Il conto alla rovescia è iniziato. Con l’inverno 2025-2026, Livigno entra nel momento più significativo della sua storia recente. Non è retorica: a distanza di pochi mesi, la località valtellinese ospiterà prima la Coppa del Mondo di Super-G (27 dicembre 2025) e poi le competizioni olimpiche di snowboard e freestyle dei Giochi Milano-Cortina 2026.
Una doppia ribalta che non arriva per caso, ma come tappa finale di un processo lungo, fatto di investimenti, infrastrutture e — soprattutto — visione.
Se fino a qualche anno fa Livigno rappresentava già un riferimento per sciatori e snowboarder, oggi si trova in un passaggio di fase: da meta turistica a laboratorio della montagna contemporanea.
Dalle piste alle tribune mondiali
La scelta di Livigno come venue olimpica era scritta nella geografia e nell’identità del luogo. Il freestyle e lo snowboard fanno parte della sua cultura sportiva da decenni — non un innesto imposto dall’alto, ma una vocazione autentica, cresciuta tra park iconici e comunità giovane e internazionale.
Il Super-G, disciplina più tradizionale e simbolo della coppa del mondo “classica”, offrirà uno sguardo complementare: due anime della neve nello stesso territorio, nello stesso arco di settimane.
Il pubblico, invece, dovrà abituarsi a un territorio trasformato: aree dedicate, piste “olimpiche” e spazi pensati per la gestione di flussi e eventi globali.
Infrastrutture: tra modernizzazione e identità
Gli impianti sono il cuore fisico del cambiamento. Negli ultimi mesi sono entrate in funzione la seggiovia Monte Sponda e la cabinovia Mottolino; ora tocca a Carosello 3000, con la nuova Blesaccia 2 e la seggiovia Baby, pensate per ampliare la capacità e semplificare l’accesso allo Snowpark.
Non solo velocità e comfort: queste opere rispondono a una domanda precisa del turismo di montagna contemporaneo — esperienza continua, tempi ridotti, qualità percepita alta.
Domanda inevitabile: riuscirà la valle a mantenere equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale? Il prossimo anno sarà una prova evidente non solo sportiva, ma anche di governance territoriale.
Oltre lo sci: wellness, ospitalità e nuova estetica alpina
Accanto alla dimensione sportiva cresce quella del benessere. L’area Alpine Wellness di Aquagranda, con il nuovo Dome panoramico per rituali e meditazione, fotografa una tendenza chiara: la montagna come luogo di rigenerazione, non solo di performance.
Parallelamente, gli hotel stanno vivendo un restyling diffuso, e l’apertura del primo cinque stelle della località segna un salto simbolico: Livigno punta a parlare a un pubblico internazionale abituato a standard elevati.
È il passaggio più delicato: alzare il livello senza perdere autenticità.
Gastronomia: la montagna che si racconta a tavola
Cinque ristoranti inseriti nella Guida Michelin 2025 fotografano un’altra transizione: dal rifugio caldo e tradizionale alla cucina alpina contemporanea, fatta di materie prime, territorio e tecnica.
La montagna racconta sé stessa anche attraverso il piatto, e Livigno sta scegliendo di farlo senza scorciatoie folkloristiche.
Olimpiadi come spartiacque
Per Livigno, Milano-Cortina è una vetrina, certo. Ma è anche un esame. C’è la sfida dell’accoglienza, quella dell’ambiente alpino, quella del dopo-evento — tema ancora troppo spesso rimosso nelle narrazioni ufficiali.
L’impressione, al momento, è che la valle stia provando a costruire un modello che tenga insieme economia, territorio e comunità. Non semplice. Necessario.
Una stagione-test per la montagna italiana
Quello che accadrà qui non riguarderà solo Livigno. Sarà un osservatorio privilegiato per capire dove stanno andando — e dove possono andare — le destinazioni alpine italiane davanti al turismo internazionale, alla crisi climatica, e alla trasformazione della domanda.
Una cosa è certa: la montagna, qui, non si sta limitando a prepararsi per un evento. Sta provando a ripensarsi. E la stagione 2025-2026 dirà se ci sta riuscendo.
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