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ARPA. Bollettino neve e valanghe mercoledì 31 gennaio 2024

today31 Gennaio 2024 35

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PERICOLO VALANGHE DI MERCOLEDÌ 31 GENNAIO 2024
VELATURE IN ALLONTANAMENTO. PERICOLO VALANGHE STAZIONARIO A LIVELLO GENERALE, IN
LOCALE DIMINUZIONE SU OROBIE.

Zone: Retiche Occidentali, Retiche Centrali, Retiche Orientali, Adamello, Orobie.

Manto nevoso rigelato al mattino, in indebolimento per effetto del riscaldamento diurno a sud e alle quote
inferiori. Problematiche di neve ventata in quota con presenza di lastroni di durezza medio elevata, mentre alle
quote intermedie e di fondovalle manto nevoso crostoso. Oltre i 3000 m, in corrispondenza di pendii ripidi
sottovento a nord, il distacco provocato può avvenire con forte sovraccarico. Attività valanghiva spontanea
generalmente assente o legata a locali collassi di fondo dovuti alla presenza delle bocche di balena.

Approfondimento nivo e meteo.

Gli effetti di stabilità sull’Italia Settentrionale dovuti ad una circolazione di alta pressione sul bacino occidentale del
Mediterraneo verranno meno giovedì per il transito di un fronte freddo a nord delle Alpi, che sulle nostre zone avrà come
effetto principale quello di una breve intensificazione del vento; già a partire da venerdì, però, si ristabiliranno condizioni di
alta pressione, il cui centro sarà collocato sul vicino Atlantico, sebbene ventilate in quota per la vicinanza della corrente a
getto. Nel dettaglio, per il pomeriggio e la sera di oggi, sui rilievi lombardi, si prevede cielo sereno o poco nuvoloso per
velature, che tenderanno ad allontanarsi da nord verso sud dal tardo pomeriggio. Ventilazione settentrionale a tutte le
quote: sulle vette debole o a tratti moderata, debole in valle.
A livello nivologico manto generalmente ben consolidato a tutte le quote. Locali situazioni di fragilità si possono ancora
presentare oltre i 3000 m sui pendii più ripidi a nord, ove i lastroni da vento, se interessati da forte sovraccarico possono
staccarsi, in quanto poggianti su strati deboli inglobati. Inoltre sui pendii meridionali al di sotto dei 2500 m sono frequenti le
fratturazioni del manto per l’intero spessore (cosiddette “bocche di balena”), sintomo di instabilità latente, suscettibili ai rialzi
termici che ne potrebbero determinare il collasso improvviso, con conseguenti valanghe di fondo. A livello generale la
sciabilità è resa difficoltosa dalla presenza di estese croste da rigelo superficiali, a tratti ghiacciate.







Written by: Radio TSN

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