Sono 1.210 le opportunità lavorative offerte dalle imprese della provincia nel mese di ottobre, 40 in più rispetto allo stesso mese del 2023 (+3,4%) e 6.640 nel trimestre ottobre-dicembre, 1.100 in più rispetto all’intero trimestre dell’anno precedente (+20,1%). A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, iniziativa a cui partecipa anche la Camera di commercio di Sondrio.
A trainare la crescita prevista per il mese di ottobre e soprattutto per il trimestre in corso, è ancora una volta il settore dei servizi. Sono 780 i contratti programmati a ottobre e oltre 5.550 nel trimestre (940 unità in più rispetto a 12 mesi fa, +20,4%), con il comparto turistico, comprensivo dei servizi di alloggio e ristorazione, che stima 270 entrate nel mese, seguito dai servizi alle imprese (210), dal commercio (190) e dai servizi alle persone (100).
Per il trimestre ottobre-dicembre il 52,2% del totale delle opportunità lavorative (6.640) è in ambito turistico, con 3.470 ingressi previsti (780 unità in più rispetto a 12 mesi fa, +29%), anche grazie all’approssimarsi della stagione invernale. Seguono il commercio con 950 unità (+14,5% sull’anno precedente), i servizi alle imprese (790 unità, +21,5%) e i servizi alle persone (350 unità, -18,6%).
Dal confronto con i dati regionali e nazionali emerge il traino del settore turistico nell’economia provinciale, che per il prossimo trimestre genera più di 1 opportunità lavorativa su 2, mentre a livello regionale e nazionale ci si attesta su livelli inferiori, rispettivamente pari al 14,7% e al 19,5% del totale delle assunzioni previste sempre nel trimestre.
L’industria prevede in totale 430 entrate nel mese (+19,4% rispetto allo stesso periodo del 2023) e 1.090 nel trimestre (+19,8%), di cui, a ottobre, 320 per l’industria manifatturiera e 110 nelle costruzioni (rispettivamente 840 e 250 nell’intero trimestre). A livello regionale e nazionale l’industria risulta maggiormente impattante sul tessuto economico fino a generare in Lombardia il 28% delle opportunità lavorative del totale del trimestre e il 27,7% a livello nazionale, mentre il valore della provincia di Sondrio si attesta al 16,4%.
Sotto il profilo dimensionale, sono sempre le piccole imprese fino a 49 dipendenti le realtà che maggiormente ricercano lavoratori, con 760 assunzioni previste per ottobre (62,8% del totale, -30 unità rispetto a ottobre 2023) e 4.650 per il trimestre (+430). Seguono le grandi imprese oltre i 250 dipendenti con 230 assunzioni a ottobre 2024 (+80 unità) e 610 nel trimestre (+200 unità) e le medie imprese tra 50 e 249 dipendenti con 220 ingressi nel mese (-10 unità) e 1.380 nel trimestre (+490 unità).
Dal punto di vista del livello di istruzione, torna a crescere la richiesta di personale con qualifica di formazione o diploma professionale (40% del totale), seguito da diploma di scuola media superiore e scuola dell’obbligo (entrambi al 26%), mentre la laurea torna ad assestarsi sui livelli del periodo precedente (8%). Tra le qualifiche di formazione o diploma professionale risulta difficile da reperire il personale ad indirizzo elettrico (77,4%), benessere (68,2%) ed edile (65,4%), mentre a livello di istruzione secondaria mancano diplomati ad indirizzo turismo, enogastronomia e ospitalità nel 68,8% dei casi.
Per quanto riguarda la tipologia contrattuale, cresce ancora leggermente la percentuale di contratti stabili (contratto a tempo indeterminato o apprendistato) previsti a ottobre, pari al 24% del totale, anche se i contratti a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita) si confermano come la tipologia maggiormente offerta, pari al 76% del totale.
Leggermente in crescita il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, con le imprese della provincia che dichiarano difficoltà di reperimento per circa 594 assunzioni (49,1% del totale), confermando come causa prevalente la mancanza di candidati (nel 31,4% dei casi), mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 13,6%.
Nel mese corrente le professioni più difficili da reperire sono dirigenti e tecnici ad elevata specializzazione (nel 57,4% dei casi). In particolari si fatica a trovare tecnici della salute (nel 65,2% dei casi). Sempre difficili da reperire anche gli operai specializzati (nel 53,1% dei casi), in particolare mancano meccanici artigianali, montatori, riparatori, manutentori di macchine fisse e mobili (81,5%), addetti alle rifiniture delle costruzioni (75,9%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai e montatori di carpenteria metallica (74,1%).
Nei servizi si fatica a reperire personale nel 48% dei casi, con picchi del 58,2% per quanto riguarda gli esercenti e addetti nelle attività di ristorazione.
Per una quota pari al 64% delle entrate viene richiesta ai candidati esperienza professionale specifica o nello stesso settore.
L’interesse per i giovani con meno di 30 anni si attesta al 37%, soprattutto per l’inserimento in aree direzione e servizi generali (66,7%) e in aree commerciali e di vendita (53,6%).
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