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La viticoltura in Valtellina e Valchiavenna rappresenta un patrimonio territoriale di inestimabile valore, che contribuisce in modo significativo all’immagine del paesaggio e alla salvaguardia del territorio dal punto di vista idrogeologico. Il presidente di Coldiretti Sondrio, Sandro Bambini, ha sottolineato l’importanza di promuovere e sostenere il settore vitivinicolo in queste zone montane, evidenziando il ruolo fondamentale che la viticoltura eroica sulle terrazze delimitate dai muretti a secco riveste per l’economia della valle.
Il primo punto delle linee guida proposte da Coldiretti Sondrio, che ha stilato un memorandum consegnato agli assessori Massimo Sertori ( Enti locali, Montagna, Risorse energetiche, Utilizzo risorsa idrica) e Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste) riguarda la valorizzazione dei muri a secco, veri e propri capolavori dell’ingegneria agraria, che richiedono un sostegno adeguato per la ricostruzione e il mantenimento di tali manufatti. L’obiettivo è semplificare gli iter di presentazione e rendicontazione delle domande, tenendo conto delle peculiarità delle piccole aziende individuali che operano in queste zone montane.
Bambini ha sottolineato anche l’importanza di recuperare i diritti di impianto antecedenti al 1990, superando i vincoli nazionali attuali. Questa azione consentirebbe agli agricoltori di sfruttare appieno le proprie risorse e di mantenere la tradizione vitivinicola, che rappresenta un’eccellenza del territorio valtellinese.
Altro punto di rilevanza è rappresentato dall’ex Misura 13, ora SBR01 (Indennità compensativa per le aree svantaggiate di montagna), che dovrebbe essere calcolata non solo sulla superficie lavorata, ma anche tenendo conto della densità di impianto e delle caratteristiche del terreno. Questo criterio più equo rispecchierebbe la realtà delle aziende agricole montane e favorirebbe una maggiore giustizia nell’assegnazione delle risorse.
Infine, per incentivare una gestione più razionale del territorio e favorire un’efficiente organizzazione delle attività vitivinicole, Coldiretti Sondrio propone di promuovere il riordino fondiario attraverso misure di sostegno all’accorpamento aziendale. Questa iniziativa consentirebbe di ottenere una maggiore competitività e una migliore gestione delle risorse.
“La viticoltura in Valtellina e Valchiavenna – conclude Bambini – si inserisce in una delle più vaste realtà terrazzate d’Europa, con importanti risvolti sull’immagine del paesaggio e sulla salvaguardia del territorio dal punto di vista idrogeologico. La viticoltura in provincia di Sondrio è un esempio virtuoso di Sfursat, ai Valtellina Superiore, al Rosso di Valtellina e alle altre produzioni: ne va riconosciuta la specificità montana, nonché il valore aggiunto che porta quanto a presidio del territorio e attrattiva turistica, altra sinergia importante da continuare a costruire”.
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