Marchesini: “ricambio generazionale è una priorità anche del Piano strategico dell’Italia.
Importante agevolare i giovani agricoltori nell’accesso ai fattori di produzione”
SONDRIO – Al via 60 milioni di euro per i nuovi giovani imprenditori agricoli: una misura adottata a livello nazionale che favorisce il ricambio generazionale nelle campagne ed il rafforzamento delle aziende agricole green in uno scenario critico causato dalla siccità, dall’inflazione, dal caro gasolio e da tutti gli effetti connessi alla guerra in Ucraina.
E’ quanto afferma Coldiretti Sondrio, in relazione all’intervento fondiario dedicato da ISMEA ai giovani, in forte sinergia con gli obiettivi di ricambio generazionale della Pac.
L’ obiettivo della misura – spiega la Coldiretti provinciale – è quello di favorire lo sviluppo e il consolidamento di superfici utilizzate nell’ambito di una attività imprenditoriale agricola o l’avvio di una nuova impresa agricola mediante l’acquisto di un terreno e si rivolge giovani imprenditori agricoli, di età inferiore a 41 anni al momento di presentazione della domanda, che intendono ampliare la superficie della propria azienda o consolidare la superficie mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente da almeno 2 anni dalla richiesta, ai giovani startupper agricoli con esperienza, di età inferiore a 41 anni al momento della presentazione della domanda, con esperienza di lavoro nel settore, che intendono acquistare un terreno per avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura e ai giovani di età inferiore a 35 anni, con titolo, che intendono acquistare un terreno per avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura e abbiano conseguito almeno un diploma di istituto tecnico agrario e professionale per l’agricoltura o una laurea triennale o magistrale con indirizzo scientifico-tecnologico o di scienze economiche.
“Il tema del ricambio generazionale è una priorità anche del Piano strategico dell’Italia che individua un insieme di strumenti per sostenere ed attrarre i giovani in agricoltura agevolandone l’accesso ai fattori di produzione, quali il credito ed al capitale fondiario, e offrendo opportunità di formazione volte ad accrescere le capacità professionali e imprenditoriali.
In continuità con la programmazione precedente, quindi, la strategia per i giovani in agricoltura e il ricambio generazionale sarà realizzata attraverso una quota di pagamenti diretti e nell’ambito dello sviluppo rurale” afferma il presidente di Coldiretti Sondrio Silvia Marchesini nel rimarcare come “sotto il profilo dell’innovazione e delle imprenditoria agricola giovanile, i territori di Valtellina e Valchiavenna rappresentano un esempio virtuoso e ricco di modelli vincenti”.
L’identikit del giovane agricoltore 4.0 con la guerra e dopo due anni di emergenza sanitaria causata dal Covid fotografa una crescita esponenziale dell’attitudine alla multifunzionalità in agricoltura, con il 44% dei giovani imprenditori agricoli concentrati sulla diversificazione aziendale, con particolare attenzione alla vendita diretta (35%), alla trasformazione agroalimentare (51%) e all’agriturismo (28%), secondo la rilevazione di Coldiretti Sondrio.
“La pandemia prima e la guerra in Ucraina poi hanno accelerato il fenomeno del ritorno alla terra e maturato la convinzione comune che le campagne siano oggi capaci di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” puntualizza Marchesini nel sottolineare che “occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”.
La burocrazia sottrae fino a 100 giorni all’anno al lavoro ad ogni azienda del territorio ma, soprattutto, con l’inefficienza, frena l’avvio di nuove attività di impresa contrastando anche le opportunità che possono generarsi attraverso i Bandi del Programmi di sviluppo rurale (Psr).
La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – continua Coldiretti Sondrio – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo.
Non è dunque un caso che oltre otto italiani su dieci (82%) sarebbero contenti se il proprio figlio lavorasse in agricoltura secondo l’indagine Coldiretti/Ixè.
se tra i giovani imprenditori agricoli c’è chi ha scelto di raccogliere il testimone dai genitori, la vera novità rispetto al passato – conclude Coldiretti Sondrio – sono gli under 35 arrivati da altri settori o da diverse esperienze familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.
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