IL COMMENTO AI DATI AGGIORNATI AL MESE DI SETTEMBRE 2024
“I numeri lasciano poco spazio alla speranza di proiezioni confortanti rispetto al 2023. Perché da gennaio a settembre le vittime sul lavoro in Lombardia sono state 142. Sono 20 i decessi in più rispetto allo scorso anno. Con una tragica media di circa 16 morti ogni mese. Ciononostante, le incidenze di mortalità che rappresentano il vero indicatore di rischio degli infortuni collocano la Lombardia ancora in zona gialla con un’incidenza di mortalità inferiore alla media del Paese”.
Così inizia l’esplorazione dell’emergenza in Lombardia Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Vega Engineering, sulla base dell’ultima indagine elaborata dal proprio team di esperti. E prosegue: “la situazione più critica in regione viene riscontrata a Pavia e Brescia che sono ancora in zona rossa, con un rischio di infortunio mortale molto superiore alla media nazionale. Fino ad arrivare, nel caso di Pavia, ad un valore più che doppio con 50,8 infortuni mortali ogni milione di occupati e a 47,4 per Brescia”.
IL RISCHIO DI MORTE IN LOMBARDIA, PROVINCIA PER PROVINCIA, DA GENNAIO A SETTEMBRE 2024. DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA
Per individuare le aree più fragili dell’Italia e della regione sul fronte della sicurezza sul lavoro, l’Osservatorio mestrino elabora una mappatura del rischio rispetto all’incidenza della mortalità.
La zona gialla, quella in cui si trova la Lombardia, è la zona che, subito dopo la bianca, raggruppa le regioni con l’incidenza di mortalità sul lavoro tra le meno elevate a livello nazionale. E a fine settembre 2024, il rischio di infortunio mortale in Lombardia (22,7 morti per milione di occupati) risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale pari a 24,0.
Per quanto riguarda le incidenze, nel dettaglio, in regione si scopre che in zona rossa ci sono Pavia (50,8) e Brescia (47,4). In zona arancione: Sondrio (26,9) e Monza Brianza (24,7). In zona gialla: Mantova (22,0), Lecco (20,6), Lodi (19,9), Cremona (19,4) e Bergamo (18,3). In zona bianca, le più sicure sono: Milano (15,9), Varese (12,8) e Como (7,5).
INFORTUNI TOTALI (MORTALI E NON) DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2024 IN LOMBARDIA
Sono 142 i decessi da gennaio a settembre 2024 (contro i 122 di fine settembre del 2023): 102 quelli rilevati in occasione di lavoro (7 in più dello scorso anno) e 40 quelli in itinere (13 in più del 2023). La regione è tristemente prima in Italia sia per numero di vittime totali, sia per decessi in occasione di lavoro.
Il più elevato numero di decessi totali è stato registrato in provincia di Milano (34). Seguono: Brescia (31), Bergamo e Pavia (15), Monza Brianza (14), Varese (8), Mantova (6), Lodi e Cremona (5), Como (4), Lecco (3) e Sondrio (2).
Mentre Brescia e Milano sono in cima alla graduatoria quando si analizzano gli infortuni mortali in occasione di lavoro rispettivamente con 26 e 24 vittime. Seguono: Pavia (12), Monza Brianza (10), Bergamo (9), Varese (5), Mantova (4), Lecco e Cremona (3), Lodi, Como e Sondrio (2).
ALLA FINE DI SETTEMBRE IL NUMERO DI DENUNCE DI INFORTUNIO TOTALI AUMENTA ANCHE SE DI POCO RISPETTO AL 2023 (CIRCA +0,5%)
A fine di settembre 2024 le denunce di infortunio totali sono aumentate rispetto alla fine di settembre del 2023: erano 79.967 e ora sono 80.354 ed è pari al 18,6% di quelle rilevate in Italia.
L’ATTIVITÀ MANIFATTURIERA È IL SETTORE PIÙ COLPITO IN LOMBARDIA
Le Attività Manifatturiere, anche alla fine di settembre 2024, sono ancora in cima alla graduatoria delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (11.966). Sono seguite da: Trasporto e Magazzinaggio (5.085), Commercio (4.445), Sanità (4.348) e Costruzioni (4.264).
È MILANO A FAR RILEVARE IL PIÙ ELEVATO NUMERO DI DENUNCE TOTALI
È la provincia di Milano quella con il maggior numero di denunce totali di infortunio (26.632), seguita da: Brescia (11.208), Bergamo (9.437), Varese (7.150), Monza Brianza (5.646), Como (3.886), Mantova (3.695), Pavia (3.470), Cremona (3.395), Lecco (2.550), Lodi (1.693) e Sondrio (1.592).
INFORTUNI PER GENERE E NAZIONALITÀ: ECCO LE STATISTICHE
Infine, sono 28.223 le denunce di infortunio delle donne lavoratrici (21.871 in occasione di lavoro) e 52.131 quelle degli uomini (44.487 in occasione di lavoro). E sono 15 le donne che hanno perso la vita: 9 in occasione di lavoro e 6 in itinere.
Le denunce dei lavoratori stranieri sono 20.941 su 80.354 (circa il 26%). E sono 17.231 le denunce dei lavoratori stranieri registrate in occasione di lavoro.
Sono 46 i lavoratori stranieri deceduti nei primi nove mesi del 2024 su un totale di 142 (1 su 3), 35 dei quali in occasione di lavoro su un totale di 102 (ancora una vittima su tre è straniera).
COS’È L’INCIDENZA DEGLI INFORTUNI?
L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.
A COSA SERVE LA ZONIZZAZIONE REALIZZATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA E AMBIENTE VEGA?
La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega Engineering dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:
Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale.
Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale e il valore medio nazionale.
Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale e il 125% dell’incidenza media nazionale.
Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale.