News

Enrico Manghi a Sondrio: “Ai ragazzi dico: credeteci davvero”. Formazione di alto livello al Cerri-Mari

today28 Novembre 2025

Sfondo
share close






20251127 Zanichelli e Manghi

Il responsabile del settore giovanile del Valorugby Reggio Emilia, Enrico Manghi, è stato protagonista della seconda tappa del percorso formativo voluto dall’head coach del Sondrio Rugby, Antonio Zanichelli. Dopo Gilberto Pavan, al campo del Cerri-Mari è arrivato un altro professionista di alto livello, con un bagaglio tecnico enorme e una visione chiara sul futuro dei giovani nel rugby italiano.

Prima dell’allenamento, Manghi – 33 anni, ex tallonatore, oggi responsabile del settore juniores del Valorugby e preparatore fisico della prima squadra – si è raccontato senza filtri.


“Sono qui per portare una voce nuova”

Alla domanda sul perché tornare in Valtellina in un freddo giovedì di novembre, Manghi sorride:
“Un weekend libero e una grande amicizia. E porto quello che vuole Antonio. Lavorerò sulla rimessa laterale, ma in generale spero di dare una voce nuova e una ventata d’aria fresca… anche se qui l’aria fresca non manca.”

Poi si fa serio:
“Molto di quello che faccio l’ho imparato proprio da Zanichelli.”


Un percorso iniziato presto: “Non so come non si fa”

La sua storia ovale nasce all’Amatori Parma, dove entra a cinque anni e resta fino ai diciotto. Esordisce tra i grandi con l’Overmach Parma in Coppa Italia, vince un titolo italiano U20 con i Crociati, passa dall’Accademia di Tirrenia, poi Parma e due anni a Rovigo.

La carriera finisce a 27 anni per infortunio, ma il rugby no. Da lì parte un nuovo capitolo: minirugby, giovanili, e oggi la guida dell’intero settore juniores del Valorugby.

Quando gli chiediamo com’è crescere in una famiglia piena di rugby, ride:
“Non so come non si fa. Avevo tanti feedback, sempre.”


Il passaggio da giocatore ad allenatore

Manghi non la racconta romantica:
“Oltrepassare quella linea è complicato. Per un paio d’anni è dura uscire dal campo da giocatore ed entrarci da allenatore: cambia tutto.”

Non aveva in programma di smettere così presto, ma considera prezioso il supporto ricevuto dal club.
“Partire dai bambini piccoli mi ha aperto la testa. Lavorare con i giovani mi piace davvero.”


Il rugby come scuola di realismo

Alla domanda su cosa gli abbia insegnato il rugby, è netto:
“A non prendere le cose sotto gamba e a valutare le persone.”
Basta così. Una frase secca, ma pesante.


I ragazzi di oggi: comfort, fragilità e ascolto

Manghi è diretto:
“È cambiato il modo di interagire. Per molti ragazzi lo sport non è una priorità. A casa hanno tutto… e perché dovrebbero uscire?”

Qui entra il ruolo delle società sportive: educazione, ascolto, presenza reale. Racconta un esempio quotidiano:
“Oggi tanti ragazzi tornano da scuola e devono farsi da mangiare da soli. E anche lì gli insegni che vivere di grissini e formaggio non è una grande idea.”

Il punto è uno:
“I ragazzi sono fragili. Il digitale mostra un mondo irreale che loro idealizzano. Fanno fatica a capire che non è raggiungibile. Per questo li ascolto uno a uno sulle cose importanti.”


“Non sono mai stato un bravo giocatore”

Il suo messaggio ai giovani è limpido:
“Non sono mai stato un bravo giocatore. A chi vuole arrivare dico che bisogna crederci davvero. Devi metterlo al primo posto nella lista.”


Cosa vuole lasciare ai giocatori del Sondrio Rugby

Manghi non esita:
“Qualche consiglio utile per ottimizzare quello che c’è già di buono.”


Se potesse parlare al Manghi diciottenne?

La risposta è un monito utile a molti:
“Di impegnarmi di più e non fare solo quello che veniva richiesto. Curare di più i dettagli.”


Una serata che lascia il segno

Anche questa seconda tappa conferma la scelta di Zanichelli: portare a Sondrio idee, esperienze, contaminazioni tecniche e culturali. Un modo per crescere come squadra e come ambiente.

Manghi riparte e i ragazzi restano con un pugno di consigli che valgono più di mille discorsi:
credere davvero nei propri obiettivi, ascoltarsi, imparare a fare bene anche le piccole cose.
Perché nel rugby – come nella vita – i dettagli non mentono mai.







Scritto da: Elena Botta

Rate it

Articolo precedente

Ricomincia la stagione del Super-G: tra un mese il debutto storico di Livigno in Coppa del Mondo

News

Ricomincia la stagione del Super-G: tra un mese il debutto storico di Livigno in Coppa del Mondo

Livigno pronta al primo Super-G di Coppa del Mondo: il conto alla rovescia è iniziato Manca un mese alla prima, storica presenza di Livigno nella Coppa del Mondo di sci alpino, e il countdown parte nel segno del dominatore del circuito: Marco Odermatt.Il fuoriclasse elvetico ha inaugurato la stagione con una vittoria pesantissima nel Super-G di Copper Mountain, confermando il suo stato di forma. Credit: Pentaphoto Super-G Livigno 27 dicembre […]

today28 Novembre 2025 24