Queste sono le ultime ore di vita per migliaia di agnelli, destinati a finire nel piatto di tanti italiani in occasione della Pasqua. Molti di loro hanno attraversato le frontiere, spesso in condizioni inaccettabili e non conformi ai minimi requisiti imposti dalla legge; lunghe traversate, che sfuggono ai controlli, per raggiungere i macelli. Nel periodo pasquale, la richiesta di carne di agnello aumenta sensibilmente e l’Italia è tra i primi importatori in Europa di esemplari vivi, con flussi di animali che partono da Ungheria, Romania, Slovacchia, Polonia, Spagna e Francia. Gli agnelli vengono strappati alle madri a poche settimane di vita e, non ancora svezzati, stipati a forza in camion sovraffollati, che sono spesso progettati per specie differenti, e, quindi, utilizzati impropriamente al fine di risparmiare denaro. I sistemi di abbeveraggio si rivelano, dunque, non idonei, e spesso non funzionanti o non raggiungibili da tutti gli agnelli, che possono restare anche giorni interi senza bere. Manca l’aria, lo spazio sopra la testa e intorno al corpo è insufficiente per assicurare ventilazione e deambulazione adeguate, e la pulizia della lettiera lungo tutto il tragitto non è garantita. I documenti non sempre sono in regola, non è raro che i tempi di trasporto superino i limiti di legge, e capita che vengano trasportati individui di età diverse, nonostante la normativa imponga di trasportare animali della stessa corporatura, così da impedire ai più grossi di schiacciare i più piccoli. Giunti ai mattatoi ormai privi di forze, gli agnellini vengono uccisi davanti agli occhi consapevoli dei loro compagni di viaggio, legati insieme per le zampe e appesi a testa in giù, storditi con gli elettrodi, e, infine, sgozzati. Ma negli scaffali dei supermercati, dove ciò che resta dei poveri agnelli viene imballato in confezioni anonime, non c’è traccia alcuna di questi retroscena, e, nella maggior parte dei casi, chi acquista è totalmente all’oscuro dei fatti. “La Pasqua – afferma Carla Rocchi, Presidente nazionale ENPA – dovrebbe essere l’occasione per dire basta alla sofferenza; invece, ogni anno si trasforma in una mattanza di agnelli. La legge purtroppo consente tutto ciò, quindi l’unica vera rivoluzione possibile è cambiare le nostre abitudini! Smettere di comprare e mangiare agnelli è una scelta di rispetto e compassione.” Negli ultimi anni, il consumo di carne di agnello ha visto un rapido declino, da ricondurre principalmente alla presa di coscienza di un numero sempre crescente di cittadini, favorita dalle capillari campagne di sensibilizzazione realizzate dalle organizzazioni animaliste. Per questo motivo, pur consapevoli del numero ancora troppo elevato di agnelli esposti annualmente a gravi sofferenze (con picchi registrati nei mesi di dicembre, marzo e aprile, in concomitanza con i festeggiamenti religiosi), siamo felici di comunicarvi che, secondo l’ISTAT, dagli oltre 4.500.000 agnelli macellati nel 2010 siamo passati a 2 milioni nel 2023 e poco più di 1,5 milioni nel 2024. “Purtroppo, – prosegue la Presidente – la strada verso il riconoscimento della dignità di questi animali è ancora lunga, ma la sensibilità degli italiani verso queste tematiche sta crescendo di giorno in giorno.” Fiduciosa che questa tendenza possa proseguire per il 2025 e gli anni a venire, ENPA invita i suoi sostenitori a non incentivare la pratica crudele della macellazione degli agnelli, e augura una buona Pasqua a tutti coloro che sceglieranno di festeggiarla dalla parte degli animali.
Diego Brown Meticcio maschio, adulto, taglia media e pelo raso fulvo, cerca adozione: obbediente e affettuoso, merita una famiglia che faccia un percorso con lui. Rollo Bellissimo incrocio pastore di 6 anni, affettuoso e bravo con i bambini. Ha avuto una vita difficile e ha bisogno di trovare una famiglia che lo accolga. Dakota Taglia media, quasi 2 anni, vivace ed esuberante, ma anche diffidente verso le persone […]