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ARPA. Bollettino neve e valanghe giovedì 11 gennaio 2024

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PERICOLO VALANGHE DI GIOVEDÌ 11 GENNAIO 2024.
IN PREVALENZA SERENO E RIALZO DELLE TEMPERATURE. PERICOLO VALANGHE PROBLEMA
PRINCIPALE : NEVE VENTATA.

Zone: Retiche Occidentali, Retiche Centrali, Retiche Orientali, Adamello, Orobie.

Le recenti deboli precipitazioni mascherano i diffusi accumuli da vento, sia soffici che a media coesione,
presenti oltre il limite boschivo e sovrapposti ai precedenti. Il collegamento tra neve nuova e neve vecchia
rimane variabile e da valutare localmente. Le zone più pericolose sono poste sui versanti più in ombra dove il
distacco provocato di valanghe anche di grandi dimensioni è localmente ancora possibile con debole
sovraccarico. Attività valanghiva spontanea poco probabile salvo locali piccoli scaricamenti superficiali sui
versanti maggiormente soleggiati.

Approfondimento nivo e meteo.

L’alta pressione centrata sulle Isole britanniche fa affluire in direzione dell’arco alpino correnti di aria più fredda e secca; tale
flusso continuerà fino a sabato. Nel dettaglio, di primo mattino sulle Prealpi lariane e varesine presenza di banchi di nubi
basse in dissolvimento, sui restanti settori cielo sereno o poco nuvoloso per l’intera giornata. Marcata inversione termica
nelle vallate e progressivo aumento delle temperature durante il giorno. Venti in quota deboli o moderati da Nord-Est;
ventilazione in valle settentrionale debole ma in rinforzo fino a moderata la sera su Alpi, debole orientale su Appennino.
Manto nevoso ben consolidato e stabile sotto i 1500-1600 m di quota. L’aumento delle temperature diurne favorisce i
processi di assestamento e consolidamento del manto nevoso soprattutto sui versanti più soleggiati. Oltre il limite del bosco
sono presenti in modo diffuso lastroni soffici e a media coesione che, nelle situazioni più critiche, possono ancora cedere
con debole sovraccarico. Si consiglia di valutare attentamente le zone sottovento, conche, canali e avvallamenti; il
collegamento tra strati superficiali e la neve vecchia è più precario nei pendii più ripidi e ombreggiati, laddove all’interno del
manto sono presenti discontinuità e strati deboli inglobati.







Written by: Radio TSN

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