Con 8,02 kg/ab, la provincia di Como si
conferma capolista per raccolta pro capite a livel-lo regionale,
il dato è anche quello che registra la flessione più elevata
(-21,6%) e di con-seguenza la fa slittare al 24° posto della
classifica nazionale.
Insieme a Como, sono quattro le province con un dato pro
capite superiore alla media Italia (6,12 kg/ab): Monza e della
Brianza con 7,11 kg/ab in forza del +7,2%, unica provincia
lombarda a crescere, Milano con 6,92 kg/ab (-7%), Brescia con
6,75 kg/ab (-9,4%) e Sondrio con 6,58 kg/ab (-13,4%).
Peggiorano e scendono al di sotto del dato medio nazionale tutte
le restanti province: Cremona 6,08 kg/ab (-10,2%), Mantova 6,02
kg/ab (-9,5%), Lecco 5,97 kg/ab (-5%), Bergamo 5,87 kg/ab
(-10,1%), Lodi 5,31 kg/ab (9,7%), Pavia 5,18 kg/ab (-7,5%) e
Varese, ultima, con 5,05 kg/ab (-12,1%).
“I dati di raccolta lombardi sono rilevanti in termini di
quantitativi assoluti, tuttavia la regione non riesce ad entrare
nel novero di quelle virtuose” commenta Fabrizio Longoni,
direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE. “Solamente
6,46 kg di raccolta pro capite è un risultato insoddisfacente in
una regione che ha potenzialità di gran lunga superiori”,
prosegue, “a nulla vale il fatto di raccogliere sopra la media
italiana poiché ben altri dovrebbero es-sere gli obiettivi.
Nei
fatti, sette province sotto il dato medio nazionale sono un
elemento fortemente negativo, come lo è ritrovare la prima
provincia lombarda solo al 24° posto nella classifica italiana.
Quanto i dati della raccolta lombarda sono inficiati dal fatto
che quasi 100 centri di raccolta comunali non conferiscono il
raggruppamento dei grandi bianchi?
Ma soprattutto: dove finiscono
questi RAEE e il resto dei volumi che mancano all’appello?
Quanta
economia illegale si favorisce con questo comportamento, anziché
fare giusta economia circolare?
Auspico che questi temi siano di
interesse della giunta regionale che comincerà a lavorare e che i
risultati si possano vedere nei numeri”.
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