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Uncem Lombardia, il presidente Maffezzini: “L’auspicio è che l’assetto di BPS sia preservato e conservato”

today10 Febbraio 2025

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Tiziano Maffezzini 02

Sorpresa e preoccupazione per la notizia dell’offerta pubblica di acquisto di BPer nei confronti della Banca Popolare di Sondrio, un istituto di credito radicato nel territorio, orgoglio della Valtellina, che ha sempre sostenuto i progetti del territorio, che è vicina agli attori economici e che si è messa al servizio del sistema locale, mantenendo la sua identità anche nella sua dimensione attuale, con quasi 500 filiali in sette regioni italiane. Oltre 150 anni di storia che l’hanno vista a fianco del territorio. Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia, chiama a raccolta tutti gli attori: «Unire le forze in questo momento, politica, forze sociali, imprenditori e rappresentanti di categoria, può aiutare ad influenzare, indirizzare e accompagnare un percorso certamente complesso e ricco di incognite. Consapevoli che da questo potrà dipendere il futuro della nostra valle e del suo sistema creditizio».

Occupazione, servizi e sostegno all’economia, alle imprese, agli enti e a tutti i piccoli e piccolissimi risparmiatori: questo è la Banca Popolare di Sondrio, che contribuisce a mantenere vive le comunità locali di montagna. Nel corso della sua naturale evoluzione, ha saputo tutelare un patrimonio storico a servizio dei territori e delle loro comunità, preservando l’economia e il tessuto sociale dei territori montani, difendendo non un interesse specifico ma l’interesse di tutti a cominciare dal delicatissimo tema occupazionale. Uncem ha più volte denunciato come l’ingresso di grandi gruppi bancari abbia portato a razionalizzazioni, chiusure di filiali, depotenziamento dei servizi a livello territoriale, abbandono delle comunità più piccole e isolate. Quello che sta accadendo, ormai da tempo, in alcuni contesti nazionali e che sembra essere un processo irreversibile poiché nessuno è stato in grado di opporsi a logiche che rispondono a ben altri obiettivi, con la riduzione della loro presenza proprio nelle aree più fragili. Meno servizi significa meno opportunità per chi vuole restare o trasferirsi.

«Tornano allora alla mente – prosegue il presidente Maffezzini – le parole del ministro Giancarlo Giorgetti, quando pochi mesi fa, proprio nella sede della Popolare, aveva rilanciato il valore delle banche italiane che sono il braccio operativo dell’economia del Paese, degli imprenditori che ogni giorno rischiano per fare impresa e rendere il nostro Paese competitivo. Il Ministro aveva invitato i banchieri a metterci intelligenza e cuore: la banca ha di fronte una persona che è l’imprenditore, uomini e donne in carne e ossa, che sono il fattore determinante dello sviluppo. Le banche, questo il suo monito, abbiano il coraggio di stare con il Paese che investe, lavora e rischia. Una lettura del territorio che sta nell’abilità, quella che mai potrà cogliere un algoritmo, di supportare ed essere protagonista dello sviluppo locale. Il radicamento territoriale per una banca, lungi da una dimensione romantica o campanilistica, è la base della capacità di lettura del tessuto produttivo e delle specificità di un’economia territoriale. Parole che calzano a pennello col ruolo di BPS in valle fino ad ora e oggi quanto mai attuali per il rischio che ne venga messo a rischio la presenza ed il ruolo proattivo».

«L’auspicio – conclude – è che l’assetto di Bps, che ha attivamente contribuito allo sviluppo della crescita valtellinese, sia preservato e conservato e che l’operazione finanziaria non tolga a questa valle il valore umano, il rapporto diretto e la sensibilità nel sostenere un tessuto economico ed imprenditoriale particolare, altrimenti sarebbe una grande perdita, per tutti».







Written by: Sara Baldini

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