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Banca Popolare di Sondrio, miglior risultato di sempre: utile netto € 461,2 milioni (+83,5% a/a)

today6 Febbraio 2024 314

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Il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di
Sondrio, riunitosi in data odierna sotto la presidenza del Prof. Avv. Francesco Venosta,
ha esaminato e approvato i risultati preliminari consolidati economici e patrimoniali
dell’esercizio 2023 che si è chiuso con un utile netto pari a 461,2 milioni di euro. È stato
altresì deciso di rialzare il payout ratio al 55%, rispetto al 50% previsto dal Piano
strategico, corrispondente a un monte dividendi di circa 254 € milioni, con una
redditività calcolata sul prezzo medio di mercato dell’anno 2023 pari al 12,4% e sul
prezzo di chiusura del mese di gennaio u.s. pari al 7,9% (dividendo unitario pari a € 0,56).
I risultati record approvati oggi testimoniano la capacità del Gruppo Banca Popolare di
Sondrio di sapersi adattare con successo ai mutevoli contesti di riferimento, azionando
opportunamente le leve operative identificate, a suo tempo, con l’elaborazione del
Piano Industriale 2022-2025 “Next Step”.
Di seguito, vengono riportati alcuni dettagli sugli indicatori economico-finanziari di
maggior rilievo:

il risultato netto di periodo, positivo per € 461,2 milioni, riflette il forte balzo
dell’attività bancaria caratteristica i cui proventi si attestano a € 1.340 milioni
(+26,2% rispetto al 31 dicembre 2022; margine di interesse +37,6% e commissioni
nette +5,8%). Contribuisce al risultato complessivo pure il significativo apporto
derivante dalle attività finanziarie per € 123 milioni. I costi operativi si attestano a
€ 580,7 milioni in rialzo del 10,5%; il cost-income ratio evidenzia un ulteriore
miglioramento portandosi al 39,6% dal 49,1%. Le rettifiche di valore nette hanno
cifrato € 224,5 milioni (+32,3%). Gli oneri per la stabilizzazione del Sistema
bancario risultano pari a € 38,9 milioni in riduzione dagli € 45,9 milioni del periodo
di confronto;
• i ratios patrimoniali1 si mantengono su livelli particolarmente elevati mostrando un
ampio buffer rispetto ai requisiti regolamentari. Nella versione phased-in, il CET1
ratio e il Tier1 ratio si posizionano al 15,4%, mentre il Total Capital ratio risulta pari
al 17,7%. In versione fully loaded i coefficienti segnano rispettivamente 15,1% e
17,5%;
• in coerenza con gli impegni assunti nel Piano Industriale 2022-2025 “Next Step”, è
stata ulteriormente rafforzata l’integrazione della sostenibilità nella strategia
aziendale attraverso la partnership finanziaria con il Programma delle Nazioni
Unite per l’Ambiente (UNEP FI) e l’adesione alla Net-Zero Banking Alliance (NZBA)
e ai Priciples for Responsible Banking (PRB). Come noto sono le più importanti
iniziative in ambito Finanza sostenibile, che si prefiggono di unire le banche nel
mondo con l’obiettivo congiunto di azzerare entro il 2050 le emissioni nette dei
propri portafogli crediti ed investimenti, sensibilizzando sempre più il sistema
bancario al tema ambientale;
• l’incidenza dei crediti deteriorati lordi, come sintetizzato dal NPL ratio lordo, si
riduce al 3,7% dal 4,3% del dicembre 2022. Tenendo conto delle coperture
particolarmente elevate, l’incidenza delle esposizioni deteriorate nette si attesta
all’1,6%. A conferma della costante attenzione sul fronte del derisking, è proseguita
l’attività di internal workout e, inoltre, è stata finalizzata in chiusura d’anno
un’ulteriore cessione di un portafoglio di sofferenze per € 174 milioni;
• i tassi di copertura del credito deteriorato si confermano come detto su livelli
elevati. Rispetto al 31 dicembre 2022, il coverage ratio del totale crediti non
performing si colloca al 57,3% dal 58,3%, quello riferito alle sole posizioni
classificate a sofferenza si incrementa all’82,1% dal 76,5%. Il livello di copertura
delle inadempienze probabili rimane stabile al 51%, mentre quello relativo al
credito in bonis aumenta significativamente allo 0,73% dallo 0,45%, pure riflettendo
l’innalzamento degli accantonamenti sulle posizioni classificate in stage 2 per le
quali il coverage è passato al 4,53% dal 3,39% di fine 2022 allineandosi al livello di
benchmark delle principali banche italiane;
• il costo del rischio si attesta a 65 punti base. Il tasso di decadimento al 31 dicembre
2023 rimane contenuto, attestandosi poco sopra l’1%;
• il texas ratio, rapporto tra il totale dei crediti deteriorati netti e il patrimonio netto
tangibile, si riduce ulteriormente, posizionandosi al 14,9% dal 18,2% di fine
dicembre 2022;

