Il Comitato per la tutela e valorizzazione del territorio agricolo del piano di Bianzone, in data
15/02/2025, ha consegnato tramite PEC all’Amministrazione Comunale di Bianzone (SO) 947 firme
di cittadini a sostegno della petizione «Salviamo i prati del Ranée: NO al sottopasso inutile, dannoso,
illegittimo», indetta dalla seconda assemblea pubblica del 21/11/2024.
Conseguentemente alla consegna delle firme, il Comitato ha chiesto che la petizione venga discussa
in un Consiglio Comunale appositamente convocato, e, in ogni caso, di fornire una risposta scritta
urgente secondo le modalità stabilite dallo Statuto.
Rispetto a ciò, il Comitato ha infatti ricordato all’Amministrazione Comunale che, come stabilito
dall’art.12 dello Statuto Comunale, «i consiglieri rappresentano l’intera comunità alla quale
costantemente rispondono»: è quindi dovere di ogni singolo consigliere rispondere alle istanze
dei cittadini, anche chiedendo la convocazione di un C.C. urgente con all’O.D.G. la richiesta di
discutere i temi posti dai cittadini con la petizione.
Si fa presente che l’amministrazione Comunale di Bianzone non ha mai espresso nessunavalutazione
sul progetto, mentre il Sindaco ha dichiarato che il Comune non poteva opporsi «perché RFI avrebbe
fatto comunque il sottopassaggio» mentre il Comune sarebbe nella «posizione di soggetto privo di
poteri sostanziali rilevanti ed eventualmente ostativi».
Purtroppo le affermazioni del Sindaco sono palesemente contraddette, oltre che dalla documentazione
amministrativa relativa al progetto, dai fatti. Le Amministrazioni comunali di Teglio, Chiuro, Ponte e Poggiridenti, hanno condivise le richieste dei loro cittadini, ottenendo lo stralcio dei
progetti non condivisi. A titolo esemplificativo, basta visionare la recente Ordinanza n. 3 del
27/12/2024 del Commissario straordinario Gianpiero Strisciuglio, ad oggetto: «Determinazione
conclusiva della Conferenza dei Servizi e approvazione del progetto definitivo» che ha disposto lo
stralcio del progetto di soppressione dei passaggi a livello in via Casacce di Ponte in Valtellina e in
via Armisa, a Chiuro, per rendersi conto di come un’amministrazione comunale possa tutelare in
modo efficace gli interessi dei cittadini che rappresenta.
Il Comitato prende atto, tuttavia, che, dichiarandosi estranea al progetto e non rivendicandone
alcuna utilità, l’Amministrazione Comunale di Bianzone riconosce implicitamente che l’opera,
così come proposta, è inutile e dannosa.
Di più, è noto che, in alcune occasioni, il Sindaco ha dichiarato che l’Amministrazione comunale sta
cercando i finanziamenti per ottenere anche il sottopasso della SS38, riconoscendo, quindi, che il vero
problema di sicurezza è rappresentato dall’incrocio con la Statale, sia per gli utenti del piano del
Ranée, sia per chi transita sulla Statale stessa. Tale evidente problema è stato posto anche dal Comune
di Bianzone con il parere, favorevole con prescrizioni, rilasciato in data 18/01/2023, da cui risulta:
«per quanto concerne le opere previste in progetto per la parte a nord della linea ferroviaria si chiede
di valutare la possibilità di prolungamento del sottopasso anche oltre la SS38». Parere poi lasciato
cadere nel vuoto e non più riproposto.
Per ciò, il Comitato chiede e crede che sia possibile, ancora e nonostante i rifiuti subiti fino ad
ora, un dialogo: sappiamo infatti che gran parte delle opere olimpiche è in ritardo rispetto ai tempi
previsti, e che molte non saranno terminate nei tempi, oppure, a volte, nemmeno iniziate. Anche per
il progetto di chiusura dei passaggi a livello di Bianzone l’avvio dei lavori era previsto agli inizi 2024;
in seguito, è stato spostato al 25/11/2024 (scheda SIMICO), ma i lavori non sono ancora iniziati.
Ragionevolmente, i lavori non saranno terminati prima dell’inizio delle Olimpiadi e, in ogni caso,
non influiranno sui tempi di percorrenza e sulla sicurezza del percorso, per le ragioni già esposte.
Non abbiamo dunque cominciato un’opera dal costo di oltre 16.500.000 euro che sappiamo tutti – i
cittadini, l’Amministrazione comunale, forse anche Regione Lombardia alla quale abbiamo
presentato interrogazione scritta – essere inutile e dannosa. Certamente non è pensabile modificare il
progetto in corso d’opera comprendendo anche l’attraversamento della Statale.
Per ciò il Comitato ribadisce, e non smetterà mai di ribadire, che è necessario sospendere
l’attuale progetto e pensarne uno nuovo, questa volta condiviso con i cittadini. Siamo ancora in
tempo, poiché i lavori non sono ancora iniziati.
È tuttavia l’ultima possibilità. Gli espropri e le occupazioni dei terreni sono stati ormai eseguiti da
Italferr S.p.A. e, senza un gesto di coraggio da parte dell’Amministrazione Comunale, i cittadini di
Bianzone si troveranno fronte al fatto compiuto.
In conclusione, il Comitato ritiene di aver adempiuto al proprio compito statutario, facendosi
portavoce dei cittadini, attivi e titolari di diritti, impedendo loro di esser relegati nel ruolo di sudditi
sottoposti a decisioni imposte dall’alto.
Negli anni passati questo impegno si è espresso con lo stralcio della cava del Ranée, dopo anni di
Riceviamo e pubblichiamo l'intervento di Francesco Romualdi, coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, in risposta alle prese di posizione di questi giorni seguite all'esito dell'assemblea del BIM di giovedì "In relazione ai comunicati stampa apparsi in queste ore a firma di vari sindaci e dal segretario provinciale della Lega è doveroso dare una risposta perché non pare ben colta l’essenza dell’iniziativa intrapresa da FdI all’ultima riunione del BIM, ovvero chiedere di […]