Fabio Cambielli (Direttore Generale ARPA Lombardia) : “Arpa vanta il proprio centro di eccellenza che si trova a Sondrio: Centro di Monitoraggio Geologico (CMG) guidato da Luca Dei Cas: monitora ben 45 frane di cui 33 in automatico (875 sensori ad acquisizione automatica per un totale di: 26.785.000 dati/anno) e 12 in manuale. Il CMG conta su una strumentazione di alto livello tecnologico e su un sistema di early warning che mantiene sotto stretta sorveglianza le aree di frana di interesse regionale, consentendo – com’è avvenuto per la frana del Gallivaggio nel maggio del 2018 – di far scattare in anticipo la “macchina” della prevenzione, evacuando per tempo le zone interessate da crolli imminenti, intervenendo sulla viabilità e mettendo al sicuro le opere artistiche del Santuario”.
Dal Lago D’Iseo, alle frane di Dossena, sotto il monitoraggio ARPA e un sistema tecnologico all’avanguardia.
Roberto Perotti (Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia) : “ In Lombardia le tre province con il maggior numero di frane sono quelle di Sondrio, Brescia e Bergamo. In Lombardia c’è un modello che vede insieme Ordine Geologi della Lombardia e ARPA Lombardia sulla prevenzione e sul monitoraggio. Stiamo intervenendo molto sulla sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica. Grazie alle conoscenze scientifiche e alle competenze del geologo possuamo contribuire alla mitigazione del rischio”.
“Arpa Lombardia ha un settore specifico quello dei Rischi naturali, diretto da Maria Luisa Pastore. Fa parte del sistema di protezione civile nell’ambito dei settori: geologico, idraulico, idrogeologico da fenomeni meteorologici avversi, da deficit idrico, da incendi boschivi, da valanghe. Arpa si occupa di previsione dei pericoli naturali e del monitoraggio dei fenomeni che li determinano attraverso una fitta rete di raccolta dei dati sul territorio lombardo. In questo contesto Arpa vanta il proprio centro di eccellenza che si trova a Sondrio: Centro di Monitoraggio Geologico (CMG) guidato da Luca Dei Cas: monitora ben 45 frane di cui 33 in automatico (875 sensori ad acquisizione automatica per un totale di: 26.785.000 dati/anno) e 12 in manuale. La rete geologica, che controlla 45 grandi frane presenti in Lombardia, distribuite in sei province lombarde, conta ben 875 sensori ad acquisizione automatica, per un totale di 26.785.000 dati/anno. Il CMG conta su una strumentazione di alto livello tecnologico e su un sistema di early warning che mantiene sotto stretta sorveglianza le aree di frana di interesse regionale, consentendo – com’è avvenuto per la frana del Gallivaggio nel maggio del 2018 – di far scattare in anticipo la “macchina” della prevenzione, evacuando per tempo le zone interessate da crolli imminenti, intervenendo sulla viabilità e mettendo al sicuro le opere artistiche del Santuario”. Lo ha dichiarato Fabio Cambielli, Direttore Generale di Arpa Lombardia, in apertura della Conferenza : IL MONITORAGGIO A SUPPORTO DELLA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI DI MITIGAZIONE DEL RISCHIO, organizzata dall’Ordine dei Geologi della Lombardia in collaborazione con ARPA, e tenutasi presso il Museo di Scienze Naturali di Bergamo.
“In Lombardia ci sono oltre 140.000 frane, le principali province interessate da frane sono Sondrio dove abbiamo più di 41.000 frane, Brescia con 31.000, Bergamo con 26.583. La tipologia di frane che troviamo in questi contesti è quella di tipo montano. Sono frane, in parte, a movimento lento e in parte a scorrimento veloce, rapido. Per quanto riguarda quelle a movimento lento è possibile effettuare dei monitoraggi. Questi monitoraggi ci consentono, non di azzerare le criticità – ha dichiarato Roberto Perotti, Presidente dell’Ordine dei Geologi della Lombardia – ma di avere il tempo di allertare e quindi di salvaguardare la vita delle persone. Come Ordine dei Geologi interagiamo con le Amministrazioni Pubbliche che sono le prime interessate soprattutto in tema di pianificazione . La pianificazione è uno dei primi punti sul dissesto geo – idrologico. Una buona pianificazione mette già nella condizione, anche gli enti pubblici di poter valutare quali azioni itraprendere di tipo strutturale ma anche non strutturale. In Lombardia c’è un modello che vede insieme Ordine Geologi della Lombardia e ARPA Lombardia sulla prevenzione e sul monitoraggio. Stiamo intervenendo molto sulla sensibilizzazione rivolta all’opinione pubblica. Grazie alle conoscenze scientifiche e alle competenze del geologo possiamo contribuire alla mitigazione del rischio”.
Bergamo, Brescia, Sondrio, sono le province con il maggior numero di frane in Lombardia.