la raccolta diretta da clientela risulta pari a € 42.393 milioni, (+1,5% rispetto a fine
2022; +6,9% rispetto a fine settembre). Escludendo il funding da investitori
istituzionali e quello garantito con controparte centrale, la raccolta diretta
complessiva2 evidenzia un incremento da inizio anno dell’1,9%, confortato dal trend
positivo rispetto al dato di fine settembre (+1,2%) dovuto in massima parte
all’importante crescita dei depositi con vincolo temporale e dei prestiti
obbligazionari;
• la raccolta indiretta, pari a € 46.319 milioni, si incrementa rispetto agli € 39.059
milioni di fine 2022 (+18,6%), a motivo soprattutto dell’andamento particolarmente
positivo dei mercati finanziari. Il risparmio amministrato cifra € 39.143 milioni
rispetto agli € 32.672 milioni del 31 dicembre 2022 (+19,8%). Il risparmio gestito
risulta pari a € 7.176 milioni rispetto ai 6.386 milioni di euro di fine 2022 (+12,4%),
evidenziando la capacità della banca, in un contesto che a livello di sistema ha
registrato significativi deflussi, di accompagnare la propria clientela nell’allocazione
del risparmio. La raccolta netta si conferma positiva e pari a circa € 450 milioni2;
• la raccolta assicurativa ammonta a € 2.067 milioni rispetto agli € 1.958 milioni del
31 dicembre 2022 (+5,6%), con una raccolta netta anch’essa positiva pari a oltre €
60 milioni2;
• i finanziamenti verso clientela cifrano € 34.480 milioni, in incremento (+4,4%)
rispetto agli € 33.020 milioni di fine 2022. Le erogazioni del periodo si sono attestate
a circa € 4,8 miliardi, in linea con gli obiettivi di crescita di inizio anno;
• gli indicatori di liquidità, sia di breve (Liquidity Coverage Ratio) sia di medio periodo
(Net Stable Funding Ratio), si posizionano ampiamente al di sopra dei requisiti
minimi regolamentari. Il Liquidity Coverage Ratio si è attestato al 188% (dal 187% del
30/09/2023) pure a fronte del rimborso di una significativa tranche (€ 4,4 miliardi)
del funding TLTRO avvenuta a giugno, il Net Stable Funding Ratio si posiziona al
126%;
• si conferma positivo il contributo apportato al risultato netto di Gruppo da parte
delle società controllate e collegate. Di particolare rilievo i risultati economici
conseguiti da BPS SUISSE e Factorit che ammontano a complessivi € 61,5 milioni a
fronte degli € 41,6 milioni del periodo di confronto (+47,8%).

L’andamento economico del Gruppo
L’utile netto consolidato al 31 dicembre 2023 è stato pari a € 461,2 milioni rispetto agli
€ 251,3 milioni del periodo di confronto. Tale risultato riviene da un utile lordo
consolidato di € 660,3 milioni, da cui vanno dedotte imposte per € 199,1 milioni,
corrispondenti a un tax rate del 30,2%.
Il margine di interesse si è attestato a € 937 milioni, in aumento del 37,6% rispetto al 31
dicembre 2022. Sul fronte dello spread commerciale, il trend favorevole ha continuato
a essere alimentato sia dal significativo rialzo dei tassi di interesse di mercato sia dal

positivo effetto sui volumi medi di impiego. In notevole incremento anche il flusso
cedolare riveniente dal portafoglio di proprietà, pure grazie alla componente, in
riduzione ma tuttora elevata, rappresentata da titoli a tasso variabile che hanno
incorporato l’ulteriore rialzo dei tassi a cui sono indicizzati. Tali elementi hanno più che
controbilanciato la marginalità negativa del canale interbancario, in gran parte dovuta
al costo delle operazioni di rifinanziamento in essere con la BCE.
Le commissioni nette da servizi hanno cifrato € 402,6 milioni, mostrando un buon
incremento (+5,8%) rispetto agli € 380,6 milioni del periodo di confronto. Tale dinamica
riflette principalmente la crescita dei proventi rivenienti dai finanziamenti, dal risparmio
amministrato, da garanzie rilasciate, dalla tenuta e gestione dei conti correnti.
Il risultato dell’attività finanziaria è stato positivo per € 123 milioni, rispetto agli € 76
milioni consuntivati nel periodo di confronto. I dividendi incassati ammontano a € 7,7
milioni, in incremento rispetto agli € 6,5 milioni del 31 dicembre 2022. Il risultato
dell’attività di negoziazione ha cifrato € 113 milioni rispetto ai € 28,4 milioni del periodo
di confronto. Gli utili da cessione o riacquisto, ammontati a € 2,4 milioni, si confrontano
con gli € 41,3 milioni del dicembre 2022.
Il risultato delle altre attività finanziarie valutate al fair value (voce 110b) è positivo per
€ 5,2 milioni rispetto al contributo negativo di € 67,6 milioni del periodo di confronto. In
tale ambito il contributo dei crediti a clientela è stato marginalmente negativo (€ 0,7
milioni) e si confronta con gli € 10,5 milioni di minusvalenze consuntivate a fine
dicembre 2022. Le altre componenti, prevalentemente legate a quote di fondi gestiti da
terzi (OICR), il cui stock è ora limitato a circa € 160 milioni, hanno generato plusvalenze
per € 5,9 milioni rispetto alle minusvalenze pari a € 57,1 milioni del dicembre 2022.
Il margine d’intermediazione è pertanto risultato pari a € 1.468 dagli € 1.070 milioni del
periodo di confronto (+37,2%).
Le rettifiche di valore nette si sono attestate a € 224,5 milioni rispetto agli € 169,8
milioni del periodo di confronto (+32,3%). L’aggregato include pure l’incremento di
overlays manageriali sul portafoglio dei crediti in bonis ora complessivamente pari a
circa € 200 milioni, in parte riferibili a revisioni del framework metodologico che
verranno messe in produzione del corso del 2024.







Written by: Radio TSN

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