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Bonus mamme alle lavoratrici autonome:il supporto del patronato Epaca a Sondrio

today13 Gennaio 2025

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bonus mamme si amplia chi pu richiederlo quest anno i nuovi requsiti e limiti e come fare procedura all inps 4221366
Diventa strutturale l’esonero contributivo per le mamme lavoratrici con 2 o più figli introdotto lo scorso anno per le lavoratrici dipendenti. La legge di bilancio 2025 estende l’agevolazione ora anche alle autonome, anche se da quest’anno l’esonero non sarà più totale e si introduce per la prima volta un limite di reddito annuo (40 mila euro).

Spetterà ad un apposito decreto ministeriale fissare l’ammontare effettivo del contributo e le modalità applicative: in ogni caso, una volta definiti i parametri, il patronato Epaca di Coldiretti Sondrio sarà a disposizione per offrire adeguato supporto anche al di fuori dell’ambito dell’imprenditoria agricola.

La misura si inserisce nel contesto degli scenari demografici sempre meno incoraggianti, che portano il Governo a potenziare le politiche a favore della genitorialità. Le nuove previsioni sul futuro demografico del Paese, aggiornate al 2023, evidenziano tendenze la cui direzione parrebbe irreversibile, pur se in un contesto nel quale non mancano elementi di incertezza. La popolazione residente è in forte decrescita e si stima che si passerà da circa 59 milioni al 1° gennaio 2023 a 58,6 mln nel 2030, a 54,8 mln nel 2050, per arrivare a 46,1 mln nel 2080. Si prevede che tra 20 anni ci sarà circa un milione di famiglie in più, ma saranno più frammentate, quindi meno coppie con figli, più coppie senza. Entro il 2043 meno di solo una famiglia su quattro sarà composta da una coppia con figli, più di una su cinque non ne avrà.

 

Il bonus mamme lavoratrici è una particolare misura entrata in vigore l’anno scorso, che accorda uno sgravio contributivo, ora parziale, della quota di contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico della lavoratrice con due o più figli, fino al mese del compimento dei 10 anni d’età del più piccolo.

La vera novità per il 2025 è che, oltre ad essere stato confermato per le lavoratrici dipendenti a tempo determinato, sarà esteso anche alle lavoratrici autonome che percepiscono almeno uno tra redditi di lavoro autonomo, redditi di impresa in contabilità ordinaria, redditi di impresa in contabilità semplificata o redditi da partecipazione che non abbiano però optato per il regime forfettario. Il beneficio è soggetto a un plafond di spesa massimo di 300 milioni di euro annui. È bene sottolineare anche che il beneficio non penalizzerà le future pensioni delle lavoratrici beneficiarie, in quanto la differenza è coperta dallo Stato.

Come anticipato, dal 2025 la misura è stata ampliata alle lavoratrici autonome iscritte all’assicurazione generale obbligatoria INPS e alla Gestione Separata; a oggi non sappiamo in quale percentuale che sarà stabilita con decreto interministeriale (Lavoro-Economia) entro fine gennaio 2025, ma nella Legge di Bilancio si legge che lo sgravio sarà parametrato al valore del livello minimo di reddito imponibile per il versamento dei contributi previdenziali dovuti alle gestioni, fissato nella misura del minimale annuo di retribuzione.

Le cose pare cambieranno ulteriormente dal 2027, anno a partire dal quale lo sgravio sarà riservato alle lavoratrici madri con tre o più figli, estendendolo però fino al mese del compimento del diciottesimo anno d’età del figlio più piccolo.

In ogni caso, condizione per il riconoscimento del bonus riservato alle mamme lavoratrici è che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non superi i 40 mila euro l’anno. Non potranno percepire il bonus le lavoratrici madri di un solo figlio, le lavoratrici domestiche, come colf e badanti, disoccupate, pensionate, le lavoratrici che hanno aderito al regime forfettario.

 

 







Written by: Radio TSN

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