“In regione Lombardia la provincia di Bergamo, di Brescia e di Sondrio, fanno la parte del leone per numero di frane e anche come numero di frane sulle quali ci sono i monitoraggi di ARPA. Ad esempio, sul versante bergamasco, una delle più importanti è la frana di Tavernola che recentissimamente ha visto il progetto di mitigazione del dissesto. Questa frana ha un volume di qualche milione di metri cubi di materiale – ha dichiarato Sergio Santambrogio, Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Lombardia – e si tratta di una frana antica, sulla quale sono intervenute operazioni di coltivazione minneraria. Nel 2021 c’è stato un periodo di crisi forte con un accelerazione notevole dei movimenti che però dopo sono rientrati. A seguito di questo episodio sono stati effettuati una serie di studi sulla possibilità che questa frana, cadendo, desse origine a problemi di tsunami o comunque di onde, essendo a un 200 metri sopra al Lago D’Iseo. Sono stati progettati interventi per stabilizzare la frana stessa con sondaggi, perforazioni. Una frana, con queste caratteristiche è solo sul Lago D’Iseo o sul Lago di Lugano, in Svizzera”.
Analizzato il caso della frana di Dossena, nel bergamasco, monitorata da ARPA Lombardia.
“La frana che interessa il territorio di Dossena è quella che viene definita una frana complessa. Una frana molto ampia perchè copre una superfice di 20 ettari e riguarda una porzione fortemente urbanizzata. E’ una frana che ha dei movimenti definiti lenti dell’ordine dei centimetri all’anno. E’ stato fatto un primo sistema di monitoraggio che consiste in nutrirometri strumentati, pierzometri strumentati, fessurimetri ed altri strumenti sugli edifici principali. Il sistema è stato implementato e ottimizzato. Attualmente è in gestione di ARPA Lombardia – ha dichiarato il geologo Giammarco Orlandi – con il controllo real time di tutta la situazione con dati real time. I dati del sistema di monitoraggio non sono stati utilizzati solo al fine di protezione civile ma sono stati utilizzati anche come supporto nella progettazione delle opere di difesa del suolo. L’analisi di questi dati ha consentito di verificare l’impatto delle acque del sottosuolo e degli altri elementi e quindi di intervenire in modo mirato, in questo caso sulle acque nella proiezione alta della frana, per rallentare i fenomeni e allontanare il dissesto da uno scenario potenzialmente critico. L’intervento è nella fase conclusiva di cantiere, dopo il monitoraggio resterà operativo e quindi servirà anche a verificare la funzionalità e l’efficacia delle opere nel tempo e quindi a valutare o meno l’incrementazione degli interventi o il mantenimento del sistema monitoraggio a fini di protezione civile. E’ una frana lenta che ha spostamenti i quali variano da un centimetro a 2 – 3 a seconda dell’annualità e del regime meteorologico fondamentalmente”.
La frana di Gallivaggio, in provincia di Sondrio.
“A Gallivaggio, in provincia di Sondrio, c’è una frana con parete di roccia alta 500 metri con stacchi sia singoli che in massa. Abbiamo progettato un rilevato paramassi, alto 12 metri sul lato di monte per intercettare la maggior parte di traiettorie di caduta sia singole che di crolli in massa. Le opere si sono concluse, l’intervento è riuscito. Ci sono stati dei crolli – ha dichiarato l’ing. Gianluca Bragonzi – che sono stati intercettati dal rilevato, dimostrando la piena legittimità per la mitigazione del rischio. E’ una frana che rientra nel sistema di monitoraggio del Centro di Monitoraggio Geologico di ARPA Lombardia ed è monitorata sia con laser ma anche con estensimetri e distometri posizionati in cima alla parete dove ci sono le fratture più marcatamente aperte”.
Ordine dei Geologi Lombardia, ha dunque da tempo attivato una grande campagna di sensibilizzazione. L’Ordine ha un team di 40 geologi volontari impegnati in attività di Protezione Civile.
“Non solo siamo in stretto contatto con la Regione Lombardia per mettere in campo una capillare azione di prevenzione con il coinvolgimento delle scuole, ma siamo in prima linea anche nelle azioni di Protezione Civile. Nell’Ordine dei Geologi della Lombardia è presente il Gruppo di Volontariato di Protezione Civile che è a disposizione anche in caso di necessità. Siamo intervenuti, sul Lago D’Iseo – ha dichiarato il geologo Gilberto Zaina, Consigliere dell’Ordine dei Geologi della Lombardia, Referente Gruppo Volontari Protezione Civile – nella bergamasca. Abbiamo operato mobilitando i volontari e operato per circa due mesi sul sito interessato. La nostra attività riguardava il controllo e la misurazione delle fessure e si è protratta fino a quando è stato installato il sistema di monitoraggio in remoto. Siamo intervenuti anche nella provincia di Como. Sulla provincia di Brescia abbiamo dato la nostra disponibilità sugli eventi di Niardo del 2022. La nostra attività è quella di prevenire i fenomeni e valutare il rischio residuo presente”.
A Sondrio si è tenuta quest'oggi un’assemblea sindacale unitaria per la presentazione e votazione dei contenuti dell’ipotesi di accordo di rinnovo del CCNL del settore bancario che occupa oltre 260.000 persone. Hanno partecipato il segretario generale regionale Andrea Battistini (First Cisl), i segretari regionali Luca Natali (Fisac Cgil) e i segretari provinciali Manuela Frigerio (Uilca), Vincenzo Saporito (Fabi) e Franco Morale (Unisin). Un rinnovo caratterizzato da un importante incremento economico […]