Oggi alle 10.00 presso il Cinema teatro nuovo di Viale dei mille 39 a Varese,
l’assemblea pubblica internazionale dei frontalieri italiani in Svizzera di tutti i territori
confinanti contro la nuova tassa sulla salute ed a favore della piena applicazione della legge
83/23.
Nel comunicato diffuso si legge: “Prosegue l’accanimento nei confronti del lavoro frontaliero malgrado l’accordo unanime del
Parlamento italiano avesse, dopo molti anni, determinato nuove regole condivise nel 2023 con
la traduzione del trattato internazionale Italia-Svizzera e degli accordi sindacali nella legge
83/23, all’indomani del quale una sequenza di provvedimenti hanno concorso a smontare un
sistema di regole con grande fatica costruito negli anni tra le parti.
L’introduzione nella finanziaria 2024 della famigerata tassa sulla salute sui cosiddetti
“vecchi” frontalieri imponibili solo in Svizzera (contributori indiretti alla fiscalità nazionale
attraverso i ristorni fiscali), viola esplicitamente il trattato internazionale, introduce la doppia
imposizione malgrado le chiare regole OCSE, si pone in contrasto con l’art. 32 della
Costituzione rispetto all’universalità dei trattamenti sanitari essenziali. La norma, le cui
modalità applicative competono alle Regioni, rimasta inapplicata per tutto lo scorso anno in
relazione all’indisponibilità dei dati imponibili per lavoratori la cui posizione contributiva è in
Svizzera, è stata ulteriormente peggiorata con la finanziaria 2025 che ha introdotto
un’autocertificazione di fatto e raddoppiato il sistema sanzionatorio.
La tassa, il cui obiettivo sarebbe quello di aumentare i salari del personale sanitario che lavora
nelle aree di confine come forma di deterrenza alla migrazione oltre confine, oltre a costituire
un pretestuoso contrasto d’interesse tra categorie di lavoratori, è un provvedimento
chiaramente inefficace in relazione ai rapporti salariali tra i due paesi”.