«Potenziare e modificare ‘!approccio alla domiciliarità con un servizio più diffuso e
capillare per andare incontro alle richieste crescenti di assistenza». E’ l’assessore
comunale alle Politiche sociali del comune di Sondrio Maurizio Piasini ad affrontare
un tema tanto delicato quanto urgente come quello degli anziani non autosufficienti e
fragili rilanciando le potenzialità innovative di “A casa tutto bene”, il progetto di
cura domiciliare finanziato con i fondi del Pnrr che interessa i territori dei distretti di
Sondrio e Morbegno e che mira proprio a mantenere le persone nel loro contesto
domestico, reinventando la cura e stringendo una nuova alleanza con le famiglie.
«Una sperimentazione in cui crediamo molto perché coglie un bisogno e offre una
risposta appropriata» sostiene l’assessore leggendo gli ultimi dati a disposizione.
Come quelli del rapporto di Italia Longeva secondo cui nei prossimi 3 anni ci sarà un
milione di ultranovantenni e tra 20 anni gli anziani fragili sfioreranno i 19 milioni con
un terzo di over 65 soli e a rischio isolamento.
Un trend di forte aumento, a fronte del quale l’assistenza domiciliare cresce
relativamente poco. Non in maniera sufficiente, comunque, perché sebbene
complessivamente in Italia gli over 65 che beneficiano di cure a casa siano passati dai
252mila (1,95% del totale) del 2014 ai quasi 550mila del 2023, questi numeri
rappresentano solo il 3,89%.
«L’invecchiamento della popolazione con l’aumento delle malattie conseguenti
(diabete, patologie cardiovascolari e demenze) ci obbliga ad accelerare sull’assistenza
territoriale» dice Piasini considerando che già ora più del 25% della popolazione ha
superato i 65 anni, dato che nel capoluogo sfiora il 28% e che negli ambiti di Sondrio
e Morbegno si stima la presenza di almeno 6.000 persone non autosufficienti con età
pari o superiore a 65 anni. Almeno il 70% (oltre 4.000) di loro sono a casa, ma i
servizi pubblici di assistenza domiciliare assicurano una risposta solo ad una piccola
parte faticando a stare al passo con l’aumentare dei bisogni. E, come dimostrano le
lunghe liste d’attesa, i posti disponibili nelle rsa sono meno di mille e con costi
sempre maggiori.
L’assistenza domiciliare sociale (sad) è un servizio storico in tutti i comuni della
Lombardia, ma copre un numero ridotto di anziani, in genere quelli che presentano
contemporaneamente fragilità familiari ed economiche. Basti pensare che nell’ambito
di Sondrio nel 2023 sono stati seguiti 82 anziani, con una media di 4 ore alla
settimana per ogni assistito. Troppo poco e così le famiglie fanno ampio ricorso ad
assistenti familiari (badanti) o si arrangiamo integrando qualche ora di assistenza
pagata in nero con l’impegno dei parenti, i cosiddetti caregiver, con costi comunque
alti. E un’assistenza non sempre di qualità.
Quest’anno nell’ambito di Sondrio sono state 75 le famiglie che hanno fatto richiesta
di accesso agli interventi di sostegno e supporto alle persone con disabilità grave e in
condizione di non autosufficienza curati a domicilio. Di queste domande, 62 sono
state per l’accesso agli strumenti destinati alle persone assistite da caregiver familiari
e 13 per l’integrazione della spesa per l’assunzione della badante.
«La sperimentazione di “A casa tutto bene” con un servizio più diffuso e capillare
integrato con nuove tecnologie (monitoraggio a distanza) e capace di ricomporre
risorse pubbliche (operatori dei Comuni e dell’Asst) e private (operatori domiciliari,
badanti ed esperti che fanno riferimento alla cooperativa sociale Grandangolo, in
collaborazione con associazioni di volontariato e case di riposo) è una risposta
importante – conclude Piasini -. Un’opportunità che speriamo sempre più famiglie
vogliano cogliere».
La novità di “A casa tutto bene” risiede proprio nella volontà di offrire non solo
interventi di natura medico-infermieristica, ma anche quelli di aiuto alle attività
fondamentali della vita quotidiana che la non autosufficienza impedisce alla persona
anziana di compiere. Per farlo il servizio, si fa in tre proponendo alla persona anziana
e alla sua famiglia l’affiancamento di un care manager, figura guida nella scelta delle
cure più adatte e dei servizi più utili tra tutti quelli messi a disposizione in provincia;
attività di monitoraggio, sostegno e sollievo nell’assistenza della persona anziana e,
non ultimo, controllo a distanza attraverso sensori di movimento da installare in casa
e un braccialetto al polso – dispositivi collegati alla centrale operativa del
telesoccorso – per verificare con discrezione, ma costantemente il benessere della
persona anziana.
Il servizio, sotto il controllo pubblico, prevede tariffe agevolate per tutti i cittadini in
funzione della fascia ISEE. Per attivarlo è sufficiente contattare gli operatori dedicati
al numero 0342/030808 o alla mail [email protected], fissare un appuntamento
e, insieme, costruire il progetto: una risposta tagliata sui bisogni in tempi rapidi. Al
progetto, presente sui principali social media – Facebook, Instagram e LinkedIn -,
sono dedicati anche un sito e un blog: www.acasatuttobene.it.
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