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“I cento anni degli Ingegneri in provincia di Sondrio” ripercorsi attraverso un volume di argomenti e testimonianze

today18 Aprile 2024 110

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Lo scorso ottobre la mostra a Palazzo Pretorio di Sondrio dedicata al centenario dell’Albo degli
ingegneri e l’incontro, a cura dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Sondrio, “A scuola con…
gli Ingegneri” con gli studenti del Liceo Scientifico “Carlo Donegani”, dell’Istituto tecnico
tecnologico “E. Mattei” e dell’Istituto tecnico “A. De Simoni – M. Quadrio” del capoluogo.
Nel solco delle iniziative legate al primo secolo dell’Albo si inserisce anche il volume presentato e
donato agli iscritti all’Ordine al termine del convegno omonimo “I cento anni degli Ingegneri in
provincia di Sondrio – Argomenti e testimonianze” organizzato lunedì 15 aprile alla sala Succetti di
Confartigianato.

libro i 100 anni
Un omaggio a oltre un secolo di attività in Valle, ma anche alla figura stessa dell’ingegnere e alla
grande diversificazione delle competenze rispetto alle “classiche” civile e industriale che si sono fatte
strada nel corso dei decenni fino alle figure – definite “mitiche” – di chi davvero ha saputo lasciare il
proprio segno nella storia, nella nostra storia fatta di strade, ferrovie, centrali idroelettriche, edifici
pubblici e privati, interi nuclei abitativi, insediamenti industriali e agricoltura non certo per caso
definita “eroica”.
Da un’idea del Presidente dell’Ordine, l’ingegner Felice Mandelli, poi sviluppata da un gruppo di
lavoro ristretto composto dagli ingegneri Enrico Moratti, Antonio Della Torre e Benedetto Abbiati
è nato il volume in cui sono confluiti, in un felice intreccio di “argomenti e testimonianze”, appunto
– come recita il sottotitolo – numerosi contributi che a vario titolo sviluppano molteplici spunti della
professione e rendono omaggio al genio di numerosi “colleghi”, da Carlo Donegani, «colui che ha
modellato l’attuale assetto territoriale della provincia principalmente attraverso le strade dello Spluga
e dello Stelvio», a Giovan Battista Schiantarelli di Tirano, l’ingegnere centenario, numero 5 nell’Albo.
Da Ugo Martinola, «il progettista che ha portato a Sondrio l’architettura internazionale del
Novecento», all’ingegner Giuliano Zuccoli, l’«imprenditore valtellinese nel mondo dell’energia».
«Regola aurea della nostra professione – ha rivelato l’ing. Benedetto Abbiati riferendosi alla genesi
del volume – è quella di “fare un progetto del progetto”, prima di mettersi all’opera. L’intento era
quello di tratteggiare anche l’evoluzione di una professione che nel corso di questi 100 è molto
cambiata: ci sono ingegneri che spiccano per grande sensibilità architettonica ed estetica, altri si
mettono in luce quali protagonisti della vita amministrativa, altri ancora si specializzano in settori
molto di nicchia quali possono essere gli impianti funiviari. Ci sono poi i docenti, gli esperti in
Intelligenza Artificiale e potrei continuare ancora».
«Esistono però tre elementi unificanti – ha continuato – e sono la tendenza al costante confronto con
la realtà concreta, la disponibilità ad assumersi personalmente responsabilità e la disponibilità a
fornire servizi alla comunità». Esempi in questo senso, ha aggiunto Enrico Moratti, storico presidente
dell’Ordine dal 1987 al 2013, arrivano dall’impegno distribuito su tutto il territorio nel periodo post-
bellico o dopo l’alluvione del 1987.
Il volume ha rivelato anche la passione per la storia e la scrupolosa ricerca documentaria dell’ing.
Antonio Della Torre, cui si devono la dettagliata ricostruzione del lungo e travagliato iter che ha
portato alla nascita dell’Ordine degli Ingegneri, ma anche i capitoli – che vanno letti come altrettante
declinazioni della professione – dedicati alla rete ferroviaria in Valtellina e Valchiavenna, ai
terrazzamenti e la coltivazione della vite e all’ingegneria elettronica e le sue applicazioni.

Significativo anche l’intervento dell’ing. Cinzia Capelli, invitata a redigere un contributo sulla
propria esperienza di donna nel campo dell’ingegneria. «Mi ricordo quando al “Poli” non esistevano
ancora, a fine anni ‘90, i servizi igienici al femminile – ha ricordato – eppure resta una sfida
incredibilmente interessante e solo apparentemente si parte in svantaggio». Capelli ha sottolineato
inoltre le caratteristiche femminili che rappresentano un valore aggiunto al metodo ingegneristico di
base, quali «capacità di osservazione e ascolto, curiosità e sensibilità», il tutto fondato su una buona
base di stoica resistenza che le donne – ingegneri e no – hanno in dote “proprio come certi
materiali”».
A conclusione del volume, i beneauguranti “Pensieri ed emozioni per il futuro” del Presidente
Felice Mandelli. “Ci aspettano anni di interessante ed entusiasmante lavoro per dare evidenza concreta ai
progressi della tecnologia, della fisica quantistica e dell’intelligenza artificiale generativa, sempre
con il nostro approccio sistemico che ci permette di trovare soluzioni anche semplici a problemi
effettivamente difficili… In questo percorso la tecnologia ci può aiutare molto, ma al centro del
progetto ci saranno sempre donne e uomini con il loro valore creativo”.







Written by: Redazione

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