IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI SETTEMBRE 2025
“I numeri delle vittime sono sempre molto elevati: 109 nei primi nove mesi del 2025. Ma, rispetto allo scorso anno, in Lombardia si registra un significativo decremento delle morti sul lavoro. A fine settembre 2025 i decessi risultano diminuiti del 23,2% rispetto al 2024, vale a dire 33 infortuni mortali in meno. Inoltre, un altro dato sembra dare segnali di un’inversione di tendenza nell’emergenza; perché, pur essendo la regione con il più elevato numero di occupati e, anche per questo, con il maggior numero di vittime sul lavoro, la Lombardia continua a collocarsi in zona bianca nella nostra mappatura, ovvero in quella con l’incidenza di mortalità più basse del Paese”. Esordisce così l’Ing. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega, nella presentazione dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti sui dati relativi alla Lombardia.
IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, A FINE SETTEMBRE 2025
Per individuare le aree più fragili d’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza di mortalità.
La zona bianca, in cui si trova la Lombardia, è quella che raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro più bassa a livello nazionale. A fine settembre 2025, dunque, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (16,1 morti per milione di occupati) risulta essere molto al di sotto della media nazionale pari a 24,0.
Per quanto riguarda le incidenze, in Lombardia solo Cremona è in zona rossa, con un indice pari a 50,9. Lecco (27,8) e Brescia (27,0) si trovano in zona arancione, mentre Lodi, Bergamo (20,1) e Como (19,0) rientrano in zona gialla. Infine, in zona bianca troviamo Mantova (16,4), Sondrio (13,7), Milano (11,7), Monza Brianza (10,0), Varese (5,1) e Pavia (4,2).
A fine settembre 2025, la Lombardia conta 109 decessi totali, in diminuzione rispetto ai 142 dello scorso anno (-23,2%). Tra questi, 73 si sono verificati in occasione di lavoro (29 in meno rispetto al 2024) e 36 in itinere (4 in meno dello scorso anno). Purtroppo, nonostante il decremento, la Lombardia resta la regione con il numero più alto di vittime, sia totali che in occasione di lavoro.
MILANO: PRIMA PROVINCIA DELLA REGIONE PER DECESSI E INFORTUNI TOTALI
Il maggior numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (31). Seguono: Brescia e Bergamo (18), Cremona (11), Como (6), Pavia e Mantova (5), Lecco e Monza Brianza (4), Varese e Lodi (3), Sondrio (1).
Milano è anche in cima alla graduatoria degli infortuni mortali in occasione di lavoro, con 18 vittime. Seguono: Brescia (15), Bergamo (10), Cremona (8), Como (5), Lecco e Monza Brianza (4), Mantova (3), Varese e Lodi (2), Pavia e Sondrio (1).
È sempre la provincia di Milano a far registrare il maggior numero di denunce totali di infortunio (26.596), seguita da: Brescia (11.482), Bergamo (9.136), Varese (7.167), Monza Brianza (5.493), Como (3.899), Mantova (3.489), Pavia (3.380), Cremona (3.235), Lecco (2.517), Lodi (1.727) e Sondrio (1.609).
DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI IN CALO ANCHE A FINE SETTEMBRE 2025
Anche alla fine di settembre 2025 le denunce di infortunio totali diminuiscono lievemente rispetto al 2024, passando da 80.354 a 79.730.
INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ
Da gennaio a settembre 2025, sono 28.537 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (21.848 in occasione di lavoro) e 51.193 quelle degli uomini (43.547 in occasione di lavoro). Le donne che hanno perso la vita sono 13 (6 in occasione di lavoro e 7 in itinere), circa il 20% del totale delle donne decedute sul lavoro in Italia (68).
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 21.328 su 79.730 (quasi 1 su 4), di queste 17.558 sono quelle registrate in occasione di lavoro. Infine, sono 23 i lavoratori stranieri deceduti su un totale di 109; di questi, 13 hanno perso la vita in occasione di lavoro e 10 in itinere.
IL SETTORE PIÙ COLPITO: L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA
Le Attività Manifatturiere, alla fine dei primi nove mesi del 2025, sono in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (11.373). Seguono: Trasporto e Magazzinaggio (4.840), Commercio (4.450), Costruzioni (4.317) e Sanità (4.285).
COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
LA ZONIZZAZIONE DELL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
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Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
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Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
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Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
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Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.