Pronto Soccorso, nei DEA di Sondrio e di Sondalo, a Chiavenna e nei Punti di primo intervento di Morbegno e di Livigno eccellenza nei tempi di attesa e nella gestione dei pazienti
Un servizio di eccellenza, per tempi di attesa e gestione dei pazienti, che lo colloca ai vertici in Lombardia per efficienza e qualità dell’assistenza: è il quadro, più che positivo, dell’attività dei Pronto soccorso dell’Asst Valtellina e Alto Lario che emerge dall’analisi dei numeri. Nei primi 130 giorni del 2025, i DEA di Sondrio e di Sondalo, il Pronto soccorso di Chiavenna e i Punti di primo intervento di Morbegno e di Livigno hanno gestito quasi 28 mila pazienti, una media di oltre 200 al giorno, con un tempo di attesa medio, fra presa in carico e visita, di 42 minuti e chiusura della pratica in meno di tre ore, variando tra l’ora richiesta per i codici bianchi e le quattro per i casi più gravi. Dal 2023 Regione Lombardia ha adottato un nuovo sistema di classificazione per il triage con numeri da uno a cinque, associati ad altrettanti colori, rosso, arancione, azzurro, verde e bianco, a distinguere le situazioni dei pazienti: si va dall’emergenza assoluta, che necessita di un intervento immediato, contrassegnata dal codice rosso, alla non urgenza, bianco.
Entrando nello specifico, a parte i codici rossi, che vengono presi in carico all’arrivo in Pronto soccorso e registrati successivamente, il tempo medio di attesa fra triage e visita è di 23 minuti per i codici arancioni, di 40 per gli azzurri, di 45 per i verdi e di 49 per i bianchi. In media fra triage e chiusura della pratica, ovvero ricovero, trasferimento in altre strutture ospedaliere o dimissioni, trascorrono 3 ore e 36 minuti per i codici rossi, 4 ore e 4 minuti per gli arancioni, 3 ore e 40 per gli azzurri, 2 ore e 29 per i verdi e un’ora e 5 per i bianchi. Dalla visita alla chiusura della pratica passano in media poco più di due ore: 3 ore e 24 minuti per i codici rossi, 3 ore e 41 per gli arancioni, tre ore per gli azzurri, 1 ora e 43 minuti per i verdi e un’ora e quattro minuti per i bianchi. Un dato particolarmente significativo riguarda i tempi di “sbarellamento”, ossia il tempo necessario per trasferire un paziente dal mezzo di soccorso al Pronto Soccorso. Negli ospedali della provincia di Sondrio, questa fase viene gestita con una rapidità tale da permettere ai mezzi di tornare operativi in tempi ridottissimi, contribuendo alla continuità dei soccorsi sul territorio.
Un risultato frutto della programmazione e dell’organizzazione della struttura aziendale, della competenza e della professionalità degli operatori sanitari. «Il Pronto soccorso rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell’assistenza sanitaria, un luogo in cui ogni giorno migliaia di persone ricevono cure tempestive e professionali – spiega il direttore Raniero Spaterna (nella foto) -. Nel nostro Pronto Soccorso, l’obiettivo è sempre stato chiaro: garantire un’assistenza rapida, efficiente e di qualità, riducendo al minimo i tempi di attesa e migliorando costantemente l’organizzazione. Operare in una provincia come quella di Sondrio, caratterizzata da un’orografia impegnativa e una distribuzione demografica particolare, segnata da significative variazioni stagionali in termini di presenze, richiede un’organizzazione flessibile e integrata. La collaborazione con medici di Medicina generale, strutture di residenza, familiari e reparti ospedalieri è essenziale per garantire la continuità delle cure e la gestione efficiente dei pazienti».
Negli ultimi anni sono stati introdotti nuovi percorsi organizzativi, come i fast track specialistici e percorsi di presa in carico, attivati per le aree di Otorinolaringoiatria, Oculistica, Ginecologia, Ortopedia e Odontoiatria, che consentono una gestione diretta del triage, la fase di attribuzione dell’ordine di trattamento, da parte dei medici specialisti, evitando passaggi intermedi e riducendo i tempi di attesa per i pazienti che richiedono cure specifiche. Con la presa in carico infermieristica sono gli infermieri ad avviare il primo intervento mirato su pazienti selezionati attraverso percorsi dedicati come la gestione del dolore, che prevede la somministrazione di analgesici in attesa della visita medica, la sepsi, con identificazione rapida e avvio di protocolli specifici, il dolore toracico, con monitoraggio e preparazione degli accertamenti diagnostici. Un’altra importante innovazione è rappresentata dall’ambulatorio codici minori, attivo dalle ore 9 alle ore 17, che permette di gestire separatamente i casi non gravi, contrassegnati dai codici bianco e verde.
«Negli ultimi anni, il ruolo del Pronto Soccorso è profondamente cambiato – prosegue il direttore Spaterna -: non è più solo un punto di accettazione, ma un vero e proprio luogo di diagnosi e cura critica, in cui i pazienti vengono stabilizzati, curati e monitorati prima di essere dimessi o trasferiti nei reparti di degenza. In questo contesto si inseriscono i progetti futuri di sviluppo: l’OBI, Osservazione Breve Intensiva, uno spazio dedicato alla gestione temporanea di pazienti con situazioni cliniche che richiedono monitoraggio per 24-48 ore; il Reparto di Medicina di Emergenza, una nuova struttura che consentirà di assistere pazienti complessi direttamente dal Pronto Soccorso, riducendo i tempi di attesa per il ricovero e ottimizzando le risorse. Il nostro obiettivo – conclude – è continuare su questa strada, implementando nuove tecnologie, rafforzando i percorsi specialistici e potenziando le risorse umane, affinché il Pronto Soccorso possa rispondere sempre meglio alle esigenze della cittadinanza».
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