Oggi nel Comune di Pedesina presentato il Bando “RURALIS: Agricoltura Eroica di Montagna: Rigenerare il Territorio, Valorizzare le Persone”, progetto realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo pari a 200 mila euro, su un totale complessivo di 350 mila euro
Lo scorso dicembre è stato assegnato da Fondazione Cariplo il Bando Ruralis ai seguenti soggetti. Proponente: Cooperativa Si può fare con sede a Morbegno (che nasce dall’Associazione La Centralina che si occupa della gestione di una Comunità terapeutica per una cinquantina di persone per la riabilitazione dalle dipendenze, composta da un centro diurno per la salute mentale, housing sociale, una casa famiglia per adulti in difficoltà, una azienda agricola). Partner: Comune di Pedesina, Associazione ASSEVAL – Ecoturismo Valtellina e Valchiavenna che rappresenta, assiste e tutela gli interessi di operatori turistici e agricoli che aderiscono ai principi della sostenibilità e dell’Economia circolare – Consorzio Natural-Mente Valtellina. Sostenitori: Comune di Traona, Associazione Aps Il Progetto, Cooperativa La Breva Associazione Italiana Vittime della Violenza.
Ilbisognoa cuiil progetto Ruralis intende rispondere
Il progetto affronta, sul territorio valtellinese, una serie di bisogni interconnessi che spaziano dalla conservazione del patrimonio naturale e culturale, alla creazione di lavoro e all’inclusione sociale, fino alla promozione di pratiche sostenibili nell’agricoltura e al turismo responsabile.
Bisogno di Sviluppo Economico Sostenibile: Le comunità rurali hanno bisogno di opportunità economiche che siano in armonia con la conservazione dell’ambiente e delle tradizioni locali. Il progetto mira a creare lavoro dignitoso e resiliente nel settore agricolo, turistico e dell’ospitalità.
Bisogno di Inclusione Sociale: È importante garantire che tutte le persone, comprese quelle svantaggiate o vulnerabili, possano partecipare attivamente alla vita economica e sociale delle loro comunità. Il progetto mira a promuovere l’inclusione sociale attraverso l’accesso a opportunità formative, lavorative e di partecipazione.
Bisogno di conservazione del patrimonio naturale e culturale: il territorio è ricco di risorse naturali e culturali uniche che devono essere conservate e valorizzate per le generazioni future. Il progetto si propone di preservare il paesaggio naturale, le tradizioni rurali e le testimonianze storiche, garantendo allo stesso tempo uno sviluppo sostenibile che rispetti l’ambiente e la cultura locali. Includendo pratiche di agricoltura sostenibile e di economia circolare che rispondo al bisogno di promuovere la conservazione dell’ambiente, la sicurezza alimentare e la resilienza delle comunità rurali.
Bisogno di turismo responsabile: Il turismo può essere un’opportunità per lo sviluppo economico delle comunità montane, ma deve essere gestito in modo sostenibile per evitare impatti negativi sull’ambiente e sulla cultura locale. Il progetto mira a promuovere forme di turismo responsabile che contribuiscano al benessere delle comunità locali e alla conservazione del territorio.
Attività previste
Recupero e ristrutturazione dell’alpeggio Combanina con la ristrutturazione degli spazi per le attività di formazione (anche quelli di più aziende del territorio) laboratori di trasformazione del prodotto agricolo, caseificazione e turismo esperienziale.
Recupero terreni incolti con azioni mirate alla salvaguardia della biodiversità e trasformazione dei prodotti.
Corsi di formazione specifici come tosatura, pareggio, caseificazione, tessitura, trasformazione degli alimenti, per giovani e categorie fragili e inserimento lavorativo delle stesse, al fine di un raggiungimento del benessere personale e sociale.
Un grazie alla Società AC Servizi che opera a livello nazionale, che si è occupata della ricerca del bando e all’architetto Luciano Speziali, che sta predisponendo il progetto.
Dettaglio Attività, in due annualità, 2025 e 2026.
Avviare coltivazioni agro-ecologiche attraverso metodi come il biologico, il biodinamico e la permacultura lavorando nella direzione di trovare e costruire un’armonia tra le pratiche agricole e la biodiversità;
Fornire un’opportunità inedita di formazione lavorativa di alto livello e specialistica che riduca l’abbandono delle aree agricole favorendo l’inclusione sociale e il riscatto delle categorie fragili;
Inserimento lavorativo: spazio alle donne vittime di violenza con la scuola della lana (legata al laboratorio di sartoria sociale e alla trasformazione degli alimenti); giovani e persone con svantaggio in agricoltura, turismo e ospitalità.
Evitare l’incedere del bosco recuperando quelle pratiche storiche ormai in disuso attraverso la valorizzazione delle produzioni locali minori come la castanicoltura, il mais e le patate antiche, la coltivazione di piccoli frutti e la lana
Recupero dei terreni incolti per foraggio e lavorazione;
Valorizzazione delle produzioni attraverso gastronomia, attivando progetti ed azioni per l’accorciamento della filiera.
Fabio Ruffoni, sindaco di Pedesina ha dichiarato: “Un progetto che darà modo di allargare la nostra già proficua collaborazione con la Cooperativa Si può fare. Occasione per dare slancio a questa valle; è nostra intenzione coinvolgere l’Ecomuseo della Val Gerola”.
Don Diego Fognini, fondatore dell’Associazione La Centralina Onlus: “Un progetto che mi piace e condivido perché valorizza il territorio e i nostri giovani, portandoli ad amare la terra, che dà il pane. Realtà come la nostra, devono condividere con altri Enti in modo da risolvere tante situazioni insieme, altrimenti si rischia l’assistenzialismo; occorre imparare a promuovere le persone e metterle al centro, con una nuova dignità”.
Simona Venuto, assistente sociale, presidente del Consorzio Naturalmente Valtellina, e direttore della Cooperativa Si può fare. “Un bando che arriva dopo 10 anni di lavoro su questo alpeggio, vuol dire finalmente poter realizzare un piccolo sogno, una grossa missione: dimostrare che gli alpeggi possono essere una risorsa turistica ed economica alternativa, e che l’agricoltura di montagna può vedere una sua modernizzazione pur riconoscendo la tradizione del luogo e dimostrare che le persone fragili, cui viene dato modo di leggere e vivere la montagna, possono essere a loro volta una risorsa; in un territorio così complicato da gestire come il nostro, possono restituire un grande valore”.
Giovanni Anselmi, responsabile di Asseval: “Un progetto di qualità per ‘movimentare’ la valle; Asseval seguirà tutte le fasi del progetto, con una sorta di story telling sul proprio sito, su Facebok e Instagram. Obiettivo di Asseval é coinvolgere il territorio a operare qualcosa di concreto e lasciare tracce misurabili“.
Sorpresa e preoccupazione per la notizia dell'offerta pubblica di acquisto di BPer nei confronti della Banca Popolare di Sondrio, un istituto di credito radicato nel territorio, orgoglio della Valtellina, che ha sempre sostenuto i progetti del territorio, che è vicina agli attori economici e che si è messa al servizio del sistema locale, mantenendo la sua identità anche nella sua dimensione attuale, con quasi 500 filiali in sette regioni italiane. […]