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ARPA. Bollettino neve e valanghe mercoledì 10 gennaio 2024

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PERICOLO VALANGHE DI MERCOLEDÌ 10 GENNAIO 2024
GRADUALE DIMINUZIONE DELLA NUVOLOSITA’ NEL POMERIGGIO. PERICOLO VALANGHE PROBLEMA
PRINCIPALE : NEVE VENTATA.

 

Zone: Retiche Occidentali, Retiche Centrali, Retiche Orientali, Adamello, Orobie.

 

Le deboli precipitazioni delle ultime 24 ore mascherano i diffusi accumuli da vento, sia soffici che a media
coesione, presenti oltre il limite boschivo e sovrapposti ai precedenti. Il collegamento tra neve nuova e neve
vecchia è variabile e da valutare localmente. Le zone più pericolose sono poste sui versanti più in ombra dove
il distacco provocato di valanghe anche di grandi dimensioni è ancora possibile con debole sovraccarico.
Attività valanghiva spontanea poco probabile salvo locali piccoli scaricamenti superficiali laddove gli apporti di
neve fresca sono più significativi.

 

Approfondimento nivo e meteo.

La circolazione ciclonica sulla Francia, responsabile della recente debole instabilità, si va spostando sul Mediterraneo
occidentale lasciando spazio da domani ad un flusso di correnti settentrionali che favorirà una maggiore stabilità
atmosferica sulla nostra regione.
Nel dettaglio al mattino ancora condizioni di cielo molto nuvoloso o coperto con precipitazioni residuali su Alpi e Prealpi, nel
pomeriggio attenuazione della nuvolosità con schiarite in particolare su Retiche, Adamello e Appennino. Venti in quota
deboli o localmente moderati con tendenza a ruotare da Sud-Est; ventilazione in valle debole o assente su Alpi, fino a
moderata orientale in Appennino.
Manto nevoso ben consolidato e stabile per rigelo sotto i 1500-1600 m di quota. Le deboli precipitazioni delle ultime 24 ore
non hanno modificato le condizioni nivologiche ma mascherano la situazione pregressa rendendo più difficili le
osservazioni e le valutazioni in loco.Oltre il limite del bosco i diffusi lastroni soffici e a media coesione possono ancora
cedere con debole sovraccarico. Si consiglia di evitare le zone sottovento, conche, canali e avvallamenti; il collegamento
tra strati superficiali e la neve vecchia rimane fragile soprattutto nei pendii più ripidi e ombreggiati, laddove all’interno del
manto sono presenti discontinuità e strati deboli inglobati.







Written by: Radio TSN

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