Dopo il completamento del montaggio della gru il 28 maggio, continua l’importante intervento di restauro del Santuario di Gallivaggio, nel Comune di San Giacomo Filippo (SO). Una colletta straordinaria sarà organizzata l’8 giugno in tutta la Diocesi per sostenere i lavori.
Un Santuario sopravvissuto alla frana del 2018: il miracolo di Gallivaggio
Il 29 maggio 2018 una frana di oltre 7500 metri cubi di materiale si abbatté sul Santuario di Gallivaggio, colpendo anche la Statale 36 dello Spluga. Nonostante i gravi danni, il Santuario mariano, con il suo campanile, è rimasto in piedi, diventando simbolo di fede e resistenza.
«La fede è il materiale fondamentale con cui sono impastate queste pietre» è il pensiero che guida oggi i lavori di recupero, avviati il 4 aprile 2024, dopo sette anni di attesa, burocrazia e messa in sicurezza.
Lavori in corso e obiettivi del restauro
Il progetto di restauro del Santuario di Gallivaggio ha una durata stimata di 820 giorni e un costo complessivo di 4,6 milioni di euro. Regione Lombardia ha stanziato 2 milioni di euro, mentre Provincia di Sondrio e Fondazione Cariplo contribuiscono con 1,635 milioni. Resta in carico alla Diocesi di Como un milione di euro, coperto in parte dalla raccolta fondi ordinaria e dalla colletta straordinaria dell’8 giugno.
I lavori prevedono:
Rifacimento del tetto e consolidamento murario
Restauro dell’affresco di Domenico Caresana nel presbiterio
Recupero delle decorazioni di Luigi Tagliaferri nella navata centrale
Interventi su intonaci, apparati decorativi e porzioni architettoniche danneggiate
Il 28 maggio è stata completata l’installazione della gru. Nei prossimi mesi si entrerà nel vivo del cantiere.
Il pensiero del Cardinale Oscar Cantoni
Per il vescovo di Como, cardinale Oscar Cantoni, il restauro è un’occasione per rinnovare la fede della comunità:
«Il restauro del Santuario di Gallivaggio è un’opportunità per nutrire la nostra unità e il legame con questo territorio benedetto. È un messaggio di Misericordia e Speranza. Tutti possono partecipare a questa missione: fedeli, parroci, volontari, istituzioni».
Le origini del Santuario: un luogo di fede dal 1492
Costruito nel punto più stretto della Valle Spluga, il Santuario è sorto sul luogo dell’apparizione della Madonna di Gallivaggio a due ragazze del posto, il 10 ottobre 1492. La prima chiesa fu costruita nel 1493, seguita da una seconda nel 1510. L’attuale edificio risale al 1598 e fu benedetto nel 1610.
Per monsignor Andrea Caelli, arciprete di Chiavenna e amministratore del Santuario:
«Questo restauro è un atto di fiducia. Gallivaggio è un luogo di pellegrinaggio, preghiera e accoglienza che deve tornare a vivere».
Sicurezza e tutela del patrimonio
Dopo la frana, è stato costruito un vallo di protezione di 243 metri, alto fino a 23 metri, per proteggere il sito da nuovi crolli. L’opera è stata finanziata da Regione Lombardia per 2,5 milioni di euro. Il versante è oggi monitorato da ARPA Lombardia con sistemi avanzati.
Grazie alla Soprintendenza Belle Arti, numerose opere sacre (dipinti, oggetti liturgici, stendardi) sono state salvate e restaurate. Attualmente sono custodite nella Collegiata di San Lorenzo a Chiavenna, in attesa del loro ritorno a Gallivaggio.
8 giugno: colletta straordinaria in tutta la Diocesi
Domenica 8 giugno 2025 si terrà una colletta straordinaria in tutte le parrocchie della Diocesi di Como per sostenere il restauro. È un momento cruciale per coinvolgere tutta la comunità nel recupero di uno dei luoghi di culto più importanti della Valtellina.
Come donare per il Santuario di Gallivaggio
Le donazioni possono essere effettuate tramite:
Bonifico bancario
Bollettino postale
Donazione online
Le offerte vanno indirizzate al Fondo Santuario di Gallivaggio costituito presso la Fondazione Italia per il Dono. Le erogazioni sono fiscalmente detraibili.
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