Nove giorni intensi di discese e di grandi emozioni nelle forre più belle del Nord Italia: dal 29 luglio al 6 agosto, Samolaco ha ospitato il diciannovesimo Raduno internazionale di canyoning organizzato dall’AIC, l’Associazione italiana canyoning. Con 334 aderenti, tra cui 88 donne, provenienti da dodici Paesi, dall’Europa all’Australia, oltre cinquanta percorsi segnalati e decine di discese lungo i torrenti, a cominciare da quelli della Val Bodengo, l’iniziativa, a vent’anni dal suo esordio, ha raggiunto numeri da primato. Merito delle adrenaliniche discese, della bellezza delle forre e della perfetta organizzazione per un bilancio completamente positivo. «A evento concluso per noi la soddisfazione è duplice – spiega il sindaco di Samolaco Michele Rossi -: innanzitutto per essere stati scelti dagli organizzatori per il raduno 2023 da tenersi in Lombardia. E poi per il positivo riscontro, a conferma che il nostro territorio si presta a questo tipo di manifestazioni: l’iniziativa ha permesso di promuovere le valli con tutte le opportunità che offrono agli appassionati di questa disciplina. Il raduno si è trasformato in un grande evento promozionale per Samolaco e ci auguriamo che in futuro si possano organizzare altre manifestazioni, di canyoning e di altri sport. Noi siamo pronti a garantire una piena disponibilità». Un evento caratterizzato da una così larga partecipazione necessitava di aree e di strutture: il Comune di Samolaco ha messo a disposizione degli organizzatori il campo sportivo, gli spogliatoi, il parcheggio e gli spazi interni del campus scolastico di Casenda. Una piena collaborazione che ha prodotto i risultati attesi.
«Siamo molto contenti della riuscita e dei numeri di questo Raduno internazionale, divenuto ormai un classico e atteso dai torrentisti di tutta Europa – afferma il vicepresidente di AIC Luca Dallari -. Larga partecipazione, molta attenzione alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente da parte dei partecipanti, ampia disponibilità e collaborazione da parte dei soci che hanno aiutato nell’organizzazione, come sempre a titolo gratuito. Tutto quello che AIC fa, lo fa a vantaggio dei propri soci e del canyoning in generale, senza alcun fine di lucro. Il bilancio complessivo è molto positivo e ci auguriamo che si rifletta favorevolmente sullo sviluppo del canyoning in questo territorio, così ricco di forre ed acqua ma non altrettanto di praticanti sportivi. Un grande ringraziamento al sindaco Rossi e al Comune di Samolaco che ci ha aperto le porte con entusiasmo. Infine un ringraziamento alla guida alpina Franco Giacomelli che ci ha fornito un preziosissimo supporto sia prima che durante il Raduno». Il Raduno è stata l’occasione per promuovere percorsi nella zona, come il Bodengo, il Casenda e il Cormor, per far crescere la passione dei torrentisti locali e per formarne di nuovi ma anche per ripulire le aree coinvolte, difficilmente raggiungibili, come è solito fare chi pratica questa disciplina, nel rispetto dell’ambiente. Il sipario è calato con una promessa: tornare in provincia di Sondrio per un altro raduno.