Riceviamo e pubblichiamo la lettera scritta da Roberto Ardenghi, titolare della ditta S.E.Val srl, ai soci della Banca Popolare di Sondrio.
Cari soci,
innanzitutto volevo ringraziarvi per l’impegno che state mettendo per difendere la nostra banca da un disegno che non è chiaro nelle sue finalità ma che sicuramente non ci appartiene.
In secondo luogo vorrei rispondere a chi ha pensato ad operazioni straordinarie che potessero sbarrare la strada a BPER, magari coinvolgendo il gioiellino elvetico del gruppo, Purtroppo, la cosiddetta passivity rule (letteralmente regola della passività) prevista all’art. 104 del Testo Unico della Finanza, impone alla società oggetto dell’offerta (nel nostro caso un’Offerta Pubblica di Scambio) di astenersi dal compiere atti od operazioni che possano contrastare il conseguimento degli obiettivi dell’offerta.
In conclusione, credo valga la pena di sottolineare con forza la ragione fondamentale per cui siamo fermamente contrari a questa OPS. Non è sentimentalismo né ottuso regionalismo. Si tratta invece di mancanza di ragioni concrete per aderire a tale offerta. I piccoli soci, non i grandi soggetti finanziari che pure legittimamente sono presenti nell’azionariato tanto di PopSO che di BPER, sono anche cittadini, imprenditori, padri e madri di famiglia che non hanno alcun interesse a scambiare le proprie azioni PopSO con azioni BPER. Vale la pena ricordare, anche se lo si potrebbe dare per scontato, che non ci viene offerto denaro ma azioni (stock for stock). E allora quale persona razionale scambierebbe azioni di una banca ben gestita che in questi anni si è dimostrata attenta al territorio e alla quale può far sentire la propria voce per azioni di una banca lontana, meno efficiente della PopSO e nel cui azionariato si andrebbe a diluire fino a essere irrilevanti? Chi può ragionevolmente essere convinto da sinergie tutte da dimostrare a fronte della certissima perdita di contatto della banca dal nostro amato territorio?
Sull’altro fronte, istituzioni finanziarie nazionali e internazionali hanno legittimi interessi ad avere azioni di un soggetto più grande, con maggiore flottante, più liquido e magari in futuro oggetto di ulteriori operazioni straordinarie.
Noi non apparteniamo a quel mondo, pur rispettandolo. Noi abbiamo obiettivi più ampi, di più lungo periodo, che contemplano rendimenti finanziari ma anche un territorio accogliente e fertile per i nostri figli e i nostri nipoti.
Spero di non avervi annoiato con questo mio accorato appello ma, come avete capito, ritengo che contrastare questa offerta sia fondamentale in questo momento storico per la nostra comunità.
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