Tassa sulla salute: il tempo è scaduto. Ora servono risposte. Nei giorni scorsi si è concluso il secondo ciclo di assemblee lungo il confine italo-svizzero, dalla provincia di Varese a quella di Sondrio, passando per Como e il Verbano Cusio Ossola. I lavoratori frontalieri hanno ribadito con forza una richiesta semplice e sacrosanta: abolire definitivamente l’iniqua, illegittima e inefficace tassa sulla salute e ripristinare le regole previste dalla legge 83/23, entrata in vigore solo nel 2024 e poi subito stravolta. Le assemblee hanno permesso alle organizzazioni sindacali italiane di illustrare le proposte alternative costruite per uscire dal vicolo cieco della normativa: il welfare territoriale e la possibilità di finanziare il sistema sanitario tramite una quota dei ristorni fiscali, che hanno raggiunto la cifra record di 128 milioni di euro. Nessuna delle strade ipotizzate, però, ha trovato applicazione concreta. Le criticità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024, aggravate dalla Finanziaria 2025, hanno generato uno stallo totale. L’unica Regione che ha aperto un confronto è Regione Lombardia, mentre da Piemonte, Alto Adige e Valle d’Aosta non è arrivato alcun segnale. Dopo venti mesi di impasse, il tempo è scaduto: serve l’avvio del ricorso alla Corte Costituzionale per dichiarare l’incostituzionalità della norma e cancellarne definitivamente gli effetti; serve una vertenza legale per rendere esigibili i diritti previsti dall’accordo sindacale del 2020, come la nuova NASPI, ancora mai applicata; serve un’assunzione di responsabilità da parte delle Regioni, che devono esprimersi chiaramente sulle proprie intenzioni; serve la ripresa immediata del tavolo interministeriale a Roma per affrontare tutte le questioni rimaste irrisolte, incluse le interpretazioni discordanti del trattato internazionale e del decreto omnibus che riguardano i lavoratori trans-cantonali. Da un lato resta la speranza di un ripensamento politico in extremis; dall’altro è necessario che sia il diritto, se la ragione non basta, a far sentire la propria voce. Il sindacato italiano e quello svizzero continueranno a lavorare insieme su entrambi i fronti, con la certezza di essere dalla parte giusta: quella dei lavoratori e delle lavoratrici di frontiera.
Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne: a Sondrio oltre 600 studenti coinvolti Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, il Tavolo di sensibilizzazione della Rete interistituzionale, coordinata dal Comune di Sondrio, ha concluso una due giorni intensa rivolta agli istituti superiori del territorio.Il “Salone delle studentesse e degli studenti”, ospitato nella sede di Confartigianato Imprese, ha accolto 23 classi tra ieri e oggi. Per […]