“La proposta del rinnovo delle concessioni idroelettriche, al vaglio in questi giorni presso i Ministeri del MASE, delle Infrastrutture e degli Affari europei, vede il favore di Regione Lombardia”. Lo dichiara Massimo Sertori, assessore di Regione Lombardia a Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica a margine del ‘Forum regionale della Sostenibilità’ in corso a Palazzo Lombardia.
“Tale proposta – spiega Sertori – ha il merito di mantenere la regionalizzazione dell’idroelettrico, stabilito con la modifica normativa del 2018, la valorizzazione dei territori in cui sono presenti i grandi invasi, con i giusti indennizzi territoriali ed economici, l’incentivazione di forti investimenti nel settore (parliamo di alcuni miliardi) oltre alla possibilità di azzerare molti contenziosi tra Regioni e concessionari che solo per la Lombardia quantificano in oltre 100 milioni di euro”.
Non solo. “La proposta – continua – tiene conto anche delle casistiche particolari presenti nelle province autonome. Per la prima volta, da vent’anni a oggi, è sul tavolo una proposta che, oltre a valorizzare la produzione da energia rinnovabile attraverso forti investimenti, mette d’accordo tutti gli attori coinvolti, dalle Regioni alle Province autonome fino ai concessionari”.
La norma proposta, oltre a mantenere gli attuali tre sistemi di gara per l’affidamento delle concessioni scadute, prevede una quarta opzione attivabile dalle Regioni, attraverso la quale si può aprire una trattativa con i concessionari uscenti, posto che gli stessi accettino delle condizioni di partenza definite dalle stesse Regioni. Se il percorso attivato raggiungerà un’intesa, sarà attivata una nuova concessione sulla base di un piano di investimenti e indennizzi secondo parametri predefiniti, a condizione che siano sanati tutti i contenziosi in essere. Nel caso in cui tale intesa non sia raggiunta, Regione potrà attivare la gara secondo le tre casistiche già previste dalla legge.
“La proposta – rimarca Sertori – centra obiettivi comuni: incentiva forti investimenti, elimina contenziosi, soddisfa i territori, aumenta sensibilmente la produzione di energia da fonte rinnovabile e quindi concorre in modo fattivo alla decarbonizzazione. Intenti tanto importanti – conclude – da meritare anche possibili necessarie modifiche normative, che non possono essere la causa del non raggiungimento del risultato”. |