Spettatori interessati, attenti più all’organizzazione che alle gare, concentrati sulla logistica anziché sulle medaglie, nei giorni scorsi, prima il sindaco *Silvia Cavazzi* e il suo vice *Oscar Cola*, quindi l’assessore *Samanta Antonioli* hanno raggiunto Parigi per partecipare all’*Observers programme* predisposto dal Comitato Olimpico Internazionale per le sedi delle prossime edizioni delle Olimpiadi, sia estive che invernali.
«È stato un viaggio impegnativo, per i numerosi appuntamenti previsti – spiega il sindaco Cavazzi – ma anche formativo, perché ci ha consentito di osservare sul campo l’organizzazione nel pieno svolgimento dell’evento, sia per quanto riguarda le competizioni che l’accoglienza di delegazioni e pubblico. Si tratta di aspetti strategici che definiscono il limite tra una buona e una pessima organizzazione: quello che abbiamo toccato con mano e quanto ci è stato illustrato ci hanno aiutato a comprendere la complessità dell’evento sportivo più importante al mondo, la cura e l’attenzione che richiede in fase di programmazione. L’esperienza a Parigi ci ha permesso di capire l’organizzazione dell’evento sotto vari aspetti, che dovranno essere adattati ed applicati nella nostra realtà locale di *venue* olimpica. È stato entusiasmante vivere la città olimpica e immaginare la Bormio del 2026, sede di gara delle prossime Olimpiadi, che avrà gli occhi del mondo puntati addosso».
Gli amministratori, insieme ai colleghi di Los Angeles, sede delle Olimpiadi estive del 2028, Brisbane, nel 2032, Alpi francesi, che ospiteranno i Giochi invernali nel 2030, sono stati accolti all’Hôtel de Ville, sede delle istituzioni municipali di Parigi sin dal XIV secolo.
Due gli obiettivi della visita: individuare i ruoli chiave all’interno della macchina organizzativa e comprendere l’azione del territorio. Dagli accrediti ai trasporti, dai rapporti con i mass media a quelli tra comitato organizzatore ed enti, fino al lavoro di staff e volontari: un universo di compiti a coprire tutti gli aspetti di un’Olimpiade. Ma anche la sostenibilità delle strutture e la legacy, ovvero quello che l’evento lascerà sul territorio: Parigi ha offerto un esempio di come massimizzare i benefici mostrando lo Stade de France, tempio dell’atletica leggera, e l’Aquatique Center, per gli sport acquatici.
Un’eredità tangibile, in termini di impianti sportivi, mobilità e parchi pubblici, e una intangibile, legata allo sport e all’istruzione. L’attenzione è stata concentrata sul “venue approach”, che consiste nel creare le migliori condizioni per l’accoglienza dei visitatori della Olympic family, i cui punti chiave comprendono gli allestimenti coordinati, la segnaletica, la formazione e il coordinamento dei volontari, i percorsi e i flussi di persone, esperienze ed eventi collaterali, food&beverage, decoro urbano e raccolta rifiuti, accessibilità
«Ci siamo resi conto di cosa significa pianificare, organizzare e ospitare i Giochi olimpici – conclude l’assessore Antonioli – ma anche dei benefici che porta alle sedi di gara. Bormio, a differenza di Parigi, avrà due sole discipline, lo sci alpino e lo sci alpinismo, ma in dimensioni ridotte dovremo replicare quanto è stato realizzato nella capitale francese. I numeri saranno diversi ma non i compiti che dovremo svolgere e gli aspetti di cui dovremo occuparci. È un lavoro meticoloso che parte da lontano e in questo senso a Bormio ci stiamo impegnando tutti da tempo, ciascuno nel proprio ruolo, per affinare l’organizzazione e prepararci a cogliere le straordinarie opportunità che le Olimpiadi offrono».
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