L’imprenditore Andrea Taurino, 50 anni, originario di Bari e operante in Valtellina dove risiede da anni e la consigliera del Comune di Benevento Annalisa Tomaciello, 47 anni, e, sono stati raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nell’ambito di un’indagine per una presunta truffa di oltre 100mila euro condotta dalla Squadra Mobile di Sondrio e coordinata dalla locale Procura diretta da Piero Basilone. Il gip del Tribunale di Sondrio, Fabio Giorgi, ha firmato il provvedimento a carico di entrambi.
Vittima del maxi-raggiro, secondo le indagini degli investigatori, sarebbe stata un’impresa con sede in Germania specializzata nella produzione di test antigenici contro il Covid 19. L’imprenditore Taurino e la pubblica amministratrice campana avrebbero fatto avere alla ditta – sempre secondo le accuse – l’anticipo di 2.500 euro, ma poi al momento del saldo avrebbero prodotto la copia di un avvenuto bonifico-tarocco. Dalla Germania la merce è arrivata in Valtellina per essere stoccata in un magazzino di Castione, probabilmente lo stesso che poche settimane fa è stato distrutto da un incendio doloso che ha portato in carcere, con un’indagine-lampo dei carabinieri di Sondrio, gli autori materiali del rogo, entrambi pregiudicati residenti a Milano. Ora si cerca il mandante di quel rogo che ha completamente distrutto il capannone di cui Taurino, da un paio d’anni, era l’affittuario con la sua ditta di prodotti anche sanitari. «Taurino nella vicenda dell’incendio è vittima», ha spiegato il suo avvocato Francesco Romualdi.
Quanto alla truffa a distanza, l’attività investigativa della Procura di Sondrio è riuscita a mettere in luce il sistema, ideato dai due indagati, articolato in varie fasi e realizzato attraverso l’utilizzo di due società: una “schermo”, con sede legale in provincia di Sondrio e intestata a prestanome residenti fuori provincia; l’altra sempre con sede legale in provincia di Sondrio, il cui amministratore unico, destinatario di misura cautelare, è risultato essere un soggetto residente nella stessa provincia.
La truffa era così articolata: nella prima fase, tramite Facebook, è stata reperita e contattata la vittima da un soggetto che si è proposto come intermediatore in una trattativa commerciale per l’acquisto di materiale sanitario da parte della società schermo (valore 108 mila euro). Per perfezionare la compravendita, è stato creato un gruppo WhatsApp composto unicamente da utenze coinvolte nelle trattative, ma di fatto intestate a soggetti inesistenti. La trattativa commerciale si è conclusa positivamente grazie al fatto che l’azienda tedesca, prima della consegna della merce, ha preteso e ottenuto l’accredito di un anticipo in denaro (circa 2.500 euro) del prezzo concordato della merce. E’ stato però accertato che un altro soggetto, la Tomaciello, anch’ella destinataria di misura cautelare e non comparsa mai fino a questa fase della truffa, al fine di convincere l’azienda tedesca della bontà dell’operazione commerciale, sul proprio conto corrente ha disposto il bonifico di 2500 euro come acconto.
L’azienda tedesca ha organizzato la spedizione del materiale in Italia, che è stato scaricato in un magazzino di Castione Andevenno, ma solo dopo che il sedicente titolare della società schermo aveva inviato all’azienda fornitrice, tramite WhatsApp, la copia attestante il bonifico di 105.500 euro, effettuato a saldo della merce. Il documento è poi risultato essere completamente falso e utilizzato dai truffatori per trarre in errore le persone raggirate. Grazie agli accertamenti telematici attribuibili alle società, è stato accertato in maniera chiara che dietro alle due società coinvolte vi è sempre stato un solo soggetto, Andrea Taurino, considerato l’organizzatore della truffa.
Tomaciello, incensurata, in passato investita di cariche in una delle società coinvolte, ha ricevuto la notifica della misura dell’obbligo di dimora nel comune di Benevento.
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