8 MARZO: LA PROFESSIONE INFERMIERISTICA E’ DONNA, IN ITALIA SONO IL 76% DEGLI ISCRITTI
Negli Ordini provinciali la presenza femminile è
diversificata. Le percentuali maggiori – analizza la Fnopi – si
registrano a Sondrio (89,1%), Pordenone (88,5%) e Bolzano (87,6%), che
si assottigliano scendendo fino a Palermo, Trapani (59,8%), Enna
(57,1%) e Agrigento (54,8%). Diverso il discorso per le infermiere
pediatriche che in molti Ordini (64 su 102) raggiungono il 100% delle
iscrizioni (anche in quelli che contano una minore presenza femminile,
come ad esempio ad Agrigento) e in generale non scendono mai al di
sotto del 90%. I numeri relativamente più bassi riguardano Biella
(88,5%), Catania (88,1%), Siracusa (86,7%), Livorno e Caltanissetta
(83,3%).
Secondo il consorzio interuniversitario Almalaurea – evidenzia la
Federazione Ordini – dal punto di vista retributivo, però, le donne,
rispetto agli uomini, guadagnano in meno circa il 12,8% se si
considera l’alto tasso di part time tra il sesso femminile, differenza
che scende al -2,6% se invece si considerano solo i professionisti a
tempo pieno. Va considerato che le differenze di genere spesso
incidono sul corretto andamento dei ritmi familiari e che comunque ci
sono da colmare differenze, anche economiche, del tutto ingiustificate
vista l’assoluta parità di formazione e tipologia di lavoro svolte.
Una delle particolarità delle donne nell’area infermieristica,
infatti, è sempre stata quella di un maggiore ricorso al part time,
spesso per conciliare il lavoro con la vita familiare. Nel 2021
(ultimo anno di cui sono disponibili i dati ufficiali della Ragioneria
generale dello Stato), le donne in part time sono state il 97,5% di
chi ha lavorato in part time nel Ssn e oltre l’82% sono in part time
superiore al 50% del tempo pieno di lavoro, situazione che, ancora una
volta, le penalizza dal punto di vista retributivo. Infine, la
violenza sul posto di lavoro. Secondo lo studio Cease-It, promosso
dalla Fnopi e svolto in 8 università italiane, il 75,4% delle
infermiere dichiara di averla subita, in forma verbale o fisica, nel
corso della carriera.
(Com-Fil/Adnkronos) |