Cronaca

SALUTE IN MONTAGNA LA GIORNATA DELLA MISURAZIONE DELLA PRESSIONE ARTERIOSA IN QUOTA

today14 Luglio 2025 1

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pressione alta e montagna

Quest’anno, sono più di 50 i rifugi nei quali gli operatori sanitari volontari di CAI, SIIA,
SIMeM, Auxologico IRCCS e Università Milano Bicocca effettueranno la rilevazione della
pressione raccogliendo anche i dati per fini scientifici e di ricerca.
Promuovere la sicurezza in montagna, anche per quanto riguarda le proprie condizioni di salute, è l’obiettivo dell’edizione 2025 della Giornata della misurazione della pressione arteriosa in quota, che si terrà domenica 20 luglio sotto l’egida della World Hypertension League, la Lega Mondiale contro l’Ipertensione Arteriosa.

Si tratta di una campagna di sensibilizzazione sull’ipertensione arteriosa e sugli effetti cardiovascolari dell’ascesa a quote moderate – alte, promossa dalla Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (SIIA), dal Club Alpino Italiano (Commissione Centrale Medica) e dalla Società Italiana di Medicina di Montagna (S.I.Me.M.) e sostenuta dall’ IRCCS Istituto Auxologico Italiano di Milano e dall’Università di Milano-Bicocca.

Anche quest’anno, sono più di 50 i rifugi nei quali gli operatori sanitari volontari di CAI, SIIA, SIMeM, Auxologico IRCCS e Università Milano Bicocca effettueranno la rilevazione della pressione raccogliendo anche i dati per fini scientifici e di ricerca. I rifugi e i punti di misurazione sono distribuiti su tutto l’arco alpino e la dorsale appenninica, fino alle isole.

Il problema dell’Ipertensione arteriosa
L’ipertensione arteriosa, comunemente chiamata pressione alta, è una condizione in cui la forza esercitata dal sangue contro le pareti delle arterie è eccessiva. Questo stato può danneggiare il cuore, i reni, i vasi sanguigni e altri organi vitali, aumentando il rischio di infarto, ictus e insufficienza renale.

L’ipertensione arteriosa, detta “il killer silenzioso” per la sua frequente asintomaticità, è infatti ancora oggi il principale fattore di rischio per malattie cardiovascolari e morte in tutto il mondo, e colpisce circa il 40% della popolazione adulta occidentale, con una frequenza che cresce proporzionatamente all’età. Per prevenire il verificarsi di eventi cardiaci e cerebrali spesso fatali o invalidanti, occorre quindi prestare maggiore attenzione al comportamento della pressione arteriosa in diverse condizioni della nostra vita quotidiana, incluse le ascensioni in montagna.

Prevenzione ad alta quota
Il corpo umano deve adattarsi a cambiamenti significativi di altitudine, soprattutto quando si sale in zone montane. A quote elevate, la pressione atmosferica diminuisce, portando a una riduzione dell’ossigeno disponibile (ipossia). Questo stato può avere effetti diretti e indiretti sulla pressione arteriosa.

Studi dell’IRCCS Istituto Auxologico Italiano e dell’Università di Milano-Bicocca hanno chiaramente dimostrato come la pressione arteriosa salga in modo significativo durante esposizione acuta ad alta quota (sopra i 2500 metri), iniziando a modificarsi anche in caso di salita ad altitudini moderate (attorno ai 1800-2000 metri) ed in modo progressivamente più evidente con l’avanzare dell’età. Questo si verifica in persone normali e anche in pazienti già affetti da ipertensione arteriosa, sollevando così il problema di come mantenere la pressione controllata anche quando si salga in quota, per garantire un approccio alla montagna sicuro e privo di rischi per l’apparato cardiovascolare.

In particolare, per chi soffre di ipertensione arteriosa, l’esposizione ad altitudini elevate può comportare potenziali rischi, come un ulteriore aumento della pressione soprattutto in pazienti con un controllo insufficiente della pressione o un maggiore rischio di eventi cardiovascolari, specialmente in individui con patologie sottostanti.

Per i pazienti con ipertensione arteriosa che intendono soggiornare o viaggiare in zone ad alta quota, è pertanto fondamentale pianificare con attenzione e adottare misure preventive: consultare il medico per valutare i rischi e, se necessario, adattare il trattamento farmacologico; monitorare la pressione arteriosa utilizzando dispositivi portatili; acclimatarsi gradualmente salendo lentamente in altitudine per consentire al corpo di adattarsi meglio riducendo il rischio di complicazioni.

I dettagli dell’iniziativa
La campagna di sensibilizzazione e di prevenzione “La Pressione Arteriosa in Montagna”, nata nove anni fa, ha pertanto come scopo promuovere, nelle numerose persone con o senza problemi cardiovascolari che – soprattutto in estate – salgono in montagna, la conoscenza delle reazioni dell’apparato cardiovascolare a quote moderate e alte.

Come già ricordato, a questo scopo sono state individuate postazioni in una cinquantina di rifugi di montagna che hanno deciso di partecipare all’iniziativa, sulle Alpi Italiane, sugli Appennini e in Sicilia dove gli escursionisti potranno ricevere informazioni sul rapporto tra pressione arteriosa e montagna, misurare la propria pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione di ossigeno nel sangue, e compilare un breve questionario non solo contribuendo alla ricerca scientifica (in modo anonimo), ma anche verificando in modo semplice e rapido la propria situazione cardiovascolare e la proprio reazione all’esposizione a quote moderate o alte.

Tutti coloro che amano la montagna e la propria salute sono invitati a partecipare!







Scritto da: Giuliano Padroni

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