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Troppi treni o troppi nodi irrisolti? Il comunicato dei comitati e delle associazioni dei pendolari e dei viaggiatori del trasporto pubblico locale della Lombardia

today28 Gennaio 2025 31

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Qui di seguito il comunicato diffuso oggi.

Il TPL visto dai viaggiatori – Parte 1
Il guasto di sabato 11 gennaio agli impianti della Stazione Centrale di Milano, unitamente ad altri
numerosi guasti che hanno preceduto e seguito questo episodio, ha rilanciato la solita miope idea
secondo cui tutto è dovuto al fatto che ci sono troppi treni.
È vero? È vero su tutta la rete? E se fosse vero cosa si potrebbe fare per garantire il diritto alla
mobilità?
Innanzitutto, pochi sanno che RFI assegna le tracce tenendo conto della capacità reale delle linee
e aggiungendo ulteriori abbondanti margini di riserva. Quindi, i treni programmati sono meno di
quanti ce ne potrebbero fisicamente stare.
I problemi riscontrati derivano piuttosto da guasti all’infrastruttura, ai treni, ad irregolarità causate da
svariati motivi, ma anche a tempi e modalità di reazione operativa inadeguati. Ad esempio, vi sono
stati più casi di treni bloccati da un guasto all’entrata di grandi stazioni che hanno richiesto ore per il
recupero dei passeggeri. Una simile dilatazione dei tempi di risoluzione a fronte di un guasto non è
più assolutamente accettabile.
Occorre innanzitutto che i Gestori della rete e dei servizi forniscano risposte esaurienti in merito
all’adeguatezza dei relativi programmi manutentivi per ridurre la densità e gravità dei guasti, nonché
sulla predisposizione di procedure adeguate alla mitigazione e/o risoluzione delle criticità.
Sempre in tema di impianti, è necessario chiedere conto a RFI delle modalità, delle finalità e dei
risultati dei “lavori di potenziamento infrastrutturale”. Abbiamo visto che:
• Praticamente ogni lavoro si svolge ormai con interruzioni di mesi, anche su linee
importanti, quando, non molti anni fa, si facevano in pendenza di esercizio. La motivazione
della sicurezza non sempre regge perché, oltre all’interruzione della circolazione limitata alle
ore notturne, in prossimità dei cantieri la velocità può essere ridotta a valori compatibili con
la sicurezza,
• Relativamente alle finalità ed ai risultati rispetto all’esito di lavori ultimamente effettuati,
abbiamo molte perplessità: tra i tanti esempi possibili citiamo tra tutti Monza, dove è stato
completamente rifatto il sistema di segnalamento, sono stati sostituiti diversi scambi ma non
si vede alcun beneficio per la fluidità della circolazione,
• Le condizioni in cui le linee vengono consegnate dopo mesi di chiusura per lavori.
Emblematico il caso della Valtellina dove, dopo ad ogni riapertura in seguito a intere estati di
chiusura, i guasti si sono ripresentati con frequenza incessante,
• Occorre che vengano adeguatamente motivate le ragioni delle pesanti chiusure previste
nei prossimi mesi, che coinvolgeranno il Passante, parte delle stazioni di Centrale e Garibaldi
e altre tratte nel nodo milanese, e verificare le azioni previste per mitigarle.
Sono pertanto questi i temi da affrontare, tanto più in un panorama di recupero e crescita della
domanda di mobilità su ferro, nonostante i disagi di ritardi, cancellazioni e numerose e prolungate
chiusure di intere tratte.
Esiste poi una aggiuntiva criticità nel nodo di Milano dove, nonostante la più elevata densità di traffico
rispetto al resto dell’Italia, non sono in previsione a breve-medio termine decisivi interventi
infrastrutturali, diversamente da quanto previsto in altre città.
In primis la stazione di Milano Centrale, stazione che viene ritenuta satura nonostante gestisca un
numero di treni nettamente inferiore ad altre stazioni europee di testa di analoga capacità.

Vediamo cause e rimedi:
• Per l’irregolarità dell’esercizio ferroviario la Centrale non usa ciascuno dei 24 binari per due
o più treni ogni ora, ma una sola volta all’ora, dimezzando di fatto la capacità dei binari, e
con ingressi che si sovrappongono temporalmente con le uscite, causando interferenze.
• La Centrale ha un grande piazzale in cui tutti gli itinerari si tagliano a raso, senza nessuna
opera di scavalco, aggravata dalla sovrapposizione in contemporanea di ingressi e uscite di
treni con itinerari, a volte non necessariamente, conflittuali.
Preso atto di questo, è necessario capire come gestire la situazione perché il nodo milanese possa
incrementare il numero dei treni.
Appurato che la Centrale costituisce un “Hub” irrinunciabile di riferimento per tutte le direttrici e tutte
le categorie di treno, dai RE all’AV, in primo luogo è necessario un riordino delle tracce con “messa
a sistema” di tutti i servizi secondo logiche di orario e di interscambio cadenzati e frequenti, di chiara
e semplice comprensione. Un sistema ordinato risulta infatti sempre ben più semplice da gestire
rispetto ad uno senza logica. Siamo convinti che, in questo modo, tutti i treni con origine e
destinazione a Milano che hanno attualmente capolinea in Centrale potrebbero continuare a
rimanere lì attestati, RE compresi.
Un secondo livello sarà quindi costituito dai treni di lunga percorrenza che non fermano a Centrale,
ma nelle stazioni “porta” di Rho Fiera e Rogoredo, o rivalutando a tal fine il ruolo di Lambrate, ove
transitano necessariamente tutti i servizi passanti e molte relazioni regionali.
Infine, è prioritario affrontare con trasparenza l’argomento dei tagli al servizio ferroviario, che già
aveva avuto una anticipazione a livello regionale, poi rientrata con l’orario di dicembre, ma pur
sempre pendente come una spada di Damocle, vista la mole di criticità per:
• avere un affidabile programma sullo sviluppo del servizio, visto che i piani di sviluppo di
Regione contrastano con talune irricevibili dichiarazioni, sia a livello nazionale sia regionale,
di riduzione,
• esaminare in dettaglio le discutibili e contradditorie modifiche di alcuni servizi delle linee “S”,
come, ad esempio, nella parte nord di S12 ed S13,
• affrontare le varie problematiche, un tempo affrontate dai tavoli di settore, e tuttora irrisolte,
presenti su svariate direttrici regionali.
Considerato che la L.R. 6/2012 prevede il coinvolgimento dei rappresentanti delle associazioni dei
consumatori e degli utenti e dei rappresentanti dei viaggiatori prima di procedere alle modifiche della
programmazione degli orari dei servizi ferroviari, chiediamo ancora una volta l’apertura, da parte
di Regione Lombardia, di specifici tavoli e incontri per affrontare questi temi.
Quelli sopra elencati sono solo alcuni dei punti sui quali i Comitati, i Rappresentanti dei Viaggiatori
e le Associazioni dei Consumatori intendono, e continueranno a far sentire, la propria voce.
Milano, 28 gennaio 2025
I Rappresentanti dei Viaggiatori alla Conferenza Regionale del TPL
I Rappresentanti dei Comitati Pendolari e delle Associazioni dei Viaggiatori







Written by: Giuliano Padroni

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