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Il regista sondriese Matteo Valsecchi al Lecce Film Fest con “La poesia del tuo linguaggio”

today17 Settembre 2024 91

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Locandina La poesia del tuo linguaggio
La prima del documentario “*La poesia del tuo linguaggio*” del regista sondriese Matteo Valsecchi (1989) sarà giovedì 26 settembre 2024 alle 19 al Convitto Palmieri di Lecce per il *Lecce Film Fest – Festival del Cinema Invisibile *(www.leccefilmfest.it).

Il documentario dura *19 minuti *ed è stato realizzato in collaborazione con Nereal. *È ispirato al libro* edito da Erickson “Filololò rema nell’aria. Storia di Alessia” di Paolo Ghezzi ed Emanuela Artini, genitori della protagonista e con lei interpreti del documentario. Ghezzi è giornalista e ha diretto L’Adige dal 1998 al 2006. Artini ha pubblicato raccolte di poesie ed è stata insegnante di lettere. Racconta di Alessia, *una ragazza disabile, poetica e imprevedibile*, che da sola sa fare poche cose, ma inventa frasi surreali e conia parole, e sa a memoria centinaia di brani musicali. Ogni giorno spiazza chi ha la sensibilità di decodificare il suo linguaggio nuovo. *È stato girato a Trento*. Valsecchi, oltre la regia, ha curato la fotografia e il montaggio. Il suono è di Daniele Riva. Gli effetti visivi di Riccardo Frizziero. La musica di Andrea Taeggi.

*Il trailer è disponibile su YouTube:* *https://www.youtube.com/watch?v=zgeBp8XyaRI <https://www.youtube.com/watch?v=zgeBp8XyaRI>* Il sito: https://www.matteovalsecchi.it/lapoesiadeltuolinguaggio

“Mi fa molto piacere che il mio documentario venga proiettato, per la prima volta, proprio in questo festival attento a lavori che hanno meno spazi per essere visti – ha dichiarato il regista Matteo Valsecchi –  Non è un documentario sui problemi della disabilità, ma solamente la storia poetica di una ragazza particolare, e la storia dei suoi genitori, che cercano di entrare in contatto con il suo mondo difficile da interpretare. Ho cercato di dare importanza a come Alessia interagisce con gli altri e a come usa il suo linguaggio unico, a volte oscuro, a volte ironico, a volte filosofico. Importante anche la sua passione musicale. Alcune scene la mostrano che ascolta musica, incantata, tanto che interrompe i suoi vocalizzi e segue ogni dettaglio silenziosamente. A volte persone come Alessia non vengono capite o valorizzate. Spero che questo documentario possa farla conoscere e apprezzare”.







Written by: Redazione

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