibilità di procedere con l’accensione, lo spegnimento e la regolazione dell’intensità a distanza, oltre all’individuazione immediata di eventuali guasti.
Una riqualificazione che non sarà limitata all’impianto di illuminazione, poiché i nuovi lampioni che verranno installati sono predisposti per essere dotati di ripetitori wi-fi, di telecamere per la videosorveglianza, di sistemi per il controllo della qualità dell’aria e di altri supporti tecnologici.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO Con riferimento alle prese di posizione di Sondrio Democratica e Partito Democratico in ordine all’allarme sicurezza denunciato dal Circolo FdI Sondrio si ritiene doveroso puntualizzare alcune circostanze omesse dai 2 movimenti di minoranza in Consiglio Comunale. In primis FdI non ha respinto l’ordine del giorno di giugno perché non ne condividesse il merito, ovvero la necessità di maggior sicurezza, ma perché era incomprensibile nel contenuto, troppo generico, […]