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Successo per La Miğiondàra: l’evento autunnale dell’Alta Valtellina, tra gusto e folklore, sapori e colori

today26 Ottobre 2023 504

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la migiondara

Migiondo è una piccola graziosa frazione del Comune di Sondalo, posizionata nella zona più a ovest con vista sull’abitato di Grosio. I suoi abitanti si chiamano Migiondari e ovviamente le donne Migiondare. Ma per oggi “la Miğiondàra” non è solo una bella donna residente nella frazione, è anche una passeggiata slow per gli amanti delle cose buone, dei borghi dove sono ancora ben visibili i segni di una antica vita contadina rappresentata da case in sasso, fienili, stalle, concimaie, lavatoi.

Un borgo antico che nasce alle pendici del monte Storile, su un conoide formatosi da diverse frane, la più vetusta staccatasi dalla cima del monte Fo più di 9.000 anni fa. Una frana imponete che riempì il fondovalle bloccando anche il corso dell’Adda e creando un lago molto profondo. Lentamente il fiume Adda ed il torrente Migiondo ripresero poi il loro corso scavando profondamente il conoide che ancora oggi presenta le ardite scarpate che si possono vedere guardando dal versante opposto o anche dalla statale 38 che attraversa la zona di Boscaccia.

Un borgo ricco di storia dove recentemente è stata trovata anche una stele, “la stele di Migiondo” risalente a 4.500/5.000 anni fa, nel periodo preistorico conosciuto come età del rame. Sicuramente la stele integra più grande della Valtellina: circa 163 cm di altezza, 89 – 97 cm di larghezza, 36-58 cm di spessore e oltre 1.600 kg di peso.

Sulla stele, oggi custodita presso il Museo dei Sanatori di Sondalo, si distinguono chiaramente due asce, un pugnale dentro un fodero e un cinturone.

E oggi sono in tanti, ad animare la frazione con colori e voci, a muoversi lentamente tra i sentieri e i vicoli stretti, ad apprezzare i colori di una natura che non ha ancora regalato le classiche sfumature autunnali. Quasi una processione di famiglie con bambini, di giovani, tutti con lo zainetto rosso omaggiato dall’APT di Sondalo, contenete una bottiglietta di acqua Levissima Regeneration e una piccola confezione di confettura Vis, omaggio ai partecipanti.

Tutti piacevolmente contenti di farsi riscaldare dal sole … perché dopo diversi giorni di pioggia, di clima quasi invernale e dopo una notte di pioggia battente su tutta la zona, quasi per miracolo, un cielo azzurro e un caldo sole hanno accompagnato la degustazione dei dolci d’ autunno preparati per gli appassionati dei cibi a base di castagne.

Si parte dal mulino, simbolo di una cultura contadina che in questa frazione si respira ancora, dove i prati sono ancora falciati, dove le selve di castagni mettono in evidenza alberi secolari, dove piante di noci lasciano cadere i loro frutti sulla strada, dove una trentina di arnie posizionate all’inizio del paese ci ricordano che nel programma della manifestazione c’è anche la possibilità di assistere al laboratorio di smielatura dell’azienda di Guido Mazzetta.

Ritiro il BontàPass, mi fermo ad ascoltare la musica della fisarmonica suonata da “Bepi” Zen e attraverso il ponte sul torrente Migiondo mi avvicino alla postazione 2.

Muffin con cuore alla crema de caštégna selvàdega (preparazione di Butega Valtellina) accompagnato da un bicchiere di succo de póm (mela) servito dai neo coscritti del 2005. Ottimo inizio, sapore deciso di cioccolato e castagne, rinfrescante succo di mela.

Terza tappa. Il gruppo le Cognate di Sondalo mi accolgono per regalarmi nuovi sapori: la Mousse allo yogurt con póm (mela) e crumble a li nôsc (noci) preparata dalla pasticceria Delicius. Assaporo lentamente la morbida crema mentre guardo il büi dei Cödega (il lavatoio dei Codega) altro simbolo della cultura contadina valtellinese quando le vacche venivano portate per l’abbeverata dopo il pascolo, quando le donne andavano con i secchi per portare l’acqua a casa o quando ancora diventava il luogo per lavare i panni.

Il percorso si allarga in uno spazio verde e poco lontano si vedono bimbi contenti ed emozionati che aspettano il loro turno per essere imbragati da Federico Martinelli, delle Guide Alpine di Bormio, e lasciarsi trasportare velocemente lungo le corde in un breve percorso di Zip line.

Ed eccomi nello spazio dell’autenticità sondalina: Cornàt sila préda con ughéta (uvetta), una nuova versione di cornàt che non avevo mai assaggiato. Ottima presentazione. Piccoli curnàt circolari, tutti uguali, preparati dalle preziose mani delle donne dell’Associazione Li Semenza.

Per arrivare alla prossima stazione è d’obbligo una piccola sosta alla chiesa intitolata alla SS Trinità e a S: Bernardo, costruita nel 1642 in sostituzione di un’altra antica diroccata. Ascolto per alcuni minuti le dotte spiegazioni di Vanda Simonelli sulla storia della Chiesa e prima di assaggiare il Tiramisù con i marron glacé e fare due chiacchiere con le ragazze dell’associazione giovanile gli Sgangherati di Frontale (complimenti ragazze, ottimo tiramisù, presentazione e sapore degno di una pasticceria), una breve visita all’azienda agricola di Valter Partesana. Un giovane agricoltore con la passione dell’allevamento delle capre, un centinaio di capre di razza Saanen e “Frisa” Frontalasca, quest’ultime ancora in montagna, le altre libere nel recinto vicino all’abitazione e pronte per essere portate nella stalla per la mungitura. Mi mostra la piccola ma razionale stalla, mi racconta della sua passione, mi evidenzia i soliti problemi burocratici che frenano la sua voglia di fare.

E poi finalmente il grande spazio dedicato all’assaggio delle castagne, Brašchēr de Miğiónt (caldarroste) e The caldo o Vin brulè. Lì davanti al grande recipiente rettangolare in ferro riscaldato da un vivace fuoco,

l’Associazione Alpini e soprattutto Cìccio, immancabile presenza alle manifestazioni gastronomiche del comune di Sondalo, che muove con un rastrello le castagne raccolte nelle selve di Migiondo aiutato dai giovani ragazzi dell’APT Sondalo. Il risultato è ottimo, le castagne sono cotte bene, quasi nessuna bruciata e allora sotto il sole ottobrino, tutti seduti con le mani nei contenitori per l’ultima pulizia e poi in bocca, accompagnate dal vin brulè.

Termina qui il percorso davvero slow dove la squisita accoglienza, l’eleganza della presentazione, la freschezza e bontà dei dolci non hanno sicuramento deluso le aspettative dei partecipanti.

Nel grande prato allestito, le panche sono tutte occupate, nessuno ha fretta di tornare a casa. Comodamente seduti si possono ancora ascoltare le musiche dei “Men in the Van” e la bella voce di Lorenzo Bonfanti, lecchese, amico e ospite sempre gradito alle manifestazioni di Sondalo, reduce dalla sua esperienza al famoso programma musicale X Factor, mentre molti bambini si cimentano per la prima volta nei giochi di una volta, con Marco Rodigari della Pro Loco di Valdisotto, forse troppo presto dimenticati e che meriterebbero di essere ripristinati anche in famiglia in alternativa ai giochi elettronici.

Ma non è finita, ci sono ancora gli intagliatori, un gruppo di 3 amici dell’Alta Valtellina che con motoseghe stanno preparando un regalo alla comunità di Migiondo: una panchina con due sculture lignee realizzate con la motosega e con incisa la scritta “la Miğiondàra”. Il sondalino Luciano, con Giovanni e Mauro, al lavoro dalla mattina, ormai sono pronti a montare la panchina davanti alla chiesa, un omaggio alla radiosa piccola frazione di Sondalo, ma sicuramente un omaggio gradito alle migiondare che potranno sedersi dopo le funzioni religiose per due chiacchere in compagnia, ammirando lo splendido paesaggio, le selve le montagne che circondano Migiondo, un borgo che merita sicuramente di essere visitato.

E su quella panchina riposerà anche “La Miğiondàra” che si godrà il meritato riposo dopo l’intensa giornata, pronta a risvegliarsi il prossimo autunno, per accogliere nuovi visitatori all’evento dell’autunno di Sondalo e dell’Alta Valtellina.

Per APT Sondalo

Renato Ciaponi

La Miğiondàra nasce per essere una giornata di festa, di scoperta e di aggregazione, ma è anche un evento che può rappresentare un forte veicolo di promozione del territorio e di valorizzazione delle componenti umane. Ci auguriamo di essere riusciti, almeno in parte, nel nostro intento. Ringraziamo le tante persone giunte a Migiondo da tutta la Provincia, i 50 volontari delle associazioni, gli ospiti e i collaboratori e tutti coloro che continuano a sostenere i nostri eventi”. (Direttivo e staff APT Sondalo)







Written by: Redazione

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