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Analisi non distruttive sugli edifici: quando anche i muri hanno bisogno di una TAC

today23 Maggio 2025

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Nel settore dell’edilizia moderna e del restauro, le analisi non distruttive sugli edifici rappresentano una vera rivoluzione. Così come per il corpo umano le radiografie non bastano a individuare lesioni interne complesse, anche gli edifici richiedono strumenti diagnostici evoluti per rilevare criticità strutturali invisibili a occhio nudo.


Diagnosi strutturale avanzata: oltre i carotaggi e le prove sclerometriche

Le tecniche di indagine non invasiva spaziano dai carotaggi e prove con martellino o trapano a percussione, fino a metodologie avanzate come:

  • Ultrasonic Pulse Echo

  • Ground Penetrating Radar applicato all’edilizia

  • Prove magnetometriche ed elettromagnetiche

  • Analisi delle polveri di perforazione

  • Misurazione della velocità delle onde elastiche

Queste tecnologie permettono di mappare lo stato interno dei materiali e delle strutture senza comprometterne l’integrità, offrendo una diagnosi precisa del grado di vulnerabilità strutturale.


Focus sulla sicurezza degli edifici esistenti

Durante un recente seminario promosso dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio, due esperti internazionali – Roberto Felicetti del Politecnico di Milano e l’ingegnere tiranese Dario Foppoli – hanno approfondito le nuove frontiere della diagnostica strutturale.

I due tecnici sono figure chiave dell’AIPnD (Associazione Italiana Prove non Distruttive). Felicetti è noto per i suoi studi sul comportamento delle strutture esposte al fuoco, mentre Foppoli è specializzato in rilievi su edifici storici e monumentali.


L’Italia eccellenza normativa nella valutazione della vulnerabilità edilizia

Il nostro Paese si distingue per l’avanzato quadro normativo in tema di valutazione strutturale degli edifici esistenti:

  • D.M. 17 gennaio 2018: Norme Tecniche per le Costruzioni

  • D.P.C.M. 9 febbraio 2011: Linee guida per il patrimonio culturale


Prevedere il comportamento delle strutture edilizie

L’ingegner Felicetti ha illustrato le numerose variabili che condizionano il comportamento di un edificio, come:

  • Umidità e invecchiamento dei materiali

  • Tipologia di aggregati

  • Composizione strutturale non nota a priori

Grazie a rilievi in situ e analisi progressive, è possibile costruire un accurato modello diagnostico, indispensabile per intervenire con efficacia.


Il caso delle murature in pietra della Valtellina

L’ingegner Foppoli ha condiviso i risultati delle sue campagne diagnostiche in provincia di Sondrio: dal Teatro Sociale alla stazione ferroviaria, dal Ponte del Valdone a Palazzo Muzio.

Tra i suoi lavori, anche la catalogazione delle murature in pietra valtellinesi, fondamentali per la verifica statica e sismica degli edifici storici locali.


Diagnostica strutturale nei progetti internazionali

Oltre ai progetti italiani, Foppoli ha partecipato a missioni internazionali con l’IAEA (International Atomic Energy Agency), offrendo formazione e know-how in contesti colpiti da disastri:

  • Beirut (2020), dopo l’esplosione al porto

  • Quito (Ecuador), Turchia e Siria dopo il terremoto del 2023

  • Prossima tappa: Myanmar


Verona ospiterà il Congresso europeo 2026 sulle prove non distruttive

Il ruolo guida dell’Italia nella ricerca e applicazione delle analisi non distruttive sarà confermato nel 2026, quando Verona ospiterà il Congresso Europeo delle Prove Non Distruttive, con un focus su Ingegneria Civile e Beni Culturali.


Conclusione

Le analisi non distruttive per edifici sono oggi una risorsa indispensabile per garantire la sicurezza, conservazione e valorizzazione del patrimonio edilizio, storico e non solo. In un contesto dove prevenire è meglio che intervenire dopo un crollo, investire in diagnostica avanzata è la scelta più intelligente e lungimirante.







Scritto da: Elena Botta

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