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La denuncia di Cesare Mitta (Enalcaccia): “Cerve lattanti abbattute e piccoli lasciati agonizzare”

today27 Giugno 2023 306

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cerva

“Di fronte a una simile barbarie, non potevo fare finta di niente”: sono parole di Cesare Mitta, Presidente di Enalcaccia Pesca e Tiro, sezione provinciale di Sondrio, che ha scritto direttamente a Davide Menegola, presidente della Provincia, per segnalare quanto sta accadendo in seguito agli abbattimenti per contenere il numero degli ungulati.

Di seguito il testo della missiva depositata da Mitta in Provincia

Egregio Signor Presidente,

in qualità di legale rappresentante della sezione provinciale deII’Associazione Venatoria Enalcaccia, con la presente mi preme inviarLe il mio pensiero in ordine all’oggetto, premettendo che quanto riportato è ben lungi da un approccio polemico ma è volto a farLe conoscere (poiché credo proprio che non ne sia al corrente) una incresciosa situazione, che ritengo non propriamente ortodossa.

In breve: le diverse segnalazioni, inoltrate all’ente che preside, dalle Associazioni Agricole circa i danni causati alle colture agricole dagli ungulati in trattazione, hanno indotto la Provincia a commissionare uno specifico studio che, facendo proprie ampie trattazioni contenute nel vigente Piano Faunistico Venatorio, propone il contenimento della specie ai sensi dell’art. 41 della LR 26/93. Lo studio, peraltro, sottolinea altresì un’altra motivazione a supporto del contenimento, ovvero gli incidenti stradali.

Pur in assenza del piano di controllo emanato dalla Provincia (chiesto in data 23 u.s. ma non ancora inviatomi), La informo che per contenere la specie si stanno abbattendo anche femmine allattanti, ovvero cerve che da poco hanno partorito e che hanno il loro piccolo (a terra nascosto e non distante dalla madre), che viene abbandonato sul posto a morire di stenti.

In qualità di Presidente di un ente che ha come finalità la tutela degli animali selvatici questo rappresenta l’opposto. Ma che fine ha fatto l’etica venatoria?

Mi stupisce poi il totale silenzio delle Associazioni Ambientaliste, in particolare del Club Alpino Italiano che ha, come finalità statutarie, la “difesa dell’ambiente naturale”.

L’immediata sospensione delle modalità operative sino ad ora attuate sarà un provvedimento che Le renderà onore. Voglio comunque rappresentarLe delle buone proposte:

  1. l’abbattimento delle cerve con il piccolo deve essere eseguito in un altro periodo, quando la piccola creatura non dipende più dalla nutrizione del solo latte materno;

  2. prevedere che, una volta che il piccolo sarà in grado di muoversi e che quindi accompagnerà la femmina, venga sempre abbattuto il piccolo e poi la madre;

  3. meglio indirizzare, in questo periodo, il controllo selettivo sui soggetti (maschi e femmine) di giovane età (sottili e fusoni);

  4. effettuare il prelievo durante le sole ore diurne al fine di permettere il corretto riconoscimento del selvatico da parte dell’incaricato;

  5. un’altra possibilità percorribile sarebbe anche quella di catturare con il narcotico gli ungulati e di trasferirli in zone meno densamente popolate che lo stesso P.F.V.P. indica.

Nell’augurio che questo mio breve e semplice scritto possa contribuire a migliorare il modus operandi fino ad ora adottato, Le porgo i miei più cordiali saluti







Written by: Redazione

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