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Domani i funerali di Ian Zecca. La lettera del padre: “Ha lasciato un vuoto che tramortisce”

today13 Maggio 2025 8336 9

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Si terranno domattina alle dieci, nella Collegiata di Sondrio, i funerali di Ian Zecca, 35 anni, tragicamente scomparso due settimane fa.

Ian era l’anima dell’agriturismo “La Terra del Sole”, ad Albosaggia. Un’impresa portata avanti con tanta dedizione assieme alla propria compagna ed ai suoi cari. Pubblichiamo qui di seguito la lettera che il padre di Jan, Aldo Zecca, ci ha recapitato questo pomeriggio.

Sono parole dalle quali trasuda tutto il dolore per una tragedia inenarrabile ma, al contempo, anche un amore sconfinato, ricolmo di attimi e ricordi da tenere nel cuore. Ecco, di queste parole dovremmo fare tesoro un pò tutti quanti noi.

“Jan era molto amato e conosciuto, lo confermano le centinaia di mail, telegrammi, lettere, sms che stanno arrivando da giorni, nonostante noi non abbiamo dato eco alla notizia, sia perchè abbiamo conosciuto la data del funerale solo ieri, sia perchè nei primi giorni ha prevalso in famiglia la convinzione di non volere curiosi o “gente che ride e parla di tutt’altro ai funerali “.   Jan è stato un bambino, poi un uomo splendido, ha creato, con un po’ di aiuto mio e del nonno Fausto, un agriturismo che è apprezzato da tutti, anche da americani, inglesi, tedeschi e stranieri di tante nazioni. Lui aveva concepito 10 cartelloni, anche non in italiano, che descrivono il Parco delle Orobie dal punto di vista della Flora, della Fauna, della Storia, della Gastronomia.  Amava cucinare, ma curava tutti i dettagli, dalle statue del parco , ai colori dei fiori, agli animali , agli oggetti . Quando era piccolo portava a casa gatti e cani randagi, siamo arrivati ad averne 14 in casa, e chiedeva per Natale e per il compleanno strumenti per cucinare e per preparare dolci. Lui diceva che ” metteva amore ” nei suoi piatti, ed era vero. Non è stato vinto dalla Sclerosi Multipla, ma dalla paura per il futuro, per i suoi tre bambini di 7 , 3 e 1 anno, e dal timore che i sintomi aumentassero. E’ andato incontro ad una depressione che evidentemente chi quella depressione avrebbe dovuto curare non ha capito, visto quanto è accaduto. I fatti parlano : lui non lo faceva vedere, era il solito Jan sorridente , con i suoi straordinari occhi azzurri, sempre disponibile e protettivo nei confronti di noi  genitori, della compagna Maddalena, di cui era innamoratissimo, e dei suoi bambini, ma dentro si sentiva terrorizzato, io, il papà, l’ho capito da qualche accenno, aveva paura di diventare una persona non più in grado di essere autonoma. Jan ha messo l’anima nella Terra del Sole , e per questo il suo giovane staff porterà avanti l’attività, nel suo ricordo. Sono affranto perchè ha lasciato un vuoto che tramortisce, ma mia moglie Marina è una donna molto forte e mi ripete che aiuteremo la grande eredità di Jan, i suoi tre piccoli, a crescere, ed è sicuramente ciò che lui desidera”.

Ai familiari di Ian va l’abbraccio nostro e della redazione di TSN.







Scritto da: Giuliano Padroni

